LEGA, IL TRADIMENTO DEI COMMERCIANTI, DEI CITTADINI E DELLE LORO "FINTE" BATTAGLIE
Ho ricevuto molte chiamate, tirate d’orecchie e critiche, per quanto scritto e pubblicato in merito al centro commerciale e all’atteggiamento attuale della lega.
Probabilmente sul metodo usato hanno ragione, è stato particolarmente crudo e politicamente forte e me ne duole e faccio ammenda.
Per quanto riguarda invece il merito e la sostanza, confermo pienamente il pensiero espresso, l’analisi dei fatti, dei comportamenti e delle conseguenze e aggiungo che avrei voluto essere ancora più duro.
Mi è stato fatto notare che lo spostamento dei quarantamila metri quadri dall’ambito ex Nardi all’ambito ex dogana era già avvenuta tempo fa, Vero.
Nell’accordo di programma sottoscritto fra i tanti “regali” fatti, vi è anche la possibilità per il costruttore di spostare gli SLU a suo piacimento all’interno dei tre ambiti, questo fra l’altro è già avvenuto più volte, sempre aumentando la superficie dell’ambito più appetibile e remunerativo, l’area ex dogana.
E' altrettanto vero, che tale diritto allo spostamento degli SLU, non dava nessun diritto al costruttore di aumentare automaticamente i metri quadri autorizzati per l’attività di vendita commerciale, consentiva solo al costruttore di aumentare gli spazi destinati ai servizi, ai parcheggi, a qualsiasi cosa ma non all’attività di vendita, per aumentare l’area destinata alla vendita nell’accordo, serve necessariamente un’altra conferenza di servizi, ed è questa che tutti tenevano nascosta.
La cosa grave non è l’aver tenuto nascosto la richiesta di aumento da novantamila a centotrentamila metri quadri dell’attività di vendita commerciale, cosa vuoi che sia all’interno di un complesso così gigantesco.
La cosa grave, il tradimento, è la prospettata apertura di un altro accesso direttamente dalla città con tutte le implicazioni e conseguenze facilmente immaginabili, ed è proprio su quest’argomento che era concentrata la difesa o la battaglia al centro commerciale e lo scontro a suo tempo fra PDL e Lega.
Ricordo bene essendo stato tra i più attivi oppositori al centro commerciale e avendo anche collaborato con la Lega locale a quel tempo, la loro posizione e le loro preoccupazioni sulle ricadute negative al commercio locale.
I pericoli da loro evidenziati sulla loro sussistenza, la loro posizione ferma affinché non vi fossero accessi diretti da Segrate al centro Commerciale, pena la moria inevitabile dei negozi di vicinato cosi utili e indispensabili per il tessuto sociale, per le ricadute sulla vivibilità dei quartieri e il loro stesso presidio e sicurezza.
Ricordo anche le repliche alla Lega del Sindaco e dei favorevoli al centro commerciale su queste fondate preoccupazioni, le assicurazioni che l’accesso sarebbe potuto avvenire solo da Pioltello attraverso la viabilità speciale e da Milano attraverso la tangenziale e che quindi non vi era fondamento alle pur reali preoccupazioni.
Non è quindi l’aumento del 30% dello spazio destinato all’attività di vendita che mi fa pensare al “tradimento” di un’intera categoria o delle preoccupazioni sul presidio e servizio della città, ma unire a questo l’apertura di un ulteriore accesso al centro commerciale attraverso la viabilità ordinaria.
E allora perché non dovrei gridare al “tradimento” perché dovrei ritirare quest’accusa, d’altronde non è la prima e probabilmente non sarà l’ultima, ai tradimenti della Lega sul centro commerciale ci siamo abituati.
Forse vi è chi fa finta di non ricordare che mentre la lega segratese abbandonava la maggioranza, sacrificava il suo assessore di punta e gridava mai più con Alessandrini, in Regione creava le condizioni e votava favorevolmente all’adozione dell’accordo di programma.
Ho già chiesto scusa per il metodo, ma non lo farò sul merito e sull’accusa di tradimento, finché l’Assessore al territorio non dichiarerà ufficialmente e non produrrà atti in merito, che finche vi sarà lui l’Amministrazione, la lega, non approverà mai e non sosterrà mai l’apertura di un nuovo accesso al centro commerciale.
A quel punto si che chiederò scusa e farò ammenda.
Procopio Gregorio Andrea
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