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mercoledì 26 ottobre 2011

LUCHINI ARTONI UN INTERPELLANZA ANCHE A PIOLTELLO

CONTRO LA LUCCHINI  FINALMENTE " L'OPPOSIZIONE" SI ALLARGA

Avevamo già espresso la nostra contrarietà all'autorizzazione richiesta dalla Lucchini di ingrandirsi,  Chiedendo a un Consigliere Provinciale il suo interessa mento con un interpellanza in Consiglio Provinciale. ( Provincia interpellanza ) Lanciando noi, all'incontro organizzato dalle Acli a Segrate,l'idea di delocalizzazione ripresa e  fatta propria in seguito  da Segrate Nostra
Avevamo anche espresso seri dubbi e molte domande sulle autorizzazioni, sull'uscita da via Rugacesio, sulle distanze della recinzione dal sedime stradale e la verifica al catasto per una ipotetica appropriazione di terreno demaniale. ( -artoni-cosa-ce-sotto-l'asfaslto.)
Tutte domande rimaste inevase, tranne scoprire poi che il Comune forse sollecitato dai nostri post ha chiesto alla lucchini di presentare le documentazioni alle autorizzazioni ( SASSOLINI )

Ora pubblichiamo un interpellanza, presentata al Consiglio Comunale di Pioltello dalla Lista per Pioltello, interpellanza che ha già ricevuto il plauso e l'adesione della Lista  Civica Territorio e Societa   
Un plauso e un adesione a cui ci associamo


INTERPELLANZA

Interpellanza Pioltello 13/10/2011

Alla cortese attenzione del sig Sindaco del Comune di Pioltello

Gli abitanti di Segrate e della frazione Rugacesio del nostro comune da ormai alcuni anni
protestano per le emissioni maleodoranti e per il rumore sia diurno che notturno proveniente dagli
impianti per il trattamento del bitume e di materiale di asporto dagli scavi della ditta Lucchini-
Artoni, ditta collocata in territorio di Segrate al confine con Pioltello.
Negli scorsi mesi di Maggio e Giugno 2011, nelle ore serali e ripetutamente , le emissioni di
scarichi irritanti per le vie aeree superiori provenienti dagli impianti di questa ditta ha provocato
disturbi in numerose persone che abitano nella zona e che hanno allertato ASL, Vigilanza Urbana,
Arpa e Carabinieri.
Tali sostanze irritanti a più riprese sono state percepite, in particolari condizioni di vento, anche
nell’abitato di Seggiano, creando allarme nella popolazione costretta in condizioni di bel tempo a
chiudere le finestre delle abitazioni in tutto il quartiere.
E’ noto che la stessa ditta ha richiesto al Comune di Segrate il rilascio di un’autorizzazione per la
costruzione di un impianto di notevoli dimensioni sul medesimo terreno di confine dove già sono
depositate consistenti masse di detriti bitumosi.
Già nella situazione attuale, la movimentazione dei mezzi pesanti sulla via Rugacesio provoca
notevole disturbo al traffico e le colline di macerie e fresatura di asfalti, accumulate sul terreno
agricolo costituiscono un problema per il rischio di frane sui terreni circostanti e di inquinamento
della falda.
Da un esposto dei cittadini di Segrate risulterebbe inoltre che lo stesso accesso della Lucchini
Artoni sulla strada che collega Rugacesio con Segrate sia abusivo.
Dalle notizie di stampa si evince infine che la stessa ditta è coinvolta in ripetute violazioni della
legalità.

Ciò premesso il sottoscritto Consigliere Comunale chiede di sapere quali provvedimenti
l’Amministrazione Comunale di Pioltello abbia messo in atto a tutela della salute e della qualità
della vita dei cittadini pioltellesi che abitano nelle zone limitrofe e che tipo di iniziative abbia
intrapreso per evitare che il territorio di confine con Segrate diventi una fascia di ulteriore degrado.

Distinti saluti


Giovanni Moretti
Consigliere comunale della Lista per Pioltello

lunedì 24 ottobre 2011

SISAS ORA CHE NON INCOMBE LA MULTA TEMPI BIBBLICI?

IL BANDO PER FINIRE LA BONIFICA VINTO DALLA

 General smontaggi di Novara

Continua l'odissea dei  rifiuti scomparsi dell'ex Sisas di Pioltello


280mila tonnellate di nerofumo, di cui 7.800 altamente inquinanti. Che fine hanno fatto? La Regione 'monitora' e l'Arpa assicura che in Lombardia non c'è pericolo ma i cittadini hanno paura
5683 rifiuti
Sopra gli impianti fotovoltaici attorno a Inzago, un paese nel nord della provincia di Milano, si è depositata una strana polvere nera. Qualche mese fa, intorno a luglio, in città si sentiva un odore fastidioso, poi scomparso. I cittadini, però, non son tranquilli e hanno chiesto a Fabio Pizzul, consigliere regionale Pd al Pirellone, di fare un'interrogazione all'assessore regionale al territorio, Daniele Bellotti, per capire cosa sta succedendo. Bellotti, ha risposto il 18 ottobre, dicendo che la Regione monitora, per quanto può, e che resta all'erta. Niente di più.
Tutto è cominciato quando, nel marzo del 2011, dall'area ex Sisas di Pioltello, 300mila metri quadri di impianti chimici ormai in disuso, arrivano svariate tonnellate di nerofumo, una forma particolare di rifiuto industriale. Dall'area dovevano sparire 280mila tonnellate di scorie in tempi brevissimi, dato che la Corte di giustizia europea aveva minacciato di multare l'azienda per non aver rispettato la direttiva che prevede l'obbligo di bonifica dei siti d'interesse nazionale (Sin). Così, lo svuotamento delle discariche di Pioltello avviene in fretta e furia. Ma il nerofumo sepolto nell'ex area Sisal ha diversi gradi d'inquinamento: si passa dalla "fuliggine" agli scarti solidi con codice 19.13.03.01, considerati materiale pericoloso. E alcune delle pratiche per mettere in sicurezza la scoria non vengono espletate come dovrebbero.

L'azienda che se ne occupa, la Daneco impianti, rassicura, però, che a Inzago si tratta di scorie di tipo 19.13.02, materiali solidi non inquinanti, che deve solo essere triturati e miscelati nel terreno. "Io mi sono preoccupato lo stesso quando ci hanno detto che portavano il nerofumo anche qui", dice Silvano Calvi, assessore all'ambiente di Pozzo d'Adda, un comune che dista poche centinaia di metri dalla discarica. Calvi, infatti, aveva letto i giornali, che raccontavano di un fascicolo d'inchiesta aperto dalla magistratura di Milano su segnalazione di Greenpeace.

Qualcosa non torna ai pm Paola Pirotta e Paolo Filippini. Secondo gli inquirenti sulla scrivania di Luigi Pelaggi, capo della segreteria tecnica del ministero dell'Ambiente, è arrivata una tangente da 700mila euro, mandata dalla Daneco con lo scopo di rendere più veloci le pratiche per la bonifica dell'ex Sisas. Inoltre, i pm di Milano pensano che ci sia stato un declassamento di parte dei rifiuti, in modo che risultassero meno pericolosi: da 19.13.01, scorie speciali pericolose industriali, a 19.12.12, semplici rifiuti urbani. Infatti, il numero di aziende attrezzate per lo smaltimento dei pericolosi in Europa sono poche e molto costose. "In Italia si trovano in tre impianti: parte alla Valle sabbia servizi di Brescia, parte alla Xela di Cortaccia, in provincia di Bolzano e parte residuale all'Ecoenrgy di Noventa di Piave, in provincia di Venezia. Nessuna di queste, però, ci risulta attrezzata per smaltire rifiuti pericolosi", spiega Federica Ferrario, autrice del report Il mistero dei rifiuti scomparsi per Greenpeace. Inzago, quindi, sembrerebbe esclusa da questo giro, ma i cittadini ancora non sono sicuri di cosa ci sia interrato a pochi passi dalle loro case. "Che cosa succede sotto? Ora non sentiamo più odori ma non capiamo se i rifiuti stanno inquinando la falda o i terreni", continua Silvano Calvi.
L'Arpa, l'agenzia regionale per la protezione all'ambiente, assicura che i controlli sono stati fatti il 19 maggio e che non sono state riscontrate irregolarità.

Eppure questa storia convince poco l'ong ambientalista. Molti sono ancora i dubbi lasciati irrisolti dalla Daneco e a cui le istituzioni lombarde non hanno ancora risposto. Per esempio, non si sa ancora dove siani finite25mila tonnelate di materiale pericoloso, con un'altissima concentrazione di mercurio al suo interno. Al contrario, Greenpeace ha le prove che buona parte delle 280mila tonnellate di rifiuti bonificate sono finite alla Befesa, un'azienda spagnola che sta a Nerva, nella regione di Huelva. "Sappiamo per certo che in questo caso non c'è stato alcun trattamento dei rifiuti pericolosi", dice Ferrario. Nulla vieta che questo sia accaduto anche nelle discariche italiane. In luglio e in aprile, inoltre, ci sono stati "degli incendi sospetti proprio nelle aree in cui si trovano stoccate le scorie italiane", precisa Ferrario.

Per altro, la bonifica dell'area ex Sisas non è ancora completa. La Daneco ha provveduto a svuotare la discarica A e B, giusto il minimo indispensabile per evitare la multa della Corte europea. Manca ancora una discarica, la C, oltre al lembo di terra attorno alla zona di scarica, considerato pericoloso. A luglio, l'ultimo bando è stato vinto dalla General smontaggi di Novara, ma i tempi, ora che non pende più la sentenza della Corte europea, rischiano di essere infiniti.
Fonte
il pane e le rose

giovedì 20 ottobre 2011

SEGRATE, DE CATERINA NON DEMORDE E ACCUSA ANCORA ALESSANDRINI

IL SINDACO AVEVA ANNUNCIATO DI AVER DIMOSTRATO AGLI INQUIRENTI DI ESSERE ESTRANEO ALLE ACCUSE E DI NON AVER RICEVUTO NE CESTI  NE TANGENTI.

 DE CATERINA NON DEMORDE E CONTINUA AD ACCUSARE ALESSANDRINI PER UN IPOTETICA TANGENTE PER UN TOTALE DI 50.000 EURO

GLI INQUIRENTI VOGLIONO VEDERCI CHIARO E SBROGLIARE UNA VOLTA PER TUTTE LA MATASSA E CONVOCANO I RESPONSABILI DI ATM E SITAM

LE AZIENDE DICHIARANO CHE LORO NON CENTRANO NULLA, NON TOCCA A NOI PAGARE ERANO I COMUNI A DIVIDERSI I PROVENTI DEI BIGLIETTI

A noi semplici spettatori di un gioco che non piace, non resta che aspettare sempre convinti che nessuno è colpevole fino a prova certa.
Che non si può condannare nessuno solo per indiscrezioni o articoli di stampa

Non si può però, tenere nessuno sulla graticola e sul chi va la per anni, tutti hanno il diritto di dimostrare in fretta la propria estraneetà o la propria verità.
Capiamo anche le ragioni degli inquirenti, Per noi semplici ingenui e poco esperti, chiarire se sono girati soldi o meno,  sembra tutto talmente facile.

Basterebbe fare delle verifiche bancarie su tutti i conti Milanesi delle persone coinvolte, dei parenti, degli amici o persone a loro molto vicine.
A noi sembra talmente facile, valutare se qual cuno ha accumulato risorse, proprietà e azioni, in modo troppo veloce e poco chiaro, non congrue o  ricunducibile all'effettivo lavoro.

A noi sembra facile scoprire se qual cuno  ha speso più di quanto fosse lecito aspettarsi, ha ricevuto donazioni o sponsorizzazioni che lasciano dubbi come quelle gia scoperte a Milano

A noi sembra facile perchè non siamo gli inquirenti e non capiamo la difficoltà di indagini cosi complicate.e non sappiamo i metodi e le soluzioni per accumulare fortune rimanendo poveri in canna.o sistemi per denigrare e vendicarsi di ipotetiche o millantate promesse.

Piena fiducia quindi nei giudici, certi che faranno piena luce su tutti i filoni delle indagini nell'interesse della verità e dei cittadini.



martedì 18 ottobre 2011

SEGRATE E I BENI CONFISCATI ALLA MAFIA SI FACCIA CHIAREZZA



COPERATIVA ROSA DI GERICO - LA CASA DEI BAMBINI

MARONI DISSE: NON BASTA SOTTRARRE I BENI BISOGNA  ANDARE FINO IN FONDO CONSEGNARLI  ALLA COMUNITA' DEGLI ONESTI, "ONESTAMENTE"

NON LASCIAMO NEL DUBBIO """" DELLA SOLITA MAFIETTA""" UN BEL PROGGETTO 

E ALLORA IL SINDACO SPIEGHI IL PERCORSO, FACCIA CHIAREZZA E DIA DELLE RISPOSTE
SE NON IL SINDACO LO FACCIA IL VICE SINDACO, VADA COME CHIESE MARONI, FINO IN FONDO, SI APRA


ROMA 15 ottobre - LA MEGLIO POLIZIA E LA MEGLIO GIOVENTU'

ECCOLA LA VERA MANIFESTAZIONE

QUELLA CHE DOVREBBERO FAR VEDERE E RIVEDERE IN TV

ALLA FINE LA POLIZIA E I MANIFESTANTI SI SALUTANO

lunedì 17 ottobre 2011

INDIGNADOS O INFILTRATOS ...BLACK BLOCK

ABBIAMO IL DIRITTO DOVERE DI MANIFESTARE PACIFICAMENTE
IL NOSTRO DISSENSO E LA NOSTRA INDIGNAZIONE

DA QUESTI BASTARDI
MA CHI SONO?
ECCOLI ANCHE A VOLTO SCOPERTO

RIECCOLI ANCORA LIBERI?

   

ROMA 15 OTTOBRE, GLI INDIGNATI E DEFRAUDATI SIAMO NOI

INDIGNATI SENZA SE, SENZA MA.

Con gli indignati. E insieme contro i violenti

CHI CI HA PERSO? BASTA GUARDARE LA TELEVISIONE! 
NON UN IMMAGINE DI UN CORTEO PACIFICO E FESTOSO
SOLO LA DEVASTAZIONE DI QUALCHE STRONZO


“A Roma ci sono state due manifestazioni: una meravigliosa e coinvolgente fatta di simboli, gioventù, protesta e anche spirito di rivolta ma pacifica. Un’altra organizzata da una minoranza di teppisti e black block che vogliono togliere la scena della gironata ai veri indignati e prendersela loro, rompendo videocamere, auto, vetrine. Che vogliono spostare il conflitto sul piano della violenza. Questi violenti e le loro violenze  vanno condannate con la massima fermezza e nettezza. Loro hanno voluto tentare la finestra di protesta aperta dagli indignati, ma l’indignazione allo stesso corteo si è rivolta contro la violenza e ha gridato loro di abbandonare la manifestazione. Oggi, in tutto il mondo e anche a Roma, si è voluto far sentire la voce pacifica di una intera generazione indignata contro una crisi che sta smantellando diritti e welfare delle persone. I violenti diventano invece un possibile salvagente di chi è blindato dentro il palazzo e ne appare il migliore alleato”.Sono le parole di Nichi. Sono le nostre parole. Era un corteo bellissimo, con tante e tanti ragazze/i mai visti così numerosi per strada per esprimere le loro ragioni, la voglia di politica, di riprendersi la vita. La gioia di manifestare pacificamente insieme e compatti in una piazza, come tanti e tante hanno fatto nel resto del mondo. Una manifestazione che rischia di essere oscurato da un gruppo di violenti che incappucciati e mascherati hanno messo in scena, persino contro i manifestanti che volevano allontanarli, azioni inqualificabili.
Oggi in piazza c’erano tante e tanti di Sinistra Ecologia Libertà. Abbiamo portato in piazza il nostro contributo, tentando pure di isolare i black bloc quando hanno tirato delle bombe carta contro i manifestanti. Un nostro compagno tentando generosamente di allontanarne una da altre persone che rischiavano di essere ferite ha perso due dita di una mano. Chi ha messo in scena la violenza di oggi deve essere individuato e punito. Le violenze ai manifestanti, le auto bruciate, i supermercati assaltati, i giornalisti picchiati non solo sono semplicemente da condannare, ma determinano il pericolo che le ragioni di un popolo vengano oscurate e messe in secondo piano. O ancor peggio sovrapposte.
Siamo con gli indignati, con le ragioni delle centinaia di migliaia di persone scese oggi in piazza. E siamo contro i violenti. Senza se e senza ma.

venerdì 14 ottobre 2011

CRISI SOMALA .....UNA TUA SERATA PER AIUTARLI

 SERATA DI BENIFICENZA 
IN FAVORE DELLA POPOLAZIONE SOMALA
HANNO BISOGNO DI ACQUA E CIBO AIUTIAMOLI
SABATO 15/10/2011 ORE 20.30
Centro Islamico di Segrate, via Cassanese 3/5
INTERVENITE NUMEROSI E FATE GIRARE L'INVITO IL PIU' POSSIBILE
HANNO BISOGNO DI TUTTI NOI

giovedì 6 ottobre 2011

SISAS IL RAPPORTO DI GREENPEACE


BONIFICHE E RIFIUTI PERICOLOSI 

  un'emergenza senza fine? Oggi Greenpeace presenta il rapporto


Le bonifiche

Una pesante eredità del passato

  30 settembre, 2011
Decenni d’industrializzazione selvaggia hanno aperto numerose ferite sul nostro territorio. Oggi vaste aree - suoli, acque interne, mari - non sono accessibili alla cittadinanza perché pesantemente contaminate. La bonifica di questi siti è al tempo stesso un riconoscimento degli errori del passato e un impegno a tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini: le sostanze tossiche dei siti inquinati si disperdono nell’ambiente, con impatti generalizzati sulla popolazione e sul territorio circostante.

 
In Italia, le aree da bonificare sono moltissime: 57 di esse, le più pericolose, sono state classificate come “Siti d’Interesse Nazionale” (SIN: acronimo perfetto, visto che sin in inglese vuol dire “peccato”). I contaminanti maggiormente presenti all’interno dei SIN sono diossine, idrocarburi policiclici aromatici, metalli pesanti, solventi organo clorurati e policlorobifenili (PCB). Nel totale i SIN coprono il 3% del territorio nazionale: 1.800 chilometri quadrati di aree marine, lagunari e lacustri (il doppio della Laguna di Venezia e del Lago di Garda messi insieme) e 5.500 chilometri quadrati di aree terrestri (più della somma delle province di Milano, Pavia e Lodi). I Comuni inclusi nei SIN sono oltre 300, con circa 9 milioni di abitanti e non c’è regione italiana che non abbia nel suo territorio almeno un sito contaminato.
Ma nel nostro Paese non ci sono solo i SIN: 13.000 siti sono stati identificati come potenzialmente contaminati e 5.000 sono da bonificare. Per queste aree, la bonifica è di competenza regionale.

Gli impatti di queste aree possono essere molto gravi. Una ricercatrice che lavora a un progetto di ricerca dell'Istituto Superiore di Sanità sull’impatto sanitario dei SIN (Progetto Sentieri) ha dichiarato: «Il tasso di mortalità per tutte le cause in 27 SIN per gli uomini e in 24 SIN per le donne è superiore alla media italiana. Mentre il tasso di mortalità causato da tutti i tipi di tumore è superiore alla media regionale in 28 SIN per gli uomini e in 21 SIN per le donne. Nei 44 SIN si sono verificati 10mila decessi per tutte le cause e 4mila per tutti i tumori in eccesso rispetto ai riferimenti regionali. È una prima conferma del fatto che questi 44 SIN realmente rispondevano a un criterio di rischio sanitario esistente».

zoom
D’altra parte, la possibilità di allungare le mani su grandi aree potenzialmente edificabili (molti siti da bonificare si trovano nell’immediata periferia delle grandi città) e la generale gestione emergenziale degli interventi nel nostro Paese suggeriscono spesso “scorciatoie” - pericolose ma remunerative per chi le segue - riguardo allo smaltimento dei rifiuti provenienti dalle bonifiche. Un esempio è la vicenda della discarica ex-Sisas di Pioltello-Rodano, in Lombardia (un sito SIN) dove Greenpeace ha documentato irregolarità nella gestione dei rifiuti tossici esportati in Spagna: la tentazione di “gettare la spazzatura” nella pattumiera altrui è sempre molto forte, perché economicamente conveniente.
Come procedere con le bonifiche? Greenpeace propone cinque passi per uscire dall’emergenza e trasformare le bonifiche in occasione di ricerca e innovazione, creando occupazione e salvaguardando il territorio, le risorse naturali e la salute umana:
  • Fine della gestione commissariale ed emergenziale delle bonifiche.
  • Abolizione dell’art.2 della Legge n.13/2009 (cioè di ogni ipotesi di “condono tombale”).
  • Elaborazione di un Piano Nazionale per le bonifiche dei SIN, che dovrà prevedere: - nuovi investimenti produttivi e nuove infrastrutture con elevati standard di sostenibilità ambientale per abbattere le emissioni inquinanti e prevenire la generazione di rifiuti; - misure e programmi per l’efficienza e il risparmio energetico e la produzione di energia da fonti rinnovabili; - attività di ricerca, sistemi di monitoraggio e controllo della qualità ambientale dei siti e degli effetti sulla salute dei cittadini.
  • Certezza sulle risorse finanziarie assegnate al Piano Nazionale bonifiche, sia da parte del Governo, sia dalle imprese interessate.
  • Allargamento alle rappresentanze dei cittadini, ai sindacati e alle associazioni ambientaliste di ogni sorta di tavolo di confronto sul tema bonifiche.
PER APPROFONDIRE
http://www.greenpeace.org/italy/it/News1/news/bonifiche-rifiuti-emergenza/

http://www.greenpeace.org/italy/it/News1/news/Nuove-prove-sul-caso-ex-Sisas/

http://www.greenpeace.org/italy/it/News1/news/Che-fine-hanno-fatto-i-rifiuti-di-Pioltello-Rodano/

LUCHINI ARTONI E POLITICI DISATTENTI

  SASSOLINI   

  Ho iniziato ad interessarmi della Luchini Artoni già molto tempo fà e per altri motivi da quelli che ora giustamente sollevano i cittadini e che finalmente hanno catturato l'interesse dei Partiti.

  Da tempo chiedo che la pista ciclabile di via Rugacesio venga finalmente collegata a quella di Pioltello, pochi metri che aprirebbero possibilità interminabili di percorrenza e collegamenti importanti oltre a mettere in sicurezza i cittadini che a piedi o in bicicletta percorrono in ambo i sensi di direzione quella strada.

Ho molto insistito affinche qulche partito presentasse una mozione in tal senso, ho assistito al Consiglio Comunale e alla commissione dove la problematica è stata sollevata, dove il Sindaco e il presidente della Commissione spiegavano le difficoltà della sua esecuzione, la necessità di un accordo con la "proprietà luchini" che consentisse l'esecuzione di quei 50 metri di ciclabile. 
Non voglio entrare nel merito di un accordo cercato e voluto fra le parti ( Comune- Luchini) che ora una parte sconfessa, probabilmente costretta suo malgrado dalla forte protesta dei cittadini, "tradendo" forse " promesse" e accordi gia raggiunti visto la richiesta della lucchini ( andata per fortuna male)

Mi piacerebbe ora  avere risposte che non mi arrivarono mai, nonostante le feci insistentemente e chiedendo il loro intervento per l'accesso agli atti e al catasto,

Chiesi a molti partiti  e al presidente della commissione di verificare alcuni miei ricordi  dato che in quella zona e fra quei campi vi sono cresciuto, chiesi di verificare se alcune norme del codice stradale fossero rispettate, se e quando fossero state date delle autorizzazioni e se vi fosse stata un appropriazione" indebita di terreno demaniale.

 Non ricevendo ne interesse verso le mie domande e risposte alle mie insistenti richieste (  lucchini-artoni-cosa-ce-sotto-lasfaslto.       mi convinsi ancor di più che qual cosa sotto vi fosse davvero, almeno in termini di interessi edificatori e politici o di strategie di sviluppo del territorio ancora non esplicitate.

Mi piacerebbe togliermi qualche sassolino, mi piacerebbe publicare qualche scritto e qualche risposta, ma a che cosa servirebbe? forse basta pubblicare la lettera che il comune ha inviato alla lucchini che conferma i miei stessi dubbi e le mie stesse domande, 
Sperando che politici e amministratori capiscano, quanto tempo perso per la loro poca attenzione e forse superficialità, anche perchè continuiamo a non voler pensar male nonostante tutto


CARO gervasoni, NON SIAMO NOI I ROMPI..........MATTONI

               SEGRATE  STRADE DISSESTATE  E LIFTING PROMOZIONALI
Quando abbiamo segnalato alcune problematiche pericolose sulla nuova viabilità, sulle rotonde o sull'incuria di strade altamente pericolose, il portavoce del PDL, con il suo solito  modo ( omississ) ci taccio tra le altre cose di essere i soli e soliti Rompi( omississ).
Probabilmente ha ragione, ma almeno la nostra segnalazione è servita a segnalare e " costringere" il comune ad intervenire immediatamete, aggiustando quanto da noi segnalato (vedi link), quello che non abbiamo ancora capito a 2 anni dalle elezioni, è quale ruolo e quale utilita per la città del Consigliere in questione,
In due anni, a parte alcuni interventi sui giornali e in consiglio come suo solito ( omississ), ne una proposta, una segnalazion, una mozione o  qual si voglia intervento, per il bene della città e dei suoi cittadini riusciamo a registrare e ricordare dallo stesso.
Ora caro Consigliere, noi siamo i soliti ( omississ), ma leggendo l'articolo riportato sotto  e altri usciti su altri giornali non siamo certo i soli, lei leggendo quanto ci ha scritto e il tono da lei usato, è rimasto il solito ( omississ)

Procopio Gregorio


UNA NOSTRA SEGNALAZIONE A BUON FINE

DAL GIORNO
Segrate, 6 ottobre 2011 - Pedoni costretti a camminare sul ciglio della strada nonostante i marciapiedi nuovissimi, realizzati su un tratto troppo breve che finisce nel nulla. È la denuncia arrivata da un nostro lettore, che racconta l’odissea quotidiana vissuta dalla moglie lungo via Di Vittorio, a Segrate. Nel mirino, il tratto finale della provinciale Mirazzano-Vimodrone, dove auto e tir sfrecciano a tutta velocità, mentre i ciclisti e i pedoni sono costretti a percorrere la carreggiata per necessità. «Il ciglio della strada è dissestato - racconta il segratese Antonio Paolella, per anni in prima linea nel Comitato della Cassanese - e ci sono buche molto profonde: camminare in quel tratto è davvero pericoloso. La gente è costretta a camminare o a pedalare sull’asfalto ma la strada è molto trafficata e il rischio di essere investiti è altissimo».

La pioggia e la scarsa visibilità nelle ore serali sono un mix micidiale per i cittadini. «Mia moglie - continua Paolella - percorre questa strada quattro volte al giorno per andare al lavoro in via Buozzi. In inverno, rientra con il buio e per stare tranquillo ho dovuto regalarle addirittura una torcia, per fare luce sulla strada ed evitare di inciampare nelle buche». Ma non solo.

«Quando piove, si allaga tutto - afferma il lettore - ed è impossibile procedere in sicurezza. Le buche sono profonde anche trenta o quaranta centimetri, per evitare di bagnarsi i pedoni devono invadere la carreggiata a qualsiasi ora del giorno e della sera». Paolella ha segnalato diverse volte il problema in Comune, fino a quando qualcuno è intervenuto. «A metà settembre, sono arrivate le ruspe - ricorda - e noi cittadini pensavano che avessero dato retta alle nostre segnalazioni. In realtà, gli operai hanno sì realizzato i marciapiedi, ma solo per un tratto molto breve. E così, i marciapiedi finiscono nel nulla su entrambi i lati, mentre sarebbe stato meglio crearne anche uno su un solo lato, ma completo».

I marciapiedi che sono stati realizzati fanno parte delle opere accessorie previste nel protocollo di intesa del quartiere Santa Monica ma i lavori sono stati eseguiti sono in prossimità delle due fermate dell’autobus e per un tratto troppo breve per dare risposta alle lamentele dei segratesi che vivono lungo la via Cassanese.
«Non capisco che senso ha spendere dei soldi per costruire un marciapiede lungo un centinaio di metri - si chiede Paolella - bastava allungare di poco il tracciato per mettere in sicurezza tutta la strada».
di Patrizia Tossi

lunedì 3 ottobre 2011

LA SEGRATE GIUDIZIARIA NON DIVENTI UNA SCALA REALE MASSIMA

SEMPRE SULLA CRESTA DELL'ONDA

Ancora in prima pagina il comune di Segrate e il Sindaco, sotto la lente e all'attenzione dell'opinione pubblica e delle procure, rimangono aperte le questioni T-RED e Il Trasporto pubblico  legato al caso Penati. di Caterina
Giusto per essere sempre sulla cresta dell'onda a Segrate da esperti giocatori di pocker  non si fanno mancare proprio niente.
Ricordiamo che rimane ancora all'atenzione degli inquirenti il caso Serravalle ( 1° lotto viabilità Speciale) legato al centro commerciale, che dubbi sollevò nella cittadinanza.
Ci mancherebbe  altro, che la procura si interessi della Lucchini ( gia fatto), delle innumerevoli rotonde, del verde,  dei marmi e degli infissi e delle partecipate, che da esperti giocatori a Segrate vinceremmo con una scala reale imbattibile.
A noi, questo gioco non piace, vorremmo che Segrate non vi giocasse e siamo fiduciosi e speriamo, che dimostri che non abbia mai voluto giocarci, anche se i miliardi di euro fra centro commerciale, interventi edificarori, e proggetti in vista della torta dell'Expo sono tanti, e molti potrebbero lasciarsi tentare dal sistema Italia.