T-RED CHE L'INNOCENZA SI DIMOSTRI CON I FATTI
Nessuno vuole colpevolizzare a priori ne il Sindaco, ne il comandante della Polizia Locale ne il Povero Zanchetta, che pare più il capo espiatorio e non l'unico resposabile di tutto l'iter.
Quello che interessa ai cittadini e alle migliaia di persone ingiustamente multate è la verità dei fatti, conoscere fino in fondo se vi siano state manomissioni improprie delle apparecchiature, se tutto l'iter dell'appalto sia stato coerente con le normative e inreprensibile, se la procedura del secondo verbale ( con punti tolti alla patente) è stata a norma di legge.
S come più volte dichiarato da tutti i soggetti coinvolti, non ve stato nessun imbroglio, se tutto è stato fatto a regola d'arte e a norma di legge, se i veri colpevoli sono gli automobilisti " assassini" come qual cuno ebbe modo di dichiarare i Consiglio Comunale, PERCHE' mirare alla prescrizione?
PERCHE' lasciare ai cittadini il dubbio che qual cosa di irregolare potrebbe essere avvenuto, PERCHE' lasciare per sempre sul capo del Sindaco, del Comandante e del dipendente comunale, questa macchia non fino in fondo chiarita, sulla loro storia, sulla loro persona, che suona come un infamia indelebile?
PER CHI DICE DI ESSERE INNOCENTE e noi fino a prova contraria gli crediamo, IL FAR COMPLETAMENTE LUCE SULLA VERITA' DEI FATTI, NON E' FORSE L'UNICO OBBIETTIVO DA PERSEGUIRE?
MA ALLORA PERCHE' CERCARE LA PRESCRIZIONE?,
PERCHE' NON RINUNCIARE AD ESSA E ANDARE FINO IN FONDO, FACENDO TRIONAFARE LA VERRITA' DELLA PROPRIA PRESUNTA INNOCENZA
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lunedì 26 settembre 2011
T-RED SE NON VE REATO, PERCHE' MIRARE ALLA SANTA PRESCIZIONE?
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giovedì 22 settembre 2011
UNA SANTA IN PARADISO PER TUTTI...LA PRESCRIZIONE
SAREBBE UNA VERGOGNA TIPICAMENTE ITALIANA
Dal Giorno
Segrate, 22 settembre 2011 - Inchiesta T-red, ennesima fumata nera. Sono passati tre anni ormai dallo scandalo che, partito da Segrate, si è esteso a macchia d’olio in tutta Italia. Trattasi dei famosi «vampiri rossi», o, per essere più chiari, gli impianti semaforici controllati da una videocamera pronta a immortalare l’avventato guidatore che si azzardi a passare col rosso.
Semafori intelligenti, secondo le autorità, «succhiasangue» stando invece agli ignari modelli fotografati all’incrocio. Il pm Alfredo Robledo ritiene che quel breve intervallo di tempo tra lo luce gialla e quella rossa fosse il frutto di un disegno truffaldino: in altre parole, i semafori sarebbero stati modificati per generare multe in quantità e arricchire le casse comunali. Tant’è, resta il fatto che le indagini, cominciate nel 2008, si sono concluse lo scorso febbraio con la richiesta di rinvio a giudizio per 33 persone, tra cui il sindaco segratese Adriano Alessandrini, il comandante dei vigili urbani Lorenzo Giona e il suo vice Dario Zanchetta, con le accuse di turbativa d’asta e truffa. Per non parlare delle oltre 250 richieste di costituzione di parte civile presentate dai tanti multati.
E qui si chiude il tuffo nel passato. Già perché ieri, al termine della terza udienza preliminare al Tribunale di Milano, sarebbe dovuto arrivare il verdetto del gup sulle numerose richieste di parte civile. «Doveva», perché in mattinata è arrivata invece l’ennesima doccia fredda: «Non è successo nulla», il commento sconsolato dell’avvocato Maria Francesca Fuso, che cura 180 delle 250 istanze presentate. «Il giudice ci ha comunicato che sarà trasferito - racconta il legale - e, di conseguenza, non si occuperà più del caso, che passa a un altro magistrato».
Risultato? «Semplice, tutto rimandato alla prossima seduta del 29 novembre, quando finalmente avremo qualche indicazione sia sulle parti civili che sulle eccezioni di competenza territoriale». La difesa infatti, che per quanto riguarda il sindaco Alessandrini è curata da Pietro Gabriele Roveda, aveva avanzato dei dubbi sulla competenza territoriale al fine di spostare il processo, probabilmente a Como, sede di quella Cts che si occupava della gestione dei T-red. Un cambio di sede che, secondo molti tartassati, permetterebbe di guadagnare altro tempo, obbligando le parti a ricominciare tutto l’iter daccapo con un altro giudice.
«Più o meno quello che è successo in questo caso - tuona però la Fuso - dato che siamo ancora all’udienza preliminare dopo oltre tre anni anni dall’inizio dell’inchiesta e i reati di turbativa d’asta, per esempio, vanno in prescrizione dopo sette anni e mezzo». Non solo: «Alcuni dei miei assistiti si riferiscono a casi avvenuti nel febbraio 2003, questo significa che sono già caduti in prescrizione. Poi danno la colpa agli avvocati se i processi vanno per lunghe»
VERGOGNA
NON VOGLIAMO AGGIUNGERE NULLA A QUANTO RIPORTATO DAL GIORNO E DAL PERICOLO PRESCRIZIONE CHE INCOMBE, CI VERREBBE SOLO DA VOMITARE
AGGIUNGIAMO SOLO UN RICORDO, SULLA NECESSITA' DI CAMBIARE NORMATIVE E LEGGI, DI TROVARE SCAPPATOIE CHE AVREBBERO POTUTO SALVARE SALVARE I COMUNI.
DEL PERICOLO EVIDENZIATO A SUO TEMPO, SUI MILIARDI CHE DOVREBBERO RESTITUIRE, SUL PERICOLO CHE I COMUNI POTESSERO SUBIRE GRAVISSIME CONSEGUENZE NEL DOVER RESTITUIRE IL MAL TOLTO.
MA IN TUTTO CIO' DOVE E' LA GIUSTIZIA
Caso T-red ormai la prescrizione è dietro l'angolo
Ancora una fumata nera in aula
Segrate, a tre anni dallo scandalo resta incerto l’avvio del processo. Alla terza convocazione dell'udienza preliminare ancora niente di fatto
semaforo
Semafori intelligenti, secondo le autorità, «succhiasangue» stando invece agli ignari modelli fotografati all’incrocio. Il pm Alfredo Robledo ritiene che quel breve intervallo di tempo tra lo luce gialla e quella rossa fosse il frutto di un disegno truffaldino: in altre parole, i semafori sarebbero stati modificati per generare multe in quantità e arricchire le casse comunali. Tant’è, resta il fatto che le indagini, cominciate nel 2008, si sono concluse lo scorso febbraio con la richiesta di rinvio a giudizio per 33 persone, tra cui il sindaco segratese Adriano Alessandrini, il comandante dei vigili urbani Lorenzo Giona e il suo vice Dario Zanchetta, con le accuse di turbativa d’asta e truffa. Per non parlare delle oltre 250 richieste di costituzione di parte civile presentate dai tanti multati.
E qui si chiude il tuffo nel passato. Già perché ieri, al termine della terza udienza preliminare al Tribunale di Milano, sarebbe dovuto arrivare il verdetto del gup sulle numerose richieste di parte civile. «Doveva», perché in mattinata è arrivata invece l’ennesima doccia fredda: «Non è successo nulla», il commento sconsolato dell’avvocato Maria Francesca Fuso, che cura 180 delle 250 istanze presentate. «Il giudice ci ha comunicato che sarà trasferito - racconta il legale - e, di conseguenza, non si occuperà più del caso, che passa a un altro magistrato».
Risultato? «Semplice, tutto rimandato alla prossima seduta del 29 novembre, quando finalmente avremo qualche indicazione sia sulle parti civili che sulle eccezioni di competenza territoriale». La difesa infatti, che per quanto riguarda il sindaco Alessandrini è curata da Pietro Gabriele Roveda, aveva avanzato dei dubbi sulla competenza territoriale al fine di spostare il processo, probabilmente a Como, sede di quella Cts che si occupava della gestione dei T-red. Un cambio di sede che, secondo molti tartassati, permetterebbe di guadagnare altro tempo, obbligando le parti a ricominciare tutto l’iter daccapo con un altro giudice.
«Più o meno quello che è successo in questo caso - tuona però la Fuso - dato che siamo ancora all’udienza preliminare dopo oltre tre anni anni dall’inizio dell’inchiesta e i reati di turbativa d’asta, per esempio, vanno in prescrizione dopo sette anni e mezzo». Non solo: «Alcuni dei miei assistiti si riferiscono a casi avvenuti nel febbraio 2003, questo significa che sono già caduti in prescrizione. Poi danno la colpa agli avvocati se i processi vanno per lunghe»
di Gabriele Gabbini
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venerdì 9 settembre 2011
SEGRATE E LA GUERRA INFINITA , PER DIFENDERE LA SALUTE DEI CITTADINI
QUELLO CHE LA COSTITUZIONE SANCISCE NON VALE........ SE VI SONO INTERESSI TRASVERSALI
Dal Giorno il giorno martesana
Sea non vuole risarcire Redecesio
Continua la battaglia del rumore
L’aeroporto ricorre in appello contro la condanna a pagare 750mila euro.
In primo grato la sentenza ha riconosciuto i danni biologici su 27 residenti
In primo grato la sentenza ha riconosciuto i danni biologici su 27 residenti
«Non ci diamo per vinti - dice Mario Sormani del Comitato Redecesio, una delle vittime che per ora ha diritto al rimborso - se la Sea vincerà il ricorso, ci appelleremo perché siamo convinti di avere ragione. Il danno biologico che abbiamo subito in tutti questi anni di esposizione al rumore è stato provato da certificati medici, non ci siamo inventati nulla». Con l’esposto della Sea si è aperto un altro capitolo in questa lunga vicenda giudiziaria, che a Segrate tiene banco fin dal 2007, data del primo ricorso urgente e cautelare contro il Ministero. Il tribunale civile ha fissato la prima udienza il 20 dicembre. «Siamo in attesa di capire se, in quella data, il giudice bloccherà la sentenza precedente - continua Sormani - congelando il risarcimento danni fino alla conclusione del ricorso».
Non è finita qui. «Abbiamo in corso una Class action per chiedere agli enti preposti il rispetto delle norme sul rumore aereo - ricorda Sormani - con l’installazione delle centraline di rilevamento, la realizzazione di un piano di risanamento acustico e l’adozione di tutte le misure necessarie a proteggere i cittadini dal sorvolo aereo. Sono almeno 120 i segratesi che hanno aderito: non ci fermeremo di fronte a nulla». Nel nuovo pgt, che verrà definitivamente approvato entro settembre, è stato inserito anche un piano di risanamento acustico. «È assolutamente parziale e insufficiente a risolvere la situazione -conclude Sormani -: secondo quel piano solo gli abitanti di Novegro sarebbero esposti all’inquinamento acustico, mentre la realtà è ben diversa».
di Patrizia Tossi
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domenica 7 agosto 2011
LINATE, ENAC, SEA E MINISTERO CONDANNATI A RISARCIRE, GRAZIE MARIO
MARIO NADIN, UN UOMO SOLO VINCE CONTRO TUTTI, PER NOI TUTTI
ONORE AL MERITO E AL SACRIFICIO PERSONALE
(PERCHE LA SEA IL MINISTERO ED ENAC NON APRONO UN’AZIONE DI RIVALSA SUL COMUNE DI SEGRATE? )
Sono molti anni che conosco Mario, da quando lo conosco non fa altro che impegnarsi attivamente per il suo quartiere e in particolare per il rumore conseguente l'areoporto di Linate.
In questi anni ho visto crescere a dismisura le sue conoscenze sulla materia, sulle leggi e normative, documentarsi continuamente e approfondire ogni aspetto, anche il più marginale, ma sempre utile nella sua battaglia, condotta quasi esclusivamente in modo autonomo, personale e di tasca propria.
Credo che sia diventato in questi anni, uno tra i più esperti conoscitori della materia di tutto il territorio nazionale, al pari se non di più, di dirigenti, tecnici, politici e ministri, pagati profumatamente, ma lontani anni luce dalle competenze su l'intera materia, di Mario.
Tutto ciò e frutto della sua dedizione e caparbietà, di notti insonni a studiare faldoni interminabili, di decine e decine di giornate, sottratte al suo tempo, per dedicarlo completamente alla sua, completamente sua battaglia.
Onore quindi ad un grande, che ha volte annoiava per dati e numeri snocciolati per ore, ma che comunque non poteva che stupirti e coinvolgerti , per la profondità della conoscenza e per il continuo crescere della stessa, che immancabilmente Mario aggiungeva e ci esponeva, rendendoci partecipi di volta in volta.
Ora la tua battaglia ha prodotto il suo primo frutto, Enac, ministero dei Trasporti e Sea saranno costretti a pagare e tu più che i soldi, hai quello che cercavi, la grande soddisfazione e il merito, di aver affermato e fatto valere le tue ragioni, difendendo quelle di tutti noi, Bravo Mario, GRAZIE Mario.
Una convinzione, che ascoltandoti ed imparando mi son fatto, è che le "colpe" dei danni e dei disagi che hai dimostrato, andrebbero ampliate, allargate e condivise, perché, se Enac, Ministero e Sea pagheranno quell'inezia, altri dovrebbero pagare altrettanto e non solo in senso economico, ma anche civile e morale.
Sono quelli che hanno rinviato a dismisura l'approvazione del piano di azzonamento acustico, che grazie ai rinvii hanno approvato decine e decine di costruzioni dove non si sarebbe dovuto o non si dovrebbe.
Quelli che hanno riempito, grazie all’assenza (da loro stessi voluta e rinviata), del piano di azzonamento acustico, ogni anfratto ed angolo sulle rotte di decollo ed atterraggio.
Gli stessi che giustificavano i continui piani integrati d’intervento, dichiarando pubblicamente e in consiglio comunale, la Sea costruisce, che il piano è utile solo ad “agevolare” la SEA e limitare noi, perché non dovremmo anche noi mentre loro fan quel che vogliono.
Giustificazioni e argomenti deprecapibili se non al limite della legalità, che mettono in luce chiaramente che la salute dei cittadini e i loro diritti, sono sempre in secondo piano rispetto agli affari e agli interessi edificatori pubblici e privati.
Un ultimo esempio a questo modo di pensare ed agire e l’ulteriore rinvio del piano di azzonamento, per consentire l’approvazione di un nuovo progetto a Redecesio e l’hotel a Novegro, sempre con la giustificazione” la SEA fa quel che vuole lo facciamo anche noi”
Ora la SEA, il Ministero e l’ENAC Pagheranno ed è giusto ed anche poco , ma se io fossi in loro aprirei un azione di rivalsa contro tutti quegli Amministratori che, non rispettando norme leggi e regole, hanno volutamente creato le condizioni, addirittura aumentandole, per questa sentenza e per tutti i danni che i cittadini subiranno negli anni a venire.
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