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lunedì 19 settembre 2011

IL SINDACO DI SEGRATE DIFFIDA LA RAI


 Alessandrini Sindaco Segrate diffida Rai e Lucia Annunziata

Intanto i giudici ritengono le dichiarazioni Di Caterina e Pasini credibili ( in fondo l'agenzia)  Magni rimane in carcere


Milano, 19 set. - (Adnkronos) - A seguito delle dichiarazioni rese da Di Caterina ieri nella trasmissione 'In mezz'ora' di Lucia Annunziata, il sindaco di Segrate, Adriano Alessandrini, ha diffidato la Rai e la giornalista. "Sto valutando con i miei avvocati - commenta il sindaco - una richiesta risarcitoria proporzionata ai danni che sono stati causati a me, ai miei collaboratori e al Comune di Segrate da una modalita' di fare giornalismo che non tiene conto dei fatti e delle persone su cui vengono vomitate accuse che gia' nelle sedi competenti non hanno trovato alcun riscontro".
IL LINK PER VEDERE LA TRASMISSIONE DI LUCIA ANNUNZIATA DOVE SI PARLA DEL SINDACO
TUTTO IN MEZZORA

(AGI) - Milano, 19 set. - Resta in carcere l'architetto Marco Magni, arrestato lo scorso 25 agosto nell'ambito dell'inchiesta sul presunto giro di tangenti corrisposte per le aree Falck e Marelli a Sesto San Giovanni, in cui e' coinvolto anche l'ex presidente della provincia Filippo Penati. I giudici del Riesame hanno ritenuto credibili le rivelazioni fatte da Giuseppe Pasini e Piero Di Caterina e sulle circostanze che hanno portato i due imprenditori a riferire i fatti illeciti aggiungono: "non sono mossi, nel rivelare fatti a loro conoscenza, da motivazioni di particolare valore morale, ma solo dal riscontro di non aver ottenuto, nonostante il tanto denaro versato nel tempo quanto si aspettavano". E aggiungono: "Che la motivazione posta alla base della loro scelta non sia dettata da pentimento, dall'ansia di fare giustizia e pulizia, ma dall'assenza del ritorno economico promesso, tuttavia non svilisce, a parere del collegio, la valenza delle dichiarazioni sotto il profilo della loro intrinseca credibilita'". I giudici hanno ritenuto inoltre "inadeguata" la misura degli arresti domiciliari per Magni a causa della possibilita' di inquinamento delle prove. (AGI) Mi6/Car

lunedì 12 settembre 2011

SEGRATE, PER IL CENTRO COMMERCIALE LA LEGA CON UN PIEDE IN DUE SCARPE

ALLORA ZINNI AVEVA RAGIONE!

 GRIONI, UN PIEDE IN DUE SCARPE?

Ho vissuto molto da vicino l'esperienza e il travaglio dell'amico Zinni e Non ho mai avuto dubbi che avesse ragione,
Ho avuto modo di apprezzarlo come assessore al Commercio, quando io rappresentavo l'Unione Commercianti San Felice, di apprezzare la sua disponibilità verso le nostre problematiche, l'inteligenza, la fantasia, la dedizione con cui le affrontava, sempre aperto al dialogo e al confronto, ad  accettare idee e proposte anche se venivano da altre posizioni politiche.
Non ho mai capito, anzi, ho fatto finta di non capire, perché Alessandrini non gli volle confermare quel ruolo, nonostante gli ottimi risultati e l'apprezzamento e il consenso manifestato da tutta la categoria.
Passò ai servizi sociali ed anche li si fece amare ed apprezzare, il consenso personale e politico fu unanime e non poté che aumentare, dando forse fastidio al sindaco e a qualche esponente illustre del suo partito.
Non dimenticando, gli interessi della categoria di cui era stato assessore, fedele e coerente verso i  principi fondatori della Lega Nord, manifesto subito apertamente la sua più totale contrarietà al progetto del centro commerciale, all'idea di anteporre interessi diversi a quelli fondamentali della sua città e dei suoi cittadini.
Fra me, esponente di punta  nell'impegno contro l'errore centro commerciale e l'esponente di punta della Lega Nord, nacque un'amicizia fatta di reciproca fiducia, rispetto e  fattiva e proficua collaborazione come quella dimostrata quando lo aiutai ad organizzare e gestire un assemblea pubblica a San felice, Assemblea dove responbili provinciali e deputati,  ufficializzavano la contrarietà della lega al progetto. 
Qual Cosa cambiò, Mentre Zinni in Consiglio Comunale continuava a portare avanti la linea decisa dal Partito e più volte riconfermatagli  in  incontri con la lega Provinciale, minacciando l'uscita dalla giunta, Davide Boni esponente leghista in Regione  sosteneva apertamente e col voto la scelta del Centro Commerciale sconfessando con i fatti la linea portata avanti da Zinni a Segrate.
Anche l'esponente illustre della Lega Segratese, pur riconfermando a parole la contrarietà al Centro Commerciale, certo non difese Zinni e non fece nulla per evitare il suo allontanamento da parte di Alessandrini, contribuendo a fare terra bruciata attorno a chi  coerentemente non si piegava e adeguava
Agnello  sacrificale di  interessi cambiati e diversi, fu sostituito in giunta da Grioni che cerco fino all'ultimo di evitare l'uscita dalla giunta della lega opponendosi con forza, a quella comunità di intenti trasversali che in seguito fu chiamato inciucio.
Mentre Il Consigliere comunale Rebellato continuò a manifestare in consiglio, sopra tutto la contrarietà all'inciucio e anche centro commerciale, il suo partito in regione fu tra i principali artefici dell'approvazione del progetto e del suo iter.
Sapevo che il progetto centro commerciale fu Partorito e sostenuto dalla  Regione e dalla giunta segratese, che la Lega fu tra i sostenitori e che la  Provincia fu coinvolta solo in un secondo momento, ma  fino a ieri  pensavo che almeno la lega territoriale quella segratese, avesse tutto il diritto di rinfacciare al PD l'inciucio e l'approvazione del Centro commerciale.
Ora dalle dichiarazioni di Zinni,  scopriamo che l'abitudine di Grioni di stare con un piede in due scarpe, arriva da molto più lontano di quella provata con la firma sulla petizione per salvare il golfo agricolo.
Zinni infatti dichiara che appena Grioni lo sostitui, si affretto a firmare una delibera di giunta in favore del centro commerciale adeguandosi a quanto già fatto in regione dal suo partito, dimettendosi poco dopo, in nome della contrarietà all'inciucio salvando la faccia sul centro commerciale.
Ora se questo fosse vero, e auspichiamo che Grioni e la lega segratese dimostrino il contrario, cade nella polvere anche la credibilità dello stesso Grioni e della Lega che fino ad ieri si ergevano a salvatori della città e dei diritti di tutti noi cittadini e comitati, che tanto ci opposimo e ancora ci opponiamo.
Ora che  la Lega segratese dimostri in modo chiaro ed inequivocabile la sua coerenza  e la verità dei fatti, altrimenti la finisca ad ogni occasione e in  ogni momento di difficoltà di intonare la solita cantilena della loro contrarietà al centro commerciale, perché che non lo sono mai stati lo ha gia dimostrato ampiamente in Regione e che non sono certo verginelli lo dimostra il loro programma elettorale confrontato al PGT da loro votato e sostenuto.
Procopio Gregorio

Dalla gazzetta della martesana del 12/09/2011
RETROSCENA  
Parla l'ex assessore silurato da Alessandrini perché non voleva il centro commerciale
ZINNI: «DI CATERINA ERA MOLTO DI CASA IN COMUNE...»



Segrate -  Ha lasciato la politica attiva dopo il trattamento subìto dal sindaco Adriano Alessandrini , e si è addirittura trasferito fuori Lombardia l'ex assessore della Lega Flavio Zinni . Non ne vuol più sapere di Segrate, ma accetta di ricostruire quel periodo che portò al ribaltone e alla sua fuoriuscita dalla Giunta: «Era il maggio del 2008 e sul tavolo l'operazione più importante e redditizia era quella del centro commerciale. Io, come da indicazioni del mio partito, ero totalmente contrario e rompevo le scatole su questo punto. Alessandrini quindi, dopo qualche discussione, mi ritirò le deleghe adducendo che non rappresentavo più il partito. Le cose stavano diversamente: in quei giorni ero stato ricevuto anche da Maroni e Giorgetti per avere conferma della linea da adottare. Quindi sostenevo le ragioni del partito... Ciononostante, il sindaco di Segrate mi ha licenziato e la mia carriera politica è finita». Zinni attualmente ha un negozio altrove e si dice comunque contento della propria situazione: «Sto bene, certo, ma non posso dimenticare il trattamento che Alessandrini ha messo in atto nei miei confronti. Eravamo anche amici. Non lo vedo più né ci siamo mai sentiti da quel giorno del maggio 2008. Al mio posto in Giunta entrò un tale Grioni (pure della Lega, ndr ) che approvò la delibera di Giunta per il centro commerciale». Silurato Zinni, il leghista intransigente, quindi l'esecutivo segratese ha potuto continuare sul progetto in questione. Ma la tangenti sono un'ipotesi verosimile? Secondo l'ex lumbard, contiguo al sindaco per anni, «Alessandrini e il suo assessore Orrico erano sempre lì con 'sto Di Caterina. O meglio, Di Caterina era molto spesso negli uffici del Comune. Certo, era titolare di un servizio, quindi la sua presenza poteva essere spiegata così. Non so che cosa facevano, né posso dire di averne sentore. So solo che in questa storia l'unico a pagare sono stato io. E pensare che ho sempre seguito la linea del mio partito... Nell'interesse dei segratesi»..

venerdì 9 settembre 2011

L'INGEGNER MOLINA, UNO SCONOSCIUTO ASSUNTO A SEGRATE A TEMPO DETERMINATO 24 ORE SU 24 ?

SOLTANTO BISNES!! 
CHE NOVITA', A NOI GRUGNOLA E MOLINA DICEVANO   CHE ERA DI PUBBLICA UTILITA'

Certo che come consulente e progettista non si  può negare che l'ingegner Molina non fosse  veramente dedito al lavoro offertogli, quello di progettare e seguire l'iter d'approvazione del suo progetto con una dedizione che ai più sembrava quasi assillo.

Non ho mai visto nessun architetto che oltre al progetto segue assiduamente ogni più piccola assemblea pubblica, in Circoscrizione o in Consiglio, con tutti i suoi collaboratori e non , tra cui mi sembra di ricirdare Crugnola, soffermandosi più volte fino a notte fonda, a parlre con me e con altri, per convingerci della bonta del suo progetto e a rinunciare alla strenua ma convinta opposizione che mettavamo in campo....Cavoli erano cosi presenti che  sebrava che li avessimo  assunto noi.
Non sapevo che Percassi avesse affidato il proggetto e il suo iter da 1 miliardo di euro, ad un perfetto quasi sconosciuto, anzi in quel periodo ad un mio assiduo interlecutore.
Certo una grande società non puo sempre conoscere tutti i collaboratori e consulenti a cui affida incarichgi sporadici, l'importante per essa è il raggiungimento del risultrato e il raggiungimento dell'obbiettivo e quello è stato raggiunto.
A questo obbiettivo hanno lavorato in molti e non solo Molina e Grugnola ( che mi pare, ma forse sbaglio, non lavorasse per il primo) la presenza era molto folta e ben organizzata, daltronde gli obbiettivi erano non di poco conto e il rispetto dell'incarico di consulenza grazie alla nostra opposizione, era alquanto tormentato ed lastricato di ostacoli.
Non vi era da convincere Alessandrini, Zanoli e Schieppati, ma vi era da convincere quella parte della maggioranza che nutriva dubbi e chiedeva approfondimenti, una parte dell'opposizione che fino all'ultimo si metteva di traverso, i cittadini che organizzati in comitati mettevano in campo ogni sforzo, che organizzavano assemblee pubbliche, che si  recavano in Provincia due volte, che manifestavano massicciamente ad ogni consiglio comunal, ma  sopra tutto bisognava a tutti i costi evitatre quel fatidico referendum da tutti promesso, onde evitare di correre lo stesso rischio corso dal Committente  in america, LA BOCCIATURA.

Certo la consulenza è strata affidata a uno dei migliori studi di progettazione, ad uno studio che aveva a disposizione moltissimi collaboratori, ognuno con un obbiettivo ed incarico preciso, molti moltissimi collaboratori, alcuni  sempre presenti fino a tarda ora.
Addirittura quel terribile 19 marzo quando per entrare in consiglio bisognava dichiarare se si era favorevoli o contrari, dove qual'cuno è stato addirittura perquisito, i posti occupati da Parenti, ospiti, consulenti e collaboratori non bastavano.
Con la sala degli ospiti gremita da fino allo stremo dal tipico dialetto bergamasco, furono costretti a riservargli degli spazi anche negli spalti riservati al pubblico, fra l'altro gia gremiti ancor prima dell'apertura da dipendenti pubblici e subito dopo dal predominante dialetto bergamasco di muratori ed ultras, forse convinti di assistere ad una partita,
  I vigili a noi pochi intimi locali che eravamo riusciti ad entrare ci convogliarono in settori diversi, decisi in base alla domanda fatidica COME LA PENSI?

Ma Questa è storia e la mia memoria come quella di altre migliaia di oppositori è piena , quello che mi entusiasma  è la grande capacità del Dott. Percassi nello scegliere sulla carta i migliori collaboratori sul mercato, ma più di altro mi entusiasma la dedizione dell'Ingegner Molina e dei suoi "collaboratori", che non si sono chiusi in un ufficio a lavorare sul tecnigrafo, ma hanno seguito il compito assegnatogli e il progetto creato come se fosse loro
Questa si che è dedizione al lavoro, è cosi che pur rimanendo sconosciuti si diventa grandi

Procopio Gregorio Andrea

"L'Idroscalo Center? Soltanto business"

Percassi difende il progetto

Il costruttore prende le distanze dai professionisti coinvolti nell’inchiesta ex Falck: "Non so nemmeno che faccia abbia Molina"

Il costruttore Antonio Percassi
Segrate, 7 settembre 2011 - Calmo, secco, perentorio. Antonio Percassi, patron dell’omonimo Gruppo, difende il buon nome della sua azienda, tirata in ballo (indirettamente) da Piero Di Caterina nell’inchiesta sulle presunte tangenti delle aree ex Falck di Sesto. E nel mezzo di quel sistema che sembra allargarsi a macchia d’olio, almeno secondo il grande accusatore di Filippo Penati, all’hinterland.Di Caterina ha parlato di Michele Molina, l’ingegnere che per un certo periodo è stato consulente del Gruppo Percassi, proprio sul progetto del maxi centro commerciale che sorgerà entro il 2015 sull’ex Dogana di Segrate. «Non so nemmeno che faccia abbia Molina», dice il presidente dell’Atalanta. Di Caterina ha riferito agli inquirenti che il professionista avrebbe avuto «rapporti economici opachi e anomali» con Renato Sarno (consulente Serravalle vicino a Penati) in relazione all’iter del centro commerciale.
Informazioni dunque non dirette ma passate di bocca in bocca e infine riportate nei verbali dei pm di Monza, titolari della nuova tangentopoli che sembra dilagare, Walter Mapelli e Franca Macchia. Ma è tutto da riscontrare. Intanto Percassi non ci sta e prende le distanze dagli attori della vicenda. «Molina? Un collaboratore come tanti altri. Ha un’impresa a sua volta, e come spesso accade nel nostro ambiente, ha lavorato con noi per un periodo. Si è occupato della progettazione dell’Idroscalo Center». Per non parlare di Sarno, «di cui non ho mai avuto il piacere di fare la conoscenza», precisa Percassi.
Il magnate del mattone parla con entusiasmo del suo progetto a Segrate. «Porterà 5mila posti di lavoro sul territorio e la viabilità speciale, cioè le opere di raccordo della Brebemi, che finanziamo direttamente». Costo del giochetto: 85 milioni di euro, a fronte di un affare complessivo che vale un miliardo fra centro commerciale e quello che si porterà dietro. Un polo della moda di alto livello, meglio del lusso, con alcune delle griffe più importanti del «Made in Italy». Cinquecento negozi , una o più multisala - l’ipotesi progettuale è ancora in lavorazione - un albergo a cinque stelle, un centro dedicato alla famiglia e una cosiddetta struttura di edutainment (educazione legata al divertimento).
Il tutto su una superficie di 280mila metri quadri (lo shopping center sarà di 170mila metri), più 460mila di parcheggi sulla vecchia area daziaria, abbandonata da anni. «La recupereremo con un intervento dalle caratteristiche architettoniche di assoluta qualità ed eccellenza, realizzato con le più avanzate tecnologie di sviluppo sostenibile», precisa Percassi. L’iter urbanistico sotto la lente di ingrandimento della Procura brianzola è cominciato nel 2002 e si è concluso nel 2009 con la firma di un Accordo di Programma che ha coinvolto Regione, Provincia e Comune e altri enti.
«Fra le ricadute - aggiunge l’imprenditore bergamasco - oltre al recupero di un’area dismessa di 600mila metri (che Percassi ha acquistato dal demanio per 110 milioni), vale la pena di ricordare quella occupazionale: 5mila nuovi posti e altrettanti operai al lavoro per la costruzione». I lavori cominceranno nel 2012 e si concluderanno in tempo per Expo.
di Barbara Calderola

mercoledì 7 settembre 2011

PURO REVISIONISMO STORICO O SI SALVI CHI PUO'?

 
 IL PD SEGRASTESE ALLORA NON SI CONFRONTO E NON RISPOSE
QUELLO DEL NUOVO VENTO CHIARIRA'?


Leggiamo con estremo interesse le dichiarazioni e la ricostruzione storica dei fatti e degli eventi di Schieppati, una ricostruzione sommaria e certo da noi assolutamente non condivisibile. ma vi è una novità nelle sue dichiarazioni a cui stentiamo a credere, quando afferma che il Pd segratese (quello Attuale), sostiene ancora come allora, la costruzione cosi com'è del centro commerciale.
La Costruzione con tutti quei miglioramenti infrastrutturali e funzionali cosi ben esposti nel PGT segratese in fase di approvazione, nelle richieste espresse dal costruttore Percassi prima delle elezioni e rinviate nelle scelte al dopo dal Sindaco Alessandrini, nel Masterplan (MASTERPLAN- PGT Percassi ringrazia)  ) fatto dall'università su richiesta di organismi pubblici e privati, a  cui il pgt  sembra integralmente ispirato.

Siamo daccordo ,sarà la storia e la magistratura a stabilire come dice Sachieppati, se qualcuno a "sbagliato" scelte politiche e strategiche e non, ma certo non è corretta l'affermazione che il Pd segratese fosse allineato e coeso nella scelta di sostenere il famigerato "mostro", che tutto fu frutto di un accordo sottoscritto fra il Pdl locale e il Pd, anche perchè quell'accordo non fu mai reso pubblico e molti del direttivo del Pd non lo condivisero o addirittura non lo videro mai.
Certo non è neanche condivisibile l'ipotesi prospettata, che il centro commerciasle fosse il frutto esclusivo di un accordo e della politica segratese, era estremamente evidente che molto più in alto erano i veri artefici del progetto e non necessariamente ed escusivamente interni al PD anzi.

A Segrate in particolare il ruolo del Pd, per quanto importante e fondamentale all'approvazione, fu estremamente da comprimario ed al servizio dei fautori dell'obbiettivo, non certo la forza trainante per il raggiungimento dell'obbiettivo stesso, non dimentichiamo che il Pd era all'opposizione e le scelte sul territorio, i progetti le decisioni e gli indirizzi li dettava e suggeriva  la maggiornaza PDL,  anche qui solo una parte di essa, gli altri erano o sembravano solo i comprimari alzatori di ditino a comando.

A differenza del PDL segratese, che ebbe un ruolo di primo ordine sia nelle scelte, sia nell'indirizzo e nell'iter , a  tutti noi sembro che a Segrate il PD (almeno una sua parte), fu solo lo zerbino, esecutore di interessi e scelte decise altrove ( nel PDL), che tante lacerazioni, rotture e sconfitte fu costretto ad accettare e mettere in preventivo, pur di arrivare all'approvazione del progetto.

Ma  tutta questa dietrologia e ricostruzione storica è solo frutto di impressioni, visioni  e storie vissute diversamente che si contrapposero aspramente come la nostra e quella di schieppati , ad accertare la verità dei fatti e a scrivere la storia ci penserà il tempo o speriamo di no, la maggistratura.

Quello che ci contrappose asparamente a Schieppati e sopratutto all'Amministrazione, oltre che il percorso e i fatti a volte "gravi" intercorsi, fù la scelta, quella scelta che giusatamente Schieppati rivendica essendo stato il comprimario e "servo"dell'Amministrazione nel portarla avanti
Quella scelta che ancora lui,  a nome del PD segratese, dice di sostenere ed approvare oggi in toto, ovvero  cosi com'è  nel PGT.
Neanche noi vogliamo tornare al passato,  essendo stati fra i più grandi critici e fustigatori delle scelte di quella parte del PD e dell'Amministrazione, saremmo certamente faziosi al pari di  come riteniamo la ricostruzione di Sacieppati, Faziosa.

La domanda che ci poniamo e che poniamo al gruppo dirigente del pd segratese attuale è, se veramente sostengono la costruzione del centro commerciale e opere " correlate",  cosi come ben espressi nel pgt in fase di approvazione,  che a nostro avviso e come ben spiegato nel masterplan, attorno al centro commerciasle  e con esso al centro e stato costruito e si sta  approvando.
Attendiamo cradita e cortese risposta
Procopio Gregorio Andrea


Dal Giorno Martesana  SCHIETTATI -nessun_inciucio

"Nessun inciucio Pd fece il bene della città" L'ingresso in Giunta a Segrate nel 2008

Il Pd Augusto Schieppati: "Grazie a noi approvate tante opere. Non solo il megastore e non ho mai avuto la sensazione che intorno all'iter urbanistico girassero bustarelle"

Augusto Schieppati, Pd di Segrate
Segrate, 7 settembre 2011 - «Tutto a posto, tutto regolare. Il centro commerciale, così come verrà realizzato, ci trova d’accordo». Augusto Schieppati, Pd di ferro, all’epoca dell’approvazione era segretario cittadino del partito a Segrate. Benedisse insomma l’ingresso tecnico del centrosinistra nella giunta di centrodestra. Ma non parlategli di papocchio. «Non entrammo per approvare solo quel progetto - ricorda -: per capire bisogna tornare ai fatti del 2007. Era gennaio c’erano problemi in maggioranza. Problemi seri. Il gruppo di Franco Iapicca teneva in scacco la giunta, noi e il consigliere dei Verdi Biagio Latino ricevemmo minacce in consiglio. Il sindaco (Adriano Alessandrini) chiese aiuto a tutte le forze politiche cittadine per andare avanti. Un anno dopo firmammo un accordo programmatico, un pacchetto di progetti da approvare fra cui le abitazioni della Boffalora, per citare un esempio, la convenzione con il privato da rispettare e il centro commerciale».
Ma anche su questo c’è da chiarire. «Inizialmente - aggiunge Schieppati - doveva sorgere a San Felice, e noi ci opponevamo a questa soluzione. Il Pd presentò un ordine del giorno, in cui si chiedeva di situarlo nell’area dell’ex Dogana (come poi è avvenuto ndr), la viabilità speciale (opere di raccordo con la Brebemi per cui il pubblioc non avrebbe più avuto i soldi ndr) e il declassamento della Cassanese a strada urbana nei tratti in cui entra in città». Su questi paletti si creò «una maggioranza trasversale», ricorda l’ex segretario. E da qui quello che viene chiamato incucio sospetto dalla Procura di Monza che indaga su un presunto giro di tangenti nell’hinterland fra Sesto e Segrate. «Rispettiamo profondamente il lavoro dei magistrati - ancora Schieppati -, non ho mai avuto sentore di bustarelle che girassero attorno a questo progetto. Se poi ci sono stati comportamenti personali sbagliati, vedremo. Ma per saperlo dobbiamo aspettare l’esito delle indagini. Il sindaco non è indagato, né altri. Personalmente sono garantista. L’interesse pubblico legato all’Idroscalo Center è evidentissimo».

Diverso il discorso sull’altro filone che ha portato Segrate all’attenzione degli inquirenti: Piero Di Caterina, grande accusatore di Filippo Penati, ha dichiarato di aver pagato tangenti ad Alessandrini. Il sindaco ha annunciato querela e bollato il tutto come «una vendetta postuma» per avere perso la gestione dei bus. La Caronte, società di Di Caterina, dopo una gara d’appalto ha dovuto cedere ad Atm. «C’è stata una gara, credo che Alessandrini sia pronto a consegnare il faldone della vicenda», conclude Schieppati.
di Barbara Calderola

sabato 3 settembre 2011

IL CENTRO COMMERCIALE E DI PUBBLICA UTILITA'?

Questo è un articolo pubblicato sul nostro blog il 3 ottobre 2009
adesso vi è un ricorso al TAR e i nostri dubbi non hanno ancora avuto risposta



IL CENTRO COMMERCIALE
E’ DI PUBLICA UTILITA’
ANCORA NON C’E’ E GIA’ CI COSTA

Che fine ha fatto il centro commerciale, approvato con tanta fretta e molta imposizione a marzo?
Secondo quanto dichiarato dal Sindaco in Consiglio Comunale, il ritardo è dovuto a verifiche e aggiustamenti necessari a un progetto cosi complesso.
Quali verifiche? Quali aggiustamenti?  Un progetto che è stato vagliato e approvato, fin nei minimi particolari, in decine di conferenze di servizi, in altrettante sedute di commissione sia Regionali sia Provinciali e addirittura Comunali.

Un'altra dichiarazione del Sindaco, in merito al progetto, ci ha lasciato l’amaro in bocca e molta rabbia.
Tempo fa, avevamo portato all’attenzione di tutti, un pericolo presente all’interno dell’accordo di programma Firmato da quest’Amministrazione.

Segnalavamo che i calcoli economici, per la costruzione del primo lotto della viabilità, erano molto datati e quindi sicuramente destinati, a essere maggiori, chiedevamo quindi di prestare molta attenzione a questo pericolo, rifacendo e attuando la necessità economica a carico del costruttore per il completamento della viabilità speciale.
Segnalavamo che, se gli 85 milioni di euro a carico del costruttore non fossero bastati, la differenza sarebbe dovuto essere sborsata dagli enti pubblici sottoscrittori dell’accordo, come ben specificato nell’accordo stesso.

Ora con estrema disinvoltura, soprassedendo al fatto che era stato da noi, ampiamente messo in allerta, il Sindaco dichiara in Consiglio Comunale, che ancora prima che i lavori comincino i costi sono già lievitati da ottantacinque milioni a 125 milioni di euro.

Ancor non c’è, ancora devono iniziare i lavori, e già costa alla collettività un esborso superiore di ben 40 milioni di euro, chissà a quanto arriverà a fini lavori?

Questo non ci sorprende, lo sapevamo e lo avevamo annunciato, ci fa solo rabbia.
Una rabbia dovuta alla superficialità, con cui chi è adibito a curare gli interessi dei cittadini, risponde, ne tiene conto.

All’interno del titolo vi è una domanda, una curiosità, che vorremmo ci fosse tolta in modo chiaro profondo e giuridicamente motivata.
Il Centro Commerciale può definirsi di pubblica utilità.
Una domanda apparentemente incomprensibile, se no si conosce la storia del terreno dove andrà costruito il Centro Commerciale, definito da qualche tempo area ex Dogana.

Per la costruzione di quell’opera chiamata dogana, mai compiuta costata milioni di soldi pubblici, furono espropriati ai legittimi proprietari i terreni necessari proprio per UTILITA’ PUBBLICA.
Allora anche il centro commerciale che nascerà su quegli stessi terreni e da definirsi tale, un’opera pubblica!

Per forza, altrimenti bisognerebbe pensare che tutte le conferenze di servizi, gli accordi di programma, sarebbero da definirsi nulli e completamente da rifare.
Invalidati da un vizio di forma di sostanza iniziale.

Noi non siamo certo i più deputati a dirimere questi dubbi e queste curiosità, quindi ci piacerebbe rigirare la domanda, non certo a chi ha ampiamente dimostrato una sconcertante superficialità a curare l’interesse pubblico.

Credo che siano solo tre, le persone in grado e che gli compete per il ruolo che svolgono dirimere ogni dubbio e perplessità.
Il Direttore Generale Avvocato Aldini, Il Segretario Generale Dott. Criscuolo, e il Difensore Civico Comunale L’avvocato Vaccarella.
E a loro quindi, ringraziandoli anticipatamente, rigiriamo le domande e da loro che aspettiamo con fiducia una risposta chiara e irreprensibile.
                  Procopio Gregorio Andrea
deserto segrate modello

martedì 30 agosto 2011

TUTTI GLI UOMINI DI PENATI

  E BRAVO BOERI, CHE SCOPRE L'ACQUA CALDA
E SE I GIUDICI DI MONZA TRASFORMANO LA MARTESANA NELLA WUATERLOO DEL PD

 Leggiamo con stupore quanto dichiarato ieri dall'Assessore Boeri, in merito al caso Penati e alle implicazioni sulla svendita del territorio, di  errori macroscopici nelle scelte che lo stesso Penati ha sostenuto e sponsorizzato in interventi edificatori.  ( c'è una cultura che ha zavorrato la politica milanese e compromesso con scelte immobiliariste ingiustificate il territorio della nostra città)

Come allora non ricordare, le lettere arrivate in federazione provinciale da semplici cittadini ed iscritti, per contestare scelte ed interventi, dal Potente sponsorizzate e a "bastonate" imposte.

Come non ricorare le spaccature ed il travaglio avuto dal PD di Peschiera Borromeo per scelte edificatorie ed interventi commerciali, che tanti dubbi e tante lacerazioni hanno lasciato nel PD peschierese e nel territorio.

Come dimenticare la spaccatura del Pd segratese, che arrivo ad espellere iscritti e membri del dierettivo, che fece inciuci e compromessi, che sostenne apertamente una giunta a guida PDL, che accettò supinamente la negazione di libertà democratiche, che spacco in due la città e il proprio consenso elettorale, pur di accontentare il potente.
Che approvo e sostenne il passaggio di un diritto edificatorio di 33,000 metri di terziario portandolo a 800,000 metri fra Commerciale, ricettivo ed abitativo.

 Come non pensare alle scelte fatte ed imposte a Pioltello, con l'emarginazione di uomini di punta (Mario De Gaspari ) che avevano un enorme consenso della città e dei cittadini e non solo del PD, che non accettavano, che non si piegavano e denunciavano, scelte deleterie e dubbie, che per questo non è stato ricandidato, scegliendo come a Peschiera e Segrate di perdere consenso pur di far " fuori" chi non si piegava al Penatiano Volere.

Ora si scatena l'eclissarsi dei vari resposabili provinciali, regionali e dirigenti a tutti i livelli, erppure quelle richieste di intervento, quelle lettere di protesta, quelle denuncie di iscritti, simpatizzanti ed attivisti, erano a loro indirizzate e non hanno avuto mai risposte.

Bene, ora che il coperchio è stato scoperchiato è i potenti per fortuna  potenti non son più, rispondete a quelle lettere,   dissipate quei nostri dubbi su interventi iummobiliaristi ingiustificati, fate pulizia delle braccia e degli uomini del potente sul nostro territorio, riintegrate e date spazio a chi ha tenuto alto l'onore.
Fatelo prima che ai giudici di Monza venga in mente di allargare le verifiche su altri interventi edificatori e speriamo dissipare i nostri dubbi, su altri recuperi di aree dismesse, anche perchè i nomi e gli attori erano gli stessi e il protagonista potente pure
  fatelo prima che la Martesana diventi la waterloo del PD

Procopio gregorio Andrea






 DA LIBERO

Si è scatenata la "caccia al Penatiano". A inaugurare la stagione è stato l'Idv milanese, che ha messo nel mirino Pierfrancesco Maran, 30enne assessore ai Trasporti del Comune di Milano, che - per amor del vero - ha sempre contestato (a volte anche aspramente) la dizione di "uomo di Penati". Maran, infatti, è stato sostenuto con forza dal circolo 02PD, ottenendo tra gli altri anche l'appoggio di Filippo Penati. Ma il rapporto, ovviamente, non si può ridurre o banalizzare a una semplice dipendenza.
Il consigliere regionale di Sel Giulio Cavalli ha invece messo nel mirino Arianna Cavicchioli e Sara Valmaggi. Della prima, penatiana doc, si dice che è la rappresentante di Penati nella segreteria provinciale. Fa parte del coordinamento esecutivo, e ha tenuto la posizione malgrado la frattura profondissima tra il segretario Roberto Cornelli e Filippo Penati. Sara Valmaggi è stata invece assessore a Sesto San Giovanni proprio durante l'amministrazione Penati. Nel coordinamento provinciale c'è Augusto Schieppati. Anche lui penatiano doc, è il responsabile dei circoli della provincia. Un ruolo strategico, visto che proprio lontano da Miano Penati ha sempre riscosso grande successo (a Pioltello con Concas, a Cinisello con la Gasperini, a Paullo con Mazzola), un successo pari se non superiore a quello di Franco Mirabelli.
Per dirla tutta, però, a Schieppati sono stati chiesti due passi indietro (dal consiglio regionale e dalla segreteria), proprio da Penati, senza che sia mai passato all'incasso per pareggiare i conti. A Roma, tra i penatiani c'è poi Luigi Vimercati. Monzese, classe 1953, con l'uomo di Sesto ha sempre avuto un ottimo rapporto di collaborazione. Nella pattuglia c'è anche Cesare Cerea, dirigente Pd, ex dirigente della Cgil e dalla Provincia di Milano. Spesso si è esposto in prima persona per chiarire le posizioni politiche di Penati. E ancora, Roberto Rampi, segretario organizzativo regionale e vicesindaco di Vimercato. Last but not the least, Matteo Mauri. Quarantenne, è capogruppo in consiglio provinciale a Milano. Fedelissimo di Penati, è stato anche suo assessore durante la permanenza a Palazzo Isimbardi. A Roma è il responsabile nazionale Trasporti e Infrastrutture.
DI Fabio Massa
 
http://affaritaliani.libero.it/milano/tutti_uomini_di_penati_mappa_di_affari_290811.html

venerdì 5 agosto 2011

TERRITORIO E SOCIETA: IL CASO PENATI. SESTO , SEGRATE E PIOLTELLO COSA...

TERRITORIO E SOCIETA: IL CASO PENATI,SESTO SEGRATE E PIOLTELLO COSA LI ACCOMUNA?:
Leggendo i nomi ricorrenti, riportati  sulla cronaca giudiziaria nel caso Sesto San Giovanni Falk, ci rendiamo conto che sono gli stessi che abbiamo "incontrato"  di sovente in faccende e affari, che riguardano la nostra zona e che molti dubbi ci  sollevarono nel loro incedere............................................................
 .................."Publichiamo un un intervento dell'ex Sindaco di Pioltello pubblicato in prima pagina del corriere Milano di oggi, Leggendo i nomi ricorrent..."

giovedì 23 giugno 2011

PREVENIRE E' MEGLIO CHE CURARE QUESTO NON VALE PER L'AMMINISTRAZIONE SEGRATESE

LA RIVOLTANA UN CALVARIO PREVEDIBILE
UNA CONDANNA A MORTE PER LE ATTIVITA'

Che la via Corelli, continuazione naturale della via Rivoltana di Novegro, sarebbe stata chiusa si sapeva da moltissimo tempo.
Cosi tanto che noi cittadini normali pensavamo che chi è stato adibito col voto ad amministrarci , a dare soluzioni e prevenire eventutali problemi, avesse approntato un piano alternativo del traffico , esplorato e studiato tutte le  prevedibili conseguenze, che questa chiusura inesorabilmente avrebbe portato.

Troppo bello per essere vero, ora si scopre che nessun piano del traffico alternativo o soluzione provvisoria è stata studiata, neppure la sospensione temporanea dei tre semafori adiacenti Linate o la loro predisposizione ad un uso ottico inteligente, cioè il loro funzionamento solo in presenza di macchine in uscita da Linate, rilevate appunto da un sistema ottico semplicissimo.

Ancora più grave, risulta la non previsione delle conseguenze che la messa a dimora di erronei cartelli (strada chiusa mentre di fatto non lo sarebbe) avrebbero  avuto sul commercio locale, già al collasso in una sola settimana e a rischio fallimento certo con il passare del tempo.

L'inadeguatezza e la superficialità se non addirittura l'assenza, con cui l'Amministrazione ha affrontato la questione e le problematiche conseguenti, è ben espressa  della Consigliera Monti (Insieme x Segrate), che in una dichiarazione ad un giornale locale, parla proprio della sbrigativa  superficialità con cui l'Amministrazione e di conseguenza la Commissione, ha affrontato la chiusura della Corelli nella Commissione Competente.

Da un Amministrazione eletta dai cittadini, per progettare, curare e prevenire problematiche della propria città e le conseguenze che esse hanno sui cittadini,  si pretende un dovuto  maggior interesse e attenzione, cosa che questa Amministrazione ha già più volte disatteso.

Basta guardare come ha affrontato la problematica del PGT, di Tregarezzo, degli "inesistenti profumi e polveri" della Lucchinii e dell'atteggiamento avuto nei confronti dei cittadini coinvolti, per capire l'attenzione che l'Amministrazione mette  a quello che ai cittadini interessa veramente.

Certo si parla di semplici cittadini non del potente di turno, che se poi esso si chiami rossi, Bianchi, Percassi o brambilla che importanza ha, è sempre un potente mica un semplice ed insignificante suddito cittadino, tanto le elezioni son lontane e quando arriveranno si fà sempre in tempo a riempigli la testa di "balle,promesse" attraverso costosissimi giornalino patinati.

venerdì 1 aprile 2011

SI DIMETTE IL SINDACO DI PESCHIERA

 COME AL SOLITO QUELLO CHE CONTA E DIVIDE SONO LE COLATE DI CEMENTO
ANCORA UNA VOLTA SOTTO ATTACCO E' IL PARCO SUD
Riportiamo un articolo dove oltre ad essere riportata la motivazione,  vi sono dichiarazioni (in rosso) ridicole e grottesche, se si tiene conto che arrivano da amministratori publici

Peschiera
Borromeo – Nella mattinata di oggi il Sindaco Antonio Falletta ha rassegnato le dimissioni dalla carica di primo cittadino. La decisione sarà ratificata il prossimo Consiglio Comunale straordinario convocato per  Lunedì 11 Aprile 2011. L’annuncio delle dimissioni era nell’ aria fin dalla mattinata di ieri.
Una bufera politica si abbatte sulla Giunta Peschierese. In una nota stampa consegnata alla nostra redazione il Sindaco ha accusato la sua Giunta e i capo gruppi di maggioranza in Consiglio comunale,  di non voler condividere il nuovo piano di governo del territorio. In particolar modo nei punti di incontro con la Provincia di Milano sulla costruzione del nuovo stadio dell’Ac Milan, finanziato completamente da Silvio Berlusconi, nell’area del parco sud adiacente all’Idroscalo.  «In quell’area, generazioni di peschieresi sono andate a mangiare il gelato, - ha dichiarato il portavoce dei consiglieri di maggioranza Raffaele Cioffi – e cosi dovrà essere anche negli anni in futuro». L’Assessore allo sport Stefano Tognolo ha dichiarato : «Non possiamo permettere al Sindaco di costruire uno stadio da 140 mila spettatori solo per il Milan, o gioca anche l’Inter in quel campo o altrimenti lo stadio non si fa». Che a Peschiera ci fossero problemi con le squadre di calcio era ampiamente risaputo, ma che facessero cadere la Giunta non se lo sarebbe aspettato nessuno.




DA  http://www.7giorni.info/cronaca/peschiera-borromeo/antonio-falletta-si-dimette.html

mercoledì 30 marzo 2011

DA LINATE ALL'EXPO SI....MENTRE TREGAREZZO DEVE MORIRE


La Moratti sta approvando in anticipo il tunnel automobilistico che collegherà Linate all’Expo.

11,5 Km di lunghezza, 2,5 mld di investimento,

UNA SOLA DOMANDA.......MA ALLUNGARLO DI 550 METRI E FARLO FINIRE DOPO TREGAREZZO PERCHE' NON SI PUO'?
PERCHE' I CITTADINI DI SEGRATE E DI TREGAREZZO NON CONTANO NULLA?
BESTIE DA  LASCIAR MORIRE E A CUI RUBARGLI LA VITA

domenica 20 marzo 2011

SEGRATE incontro contro la cementificazione del territorio

  Giovedi 24 Marzo alle ore 21:00 al CSA Baraonda 

 Il Csa Baraonda, dopo aver partecipato alla prima riunione, ritiene assolutamente importante partecipare al NOEXPO Camp come Zona Nord-Est per far conoscere il consumo del territorio della Martesana ampliando la mobilitazione ad un territorio che sebbene lontano dall'Expo sta subendo lo stesso destino dei territori del Nord-Milano ( Bre.be.mi - TEM - Centri Commerciali - Edilizia residenziale, commerciale ed industriale senza alcun coordinamento).


Dal sito "ufficiale" del NOEXPO Camp    http://www.noexpo.it/breve.php3?id_breve=246

"Apriremo a giorni un blog e useremo la mailing list, da allargare per affinità di percorsi e soggetti coinvolgibili, per snellire il numero di riunioni. E’ importante coinvolgere la popolazione, i comitati, i movimenti per l’acqua e di allargare la cerchia oltre i confini dei militanti e del movimento. In questo senso anche il Camp dovrà saper uscire dall’area dove si svolgerà, comunicando al territorio circostante e alla metropoli, con azioni, creatività, contenuti. E’ stata ribadita la necessità di costruire percorsi di avvicinamento al Camp sulle tematiche inerenti Expo e i territori coinvolti, sul tema proprio di Expo (agricoltura e alimentazione), sulle questioni del suolo e sui temi che i soggetti che costruiranno il Camp porteranno come proprio contributo, fermo restando che i percorsi di avvicinamento al Camp sono importanti e costituiscono obiettivi politici al pari della realizzazione stessa del Climate Camp. Se il piano locale è fondamentale per attivare soggetti, il piano nazionale e internazionale sono importanti per la dimensione politica del Camp. Ci sarà un incontro all’Aquila il 19-20 marzo, dove movimenti metropolitani, precari, territori resistenti parleranno di suolo, welfare, casa, reddito, sciopero precario. Abbiamo deciso che proveremo a partecipare con una delegazione rappresentativa di diverse lotte/percorsi dell’area milanese."
Centro Sociale Autogestito Baraonda Via Pacinotti 13, Segrate (MI) – Italy

martedì 15 marzo 2011

PODESTÀ STADIO DEL NUOTO A IDROSCALO

Il presidente della Provincia Guido Podestà, ha ribadito l'intenzione  di costruire all'Idroscalo uno Stadio del nuoto.
Il presidente Podestà ha dichiarato che  e gia stato siglato un accordo di programma con la Regione Lombardia e i Comuni di Segrate e di Peschiera Borromeo, che prevede l'integrazione nel Parco di una nuova area di oltre 300.000 metri quadri,e dove dovrebbe sorgere l'impianto in via di progettazione, e gia stato  affidato l'incarico per la stesura di uno studio di fattibilità,
L'Idroscalo è d'altra parte come dice il Presidente Podesta, un'area strategica per ubicare questa nuova struttura,( forse non solo diciamo noi) Si tratta di un sogno che confidiamo di realizzare all'Idroscalo entro il 2015 dell'Expo.