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sabato 3 dicembre 2011

LAVORO E DIGNITA', UNA LETTERA PIENA DI ORGOGLIO E DIGNITA' DI UNA LAVORATRICE DELLA JABIL


      DIRIGENTI E PADRONI POVERE PERSONE  
PER VOI  NON VE NULLA PER ESSER FIERI

PER ESPRIMERE LA PROPRIA SOLIDARIETA'

Forse sono io ad avere una visione differente della vita e del lavoro,delle relazioni interpersonali,dell'educazione e del rispetto.Forse di illusi ne sono rimasti anche pochi e forse fa meglio chi non ci crede più.

Forse per qualcuno la vita e il rispetto per le persone sono solo parole vuote e prive di valore.Forse qualche soldo in più fa sentire ricco chi basa la propria esistenza sul denaro,non saprei .

Forse ci si dimentica che chi circonda di attenzioni esseri che credono di avere in mano lo scettro del potere alla fine sono solo delle "povere persone"poichè non hanno ancora compreso che i sentimenti non si comprano e non si ottengono solo perchè si finisce con il temere chi potrebbe renderci schiavi di pensieri che non pensiamo.

Ma forse è anche vero che questo Paese non ha bisogno di personaggi così e che noi con la nostra determinazione e con la trasparenza dei nostri ideali se vogliamo e se restiamo uniti possiamo far cambiare lo stato delle cose.
Non riesco personalmente a comprendere come si possa continuare ad essere fieri dopo aver reso incubi i sogni di chi nel proprio lavoro ci credeva e pensava di poter semplicemente continuare a vivere onestamente.

Non riesco a capire come si possa essere fieri delle lacrime stampate sui volti di persone che hanno sempre lavorato e che da sole se ne sono tornate a casa per il loro ultimo giorno di lavoro senza nemmeno aver avuto la possibilità di salutare i colleghi, ritrovandosi a fissare per l'ultima volta gli interni dell'azienda dove hanno sempre prestato servizio quasi a non volerne dimenticare mai i contorni, quasi come se fosse stato tutto e solo un lungo sogno.

Non riesco a capire se e quanto valga questa spocchia arrogante nei confronti di chi con la parola LAVORO non si è solo riempito la bocca ma ha fatto andare sempre le mani, i pensieri, la competenza, la voglia di portare il suo contributo e non di essere appiattito e condannato al silenzio che lo ha reso schaivo e mero esecutore di idee fornite da altri.
Devo essere una persona che ha sbagliato secolo per nascere e vivere,devo essere una persona idealista e sognatrice,devo essere una persona illusa e non arrendevole,devo essere una persona poco incline alla rasseganzione,devo essere una persona alla ricerca di qualcosa che magari o che forse non cè .a tutto sommato so di essere una persona contenta di se stessa una persona che non ha mai smesso di sognare e di credere nelle sue potenzialità e non credo di sbagliare anche perchè con me ci sono altre 324 persone che credono nelle stesse cose,che non hanno voglia di svendersi al peggior offerente,che credono ancora che nessuna abbia il diritto di arrogarsi decisioni che vanno aldilà del posto di lavoro.

Non ci si rende conto che intorno all'occupazione ed alla retribuzione vi sono una miriade di situazioni da sistemare e da vivere,non ci si rende conto che restare senza impiego toglie la dignità e non ti fa quasi più comprendere chi sei e dove stai andando,non ci si rende conto o non ci si vuole rendere conto???
Perchè non proviamo a dimezzare lo stipendio di chi mette le sue idee a disposizione della tristezza futura altrui??
Perchè non stiamo a guardare quanto piacerebbe loro cambiare stile di vita e privarsi di tutti gli extra che mentre loro vanno avanti indisturbati ad avere da anni,noi non abbiamo mai avuto la possibilità di avere e di concederci??
Non ci siamo proprio  e a dire il vero sono anche fiera di non esserci e nonstante il brutto momento che sto vivendo sono sempre fiera di me,dei miei ideali e di non essermi fatta imbruttire dalla vita fino al punto da restare indifferente difronte alle lacrime ed alla disperazione creata,non riuscirei a darmi pace ma forse per essere così queste persone dovrebbero possedere anima e cuore e d è per questo che quelli tristi sono loro perchè non hanno ancora compreso che anima e cuore non si potranno comperare dopo aver messo in starda 325 persone saranno destinati ad essere per sempre vuoti manichini senza fili al servizio della disonestà e dell'imbroglio e questa non è vita è una farsa come quella che portano ingiro quotidiananmente questa è la tristezza e a me non appartiene e non apparterrà mai!
Avanti ragazzi/e consoliamoci perchè il futuro non è in quellemani sporche ma nella trasparenzaa dei nostri sguardi!
 Anna Lisa Minutillo

martedì 20 settembre 2011

ALESSANDRINI-DI CATERINA ,FRA INVESTIGATORI E MEMORIALI

                            FIOCCANO I MEMORIALI 

Mentre le proprie verità, ci vengono somministrate in pillole

Noi cittadini che paghiamo il servizio e il biglietto, aspettimamo fiduciosi, che prima o poi  qualcuno racconti anche a noi tutta la verità, tutta la storia, ne abbiamo il diritto.


Dal giorno

"Gara truccata: autobus scadenti e zero controlli"

Segrate, Di Caterina ha consegnato ai pm un dossier sull’appalto del trasporto pubblico ad Atm, di cui continua a contestare la regolarità
La 923 a Segrate, ex linea Caronte
Segrate, 21 settembre 2011 - «Subappalti non autorizzati, bus vecchi e più corti di quel che prescriveva il capitolato: a Segrate Atm ha fatto tutto quel che ha voluto». Prima ha scritto a mezzo mondo, ora parla Piero Di Caterina, patron della Caronte, vecchio gestore del trasporto pubblico cittadino, «trombato» dopo una gara di appalto portata in palmo di mano dal sindaco Adriano Alessandrini. A cui, il grande accusatore di Filippo Penati, nonché ideologo del sistema Sesto, dice di aver versato «fra il 2005 e il 2008 per quattro anni a Natale, bustarelle da 10mila euro l’una in cesti ricchi di leccornie».
Il primo cittadino «sgomento di fronte ad affermazioni del genere» due settimane fa è corso in Procura a Monza dal pm Walter Mapelli, titolare dell’inchiesta sulle presunte tangenti nell’ex Stalingrado di Italia e nella sua Segrate, per smentire ogni accusa. Al magistrato, il sindaco ha consegnato un dossier che racconterebbe tutta la storia dell’appalto dal suo punto di vista. «L’errore sta nel manico - attacca Di Caterina - dicono che ho perso i ricorsi al Tar, ma i giudici amministartivi non sono entrati nel merito. Non potevano, la nostra offerta non è neanche stata aperta e dunque ogni richiesta che la riguarda, decadeva in partenza».
La battaglia di Di Caterina sui trasporti è senza quartiere. «Ho ingaggiato degli investigatori per documentare quello che dico - spiega l’imprenditore - e ho consegnato gli esiti della mia inchiesta privata ai magistrati. Ci penseranno loro a dire se io mento, o se da anni denuncio fatti che nessuno ha mai preso in considerazione prima». La tesi di Caronte è che il capitolato d’appalto «sia stato congegnato in modo tale da escludere la mia azienda. Mi occupavo del servizio a Segrate dal 1987, in Comune sapevano benissimo come lavoravamo». Ma perchè mai l’amministrazione avrebbe dovuto far fuori la Caronte?
«Perchè facevo le pulci sui bilanci, il Sitam (Azienda trasporti milanesi, consorzio di gestori locali che vivono di rimborsi su corse e passeggeri in base ad un accordo con Atm nel 2000) mi deve 7 milioni di euro e non riesco a prenderli. Ho aspettato e aspettato, poi ho cominciato a rompere. Evidentemente troppo». Secondo l’imprenditore, «nessuno farebbe controlli su Atm dopo il suo ingresso a Segrate. L’azienda ha dato il via a subappalti senza avere le carte in regola: mancavano il contratto di servizio e l’autorizzazione come stabilito nel caso degli scuolabus. Una materia delicata in cui bisogna muoversi in base a parametri precisi».
A Milano Due si ricordano ancora quella volta che a prendere i bambini arrivò un pullman con i materassi nel corridoio, targa marocchina, usato probabilmente di notte da senza tetto. I genitori si erano fatti sentire e l’episodio non si era più ripetuto. Ma non è certo un incidente di percorso ad aver scatenato Di Caterina: «Il Comune aveva chiesto 106,06 euro a scuolabus al giorno per il servizio, un prezzo fuori mercato, che Atm pur di aggiudicarsi la commessa, ha accettato. Salvo poi sub appaltare a prezzi superiori, sul mercato il costo della prestazione è di 280 euro al giorno a mezzo - spiega -. Il mio concorrente lavora sottocosto, in un gioco di passivi e attivi che alla fine dell’anno su un bilancio come il suo, porta al pareggio, alla faccia nostra». «Appalto fotografia» per Di Caterina anche sull’età dei mezzi (reale 10 anni) e sulla lunghezza: «nel capitolato si chiedevano di 8 metri e mezzo (costo 170mila euro l’uno), mentre Atm ce li ha di 7,5 (costo 100mila euro) e al Comune va bene così».
di Barbara Calderola


lunedì 12 settembre 2011

SEGRATE, PER IL CENTRO COMMERCIALE LA LEGA CON UN PIEDE IN DUE SCARPE

ALLORA ZINNI AVEVA RAGIONE!

 GRIONI, UN PIEDE IN DUE SCARPE?

Ho vissuto molto da vicino l'esperienza e il travaglio dell'amico Zinni e Non ho mai avuto dubbi che avesse ragione,
Ho avuto modo di apprezzarlo come assessore al Commercio, quando io rappresentavo l'Unione Commercianti San Felice, di apprezzare la sua disponibilità verso le nostre problematiche, l'inteligenza, la fantasia, la dedizione con cui le affrontava, sempre aperto al dialogo e al confronto, ad  accettare idee e proposte anche se venivano da altre posizioni politiche.
Non ho mai capito, anzi, ho fatto finta di non capire, perché Alessandrini non gli volle confermare quel ruolo, nonostante gli ottimi risultati e l'apprezzamento e il consenso manifestato da tutta la categoria.
Passò ai servizi sociali ed anche li si fece amare ed apprezzare, il consenso personale e politico fu unanime e non poté che aumentare, dando forse fastidio al sindaco e a qualche esponente illustre del suo partito.
Non dimenticando, gli interessi della categoria di cui era stato assessore, fedele e coerente verso i  principi fondatori della Lega Nord, manifesto subito apertamente la sua più totale contrarietà al progetto del centro commerciale, all'idea di anteporre interessi diversi a quelli fondamentali della sua città e dei suoi cittadini.
Fra me, esponente di punta  nell'impegno contro l'errore centro commerciale e l'esponente di punta della Lega Nord, nacque un'amicizia fatta di reciproca fiducia, rispetto e  fattiva e proficua collaborazione come quella dimostrata quando lo aiutai ad organizzare e gestire un assemblea pubblica a San felice, Assemblea dove responbili provinciali e deputati,  ufficializzavano la contrarietà della lega al progetto. 
Qual Cosa cambiò, Mentre Zinni in Consiglio Comunale continuava a portare avanti la linea decisa dal Partito e più volte riconfermatagli  in  incontri con la lega Provinciale, minacciando l'uscita dalla giunta, Davide Boni esponente leghista in Regione  sosteneva apertamente e col voto la scelta del Centro Commerciale sconfessando con i fatti la linea portata avanti da Zinni a Segrate.
Anche l'esponente illustre della Lega Segratese, pur riconfermando a parole la contrarietà al Centro Commerciale, certo non difese Zinni e non fece nulla per evitare il suo allontanamento da parte di Alessandrini, contribuendo a fare terra bruciata attorno a chi  coerentemente non si piegava e adeguava
Agnello  sacrificale di  interessi cambiati e diversi, fu sostituito in giunta da Grioni che cerco fino all'ultimo di evitare l'uscita dalla giunta della lega opponendosi con forza, a quella comunità di intenti trasversali che in seguito fu chiamato inciucio.
Mentre Il Consigliere comunale Rebellato continuò a manifestare in consiglio, sopra tutto la contrarietà all'inciucio e anche centro commerciale, il suo partito in regione fu tra i principali artefici dell'approvazione del progetto e del suo iter.
Sapevo che il progetto centro commerciale fu Partorito e sostenuto dalla  Regione e dalla giunta segratese, che la Lega fu tra i sostenitori e che la  Provincia fu coinvolta solo in un secondo momento, ma  fino a ieri  pensavo che almeno la lega territoriale quella segratese, avesse tutto il diritto di rinfacciare al PD l'inciucio e l'approvazione del Centro commerciale.
Ora dalle dichiarazioni di Zinni,  scopriamo che l'abitudine di Grioni di stare con un piede in due scarpe, arriva da molto più lontano di quella provata con la firma sulla petizione per salvare il golfo agricolo.
Zinni infatti dichiara che appena Grioni lo sostitui, si affretto a firmare una delibera di giunta in favore del centro commerciale adeguandosi a quanto già fatto in regione dal suo partito, dimettendosi poco dopo, in nome della contrarietà all'inciucio salvando la faccia sul centro commerciale.
Ora se questo fosse vero, e auspichiamo che Grioni e la lega segratese dimostrino il contrario, cade nella polvere anche la credibilità dello stesso Grioni e della Lega che fino ad ieri si ergevano a salvatori della città e dei diritti di tutti noi cittadini e comitati, che tanto ci opposimo e ancora ci opponiamo.
Ora che  la Lega segratese dimostri in modo chiaro ed inequivocabile la sua coerenza  e la verità dei fatti, altrimenti la finisca ad ogni occasione e in  ogni momento di difficoltà di intonare la solita cantilena della loro contrarietà al centro commerciale, perché che non lo sono mai stati lo ha gia dimostrato ampiamente in Regione e che non sono certo verginelli lo dimostra il loro programma elettorale confrontato al PGT da loro votato e sostenuto.
Procopio Gregorio

Dalla gazzetta della martesana del 12/09/2011
RETROSCENA  
Parla l'ex assessore silurato da Alessandrini perché non voleva il centro commerciale
ZINNI: «DI CATERINA ERA MOLTO DI CASA IN COMUNE...»



Segrate -  Ha lasciato la politica attiva dopo il trattamento subìto dal sindaco Adriano Alessandrini , e si è addirittura trasferito fuori Lombardia l'ex assessore della Lega Flavio Zinni . Non ne vuol più sapere di Segrate, ma accetta di ricostruire quel periodo che portò al ribaltone e alla sua fuoriuscita dalla Giunta: «Era il maggio del 2008 e sul tavolo l'operazione più importante e redditizia era quella del centro commerciale. Io, come da indicazioni del mio partito, ero totalmente contrario e rompevo le scatole su questo punto. Alessandrini quindi, dopo qualche discussione, mi ritirò le deleghe adducendo che non rappresentavo più il partito. Le cose stavano diversamente: in quei giorni ero stato ricevuto anche da Maroni e Giorgetti per avere conferma della linea da adottare. Quindi sostenevo le ragioni del partito... Ciononostante, il sindaco di Segrate mi ha licenziato e la mia carriera politica è finita». Zinni attualmente ha un negozio altrove e si dice comunque contento della propria situazione: «Sto bene, certo, ma non posso dimenticare il trattamento che Alessandrini ha messo in atto nei miei confronti. Eravamo anche amici. Non lo vedo più né ci siamo mai sentiti da quel giorno del maggio 2008. Al mio posto in Giunta entrò un tale Grioni (pure della Lega, ndr ) che approvò la delibera di Giunta per il centro commerciale». Silurato Zinni, il leghista intransigente, quindi l'esecutivo segratese ha potuto continuare sul progetto in questione. Ma la tangenti sono un'ipotesi verosimile? Secondo l'ex lumbard, contiguo al sindaco per anni, «Alessandrini e il suo assessore Orrico erano sempre lì con 'sto Di Caterina. O meglio, Di Caterina era molto spesso negli uffici del Comune. Certo, era titolare di un servizio, quindi la sua presenza poteva essere spiegata così. Non so che cosa facevano, né posso dire di averne sentore. So solo che in questa storia l'unico a pagare sono stato io. E pensare che ho sempre seguito la linea del mio partito... Nell'interesse dei segratesi»..

sabato 9 aprile 2011

SE IO FOSSI DELLA LEGA

Se lo fossi, forse mi preoccuperei DÌ avere più memoria, DÌ impareare e far tesoro delle esperienze passate.

Nella passata legislatura, tanti furono i segnali premonitori non colti dalla dirigenza, un crescendo DÌ notizie, fatti, segnali e sopra tutto divergenze, che lasciavano presagire a chi voleva vedere, quel che poi avvenne inesorabilmente.

quella dirigenza tentenno, non colse o non volle cogliere, quel che si prosprettava, le insanabili differenze DÌ visione e programmatiche, sperando fino all’ultimo che  lottando dall’interno si potesse mediare o controbattere agli enormi interessi in ballo, CHE NON AVREBBERO AVUTO IL CORAGGIO DÌ CAMBIAR COMPAGNO DÌ GIOCO.

fecero  finta DÌ non vedere quel che stava avvenendo passo dopo passo, tassello dopo tassello, riponendo la propria fiducia nella spernza che tutto si potesse appianare e mediare, che il vEnto non diventasse bufera, che alla fine la loro lealtà e coerenza, non venisse sostituita e sacrificata in nome dall’interesse.

E invece mentro loro tentavano e fiduciosi attendevano fino all’ultimo, ogni tassello del PUZZLE veniva posizionato e tutto era pronto per metterli alla porta, ritrovandosi spiazzati dagli eventi.

oggi la storia sembra ripetersi Gli stessi segnali e le stesse avvisaglie, un tassello dopo l’altro come allora, un segnale, un approcio e strane collaborazioni.

essattamente come allora la dirigenza leghista attende fiduciosa l’evolversi della situazione, CON LA PAURA DÌ ESSERE ANCORA SOSTITUITI NEI NUMERI E NEI FATTI DALLA PARTE “AVVERSA”.

cERTO HANNO RAGIONE AD AVER PAURA, I NUMERI PER SOSTITUIRLI CI SONO COME I SEGNALI, QUEL CHE NON COMPRENDONO E’ CHE IL PUZZLE E’ ANCORA ALL’INIZIO, CHE LE CONDIZIONI NON SONO MATURE PER LA LORO SOSTITUZIONE NEL GIOCO.
 CHE DOPO QUANTO AVVENUTO NELLA PRECEDENTE PARTITA, PER I DUE INCIUCIONI, RISULTA PIù DELICATO e lungo, POSIZIONARE I PEZZI E CREARE LE CONDIZIONI, RIPROPORRE LO STESSO PERCORSO

e ALLORA CARA LEGA, PERCHE’ ASPETTARE come allora CHE TUTTO SIA PRONTO PER LA vostra DIPARTITA E MESSA ALLA PORTA, PERCHE NON SBARAGLIARE IL GIOCO ORA, CHE I TASSELLI NON SONO PRONTI E GLI INCIUCIONI NEANCHE.
PERCHE QUESTA VOLTA NON GIOCARE D’anticipo E vincere la partita, MANDAndoli TUTTI ANTICIPATAMENTE A CASA.
 

mercoledì 16 marzo 2011

UNA RISPOSTA DOVUTA A SCHIEPPATI -MARIO E SANTINA

QUANDO IN PIENA  LIBERTA POETICA PUOI SOGNARE E DIVERTIRTI 

Ci sono miserie che si commentano da sole (Fëdor Dostoevskij.)


Dovevo una risposta e per capire quanto liberamente e poeticamente scritto vi consiglio di leggere il post precedente e i commenti ricevuti (  ELOGIO ALL'INCIUCIO )


Cara Santina, mi fa piacere e al contempo mi sorprende la tua risposta, l’avrei capita se fosse di qualcuno che non ha vissuto tutto quello di cui si parla e non ha avuto la posizione che tu invece hai avuto, e giustamente rivendichi.
Se leggi tutto il post e il commento, potrai notare che a torto o a ragione, vi è già (dal mio punto di vista ma che era quasi anche il tuo) tutta l’analisi, i nomi e i fatti, e come giustamente dici tu, a torto o a ragione, è il mio punto di vista che come te, tutta la storia l’ho vissuta e non di soli blablabla o imboscati e nascosti come altri per non esporsi.
Hai ragione ogni scelta ha la sue ragioni e  dignità, quella di chi ha preferito uscire e combattere altrove, la mia da semplice cittadino che ha iniziato a impegnarsi, e anche quella di chi è rimasto a combattere all’interno del proprio partito, tutti e tre comunque a combattere e difendere il proprio pensiero e la propria visione.
Devo togliermi il cappello e dare atto a te e a Mario, che sempre avete manifestato la volontà di rimanere dentro e combattere una scelta che non condividevate, esprimendo questa vostra posizione che non avete mai nascosto neanche in pubblico.
Devo inchinarmi davanti a Manuela, che oltre a perseguire la vostra stessa scelta ha avuto il coraggio di scriverlo o di farlo pubblicamente, in assemblee come quella tenuta nell’aula del consiglio comunale dall’opposizione rimasta.
Non puoi negare però, che esiste una responsabilità di tutto il gruppo dirigente del tuo partito e pur se senza colpe conseguenzalmente anche della vostra minoranza critica, le scelte di quella dirigenza volente o nolente, sono le scelte fatte dell’intero partito che ne è quindi responsabile.
Cara Santina, non si tratta della solita sterile accusa a effetto di chi crede di avere sempre ragione, qui si parla di fatti accaduti, di scelte, nomi, cognomi, comportamenti, e se la ritieni che sia sterile polemica e travisazione degli avvenimenti, di BlaBlaBla, siamo stati in molti nel periodo passato compreso te, che come dici non eri d’accordo, criticavi e denunciavi e blateravamo insieme,
Se la mia è travisazione, falsità o presunzione della ragione, credo tutto ciò appartenga anche a te e a tutti quelli che con te e con me, hanno difeso la loro posizione.
Questo era il nostro blabla passato, mentre per il presente m’innervosisce molto quando leggo altra gente ergersi a solo ora a paladino di battaglie fatte da altri, dove erano negli anni passati? Perché non hanno mai espresso pubblicamente la loro contrarietà e perché? forse per non esporsi schierandosi apertamente? Per calcolo, per non perdere e precludersi possibilità o investiture?
Veniamo ai fatti accertati di oggi quelli veri come chiedi tu, non interpretabili o travisabili perché pubblicati su giornali, quello che mi sembra strano che anche qui non hai letto o voluto leggere quanto scritto da me.
Credo che tu abbia letto BENE l’intervista a Presidente Cristofori, che se non sbaglio non è un semplice iscritto e credo sia un uomo di un certo peso e prestigio all’interno del tuo partito.
Preoccupato da quanto letto e dalle sue affermazioni, dalla sua difesa delle scelte passate, sono venuto mia cara a vedere il direttivo la stessa sera, e quindi parlo per esserlo stato testimone e non per sentito dire, come “furbescamente” insinui tu,
Quindi non dire che non mi preoccupo di dire  falsità non verificate, perche l’intervista è una prova ed io come tu sai bene, prima mi documento e cerco di capire e poi parlo.
Quella sera a parte la sottile e lieve critica a quanto affermato dal Presidente da parte di Giove (questa delicatezza è giusta comprensibile visto il ruolo), non ho sentito altre voci ricordargli che quel periodo era finito, che la linea politica era cambiata, che il consociativismo era stato messo in soffitta e che il nuovo direttivo aveva intrapreso un'altra strada.
Tu stessa infatti, scrivi (Dovresti dire che quell'idea scellerata non è morta del tutto, perché c'è qualcuno che la continua a proporre) ed è esattamente quello che ho scritto io, quando affermo che i vecchi nostalgici si stanno facendo sempre più spavaldi, che è iniziata da qualche tempo il logorio e la messa alle corde del povero e onesto Giove.
Credo che tu abbia letto altrettanto bene e come me più volte, anche l’intervista di Schieppati, che non credo sia neanche lui un semplice iscritto, che come tu sai, ha fatto e disfatto per anni all’interno del tuo partito, tra l’altro certo di aver verificato quindi non affermando falsità, dovrebbe essere il responsabile politico organizzativo dei circoli della Martesana e ancor di più di quello di Segrate, dove è iscritto e ha molti sostenitori, seguaci, idolatri e figli adottivi.
Non c’è bisogno di dirti cosa c’è scritto vero? Scusa a te, che hai portato avanti un pensiero opposto non ti è ribollito il sangue? Non ti sei incazzata, preoccupata, o ora hai cambiato idea?  Sei d’accordo con quella visione?
  Ancor più di quella di Cristofori, per l' intervista  d  Schieppati,è stato chiesto al tuo partito da più parti e più volte di smentire, di chiarire, di prendere ufficialmente posizione e prenderne le distanze.
Anche quell’intervista è una prova è un fatto e quindi sono certo di non dire falsità non verificate, non mi pare che dal tuo partito sia arrivato nulla, un cenno, una ben che minima presa di distanza, una sconfessione e anche questo è un fatto, e allora io come altri che del tuo partito non faccio parte cosa devo pensare se non quanto scritto!
 E allora non sono io che devo dare risposte, essere più trasparente e spiegare come stanno le cose cara Santina, quindi non sei tu che attendi e chiedi chiarimenti.
  Forse sono io che aspetto trasparenza e una tua presa di distanza ufficiale dai fatti e dalle prove divulgate a mezzo stampa,stampa  che fra l’altro ultimamente insinua le mie stesse preoccupazioni.
Un’ultima domanda che riguarda il consiglio, quanti a parte Manuela erano contrari a quella linea politica, Ancora l’ho sentito al congresso, per gli altri io lo so ma attendo una tua risposta trasparente e chiara.
Per quanto riguarda il direttivo, almeno per quello a cui ho partecipato, devo farvi i complimenti siete democratici di nome e di fatto, tutti hanno la possibilità di esprimere la propria idea di portare il loro contributo nella definizione delle scelte, avrei potuto anch’io come poteva benissimo tutta la vecchia nomenclatura che non manca mai.
E vero il nemico forse e altrove, ma spesso è anche in mezzo a noi con sembianze camuffate da agnello, Attendo quindi l’analisi critica dei fatti e delle dichiarazioni, priva di accuse di falsità ma densa di fatti accertati e posizioni dichiarate, altrimenti si è il solito blablabla in difesa dell’indifendibile.

Caro Mario, bello il passaggio dove dici di non capire e poi ammetti di far finta e quindi di capire benissimo, so che hai letto bene e che hai saputo leggere fra le righe, che sai bene cosa si vuole prevenire e dove vuole si andare a parare e hai ben capito da chi voglio “difendermi” e chi voglio prevenire, sempre gli stessi!
Certo io è te siamo abituati a spararle, a non nasconderci a metterci la faccia, a portare avanti le nostre idee, senza guardare né la convenienza personale né se le nostre sparate pestano i piedi ai politicanti di professione o al potente di turno.
Sono abituato quanto te a prendere gli schiaffi in faccia, ho iniziato molto piccolo quando i politici di professione attuali, ciucciavano ancora il calzino e trovavano la pappa pronta e forse lo ciucciano ancora e la pappa non ha mai iniziato neanche a farsela.
Ricordo quando per primo con una lettera alla Gazzetta prospettavo l’inciucio, mi sono arrivate da ogni dove tanti schiaffi, offese, derisioni, quella più delicata era pazzo visionario, eppure solo qualche mese dopo le mie visioni e solitarie elucubrazioni prendevano forma.
Ricordo anche l’articolo di qualche settimana dopo al Pungiglione, dove coniavo l’ormai famoso e patrimonio del lessico degli anni a seguire schieppandrini.
 Anche li ho preso tanti schiaffi e offese personali che miravano a distruggere il fastidio, con la demonizzazione, il discredito, l’attacco personale, erano è sono lo stesso sistema usato da certa “stampa” ora, contro la Boccassini, il direttore di Famiglia Cristiana, Fini e ogni oppositore, non che io voglia mettermi allo stesso livello anzi, ma il sistema è lo stesso ed io lo definisco un modo di far politica (da chiunque sia usato) che attinge nella cultura fascista e autoritaria.
All’inizio un Don Chisciotte contro la fantasia dei mulini a vento, visionario e pazzo agitatore, quella mina vagante del fruttivendolino, come mi definivano e mi definiscono i due compagni di merenda.
Solo qualche settimana dopo, certe visioni han preso forma e non ero  più solo a vedere i mulini ora reali, il fruttivendolino pazzo ha continuato imperterrito a essere deriso, prender schiaffi e pagare un carissimo prezzo personale.
 Tu sai bene che a gente come me e te, che crede in quel che fa, lo fa non per aver un tornaconto o una menzione. Non importa di prender schiaffi, di pagare, di essere derisi, a noi basta essere in pace con la nostra coscienza e con noi stessi e nonostante tutto lo rifaremmo non una, ma cento volte.
Noi per fortuna non siamo politici di professione e pur tentando di far politica professionisti non lo vogliamo diventare, vogliamo restare cittadini prestati alla politica e alla società civile.
Certo qualche soddisfazione l’abbiamo avuta, abbiamo risvegliato la coscienza e l’attenzione di molti cittadini come noi, abbiamo acquisito rispetto e considerazione da giornali e televisioni non solo locali, reso la vita difficile ai compagni di merenda di allora, che vorrebbero liberamente riimbandire la tavola ora.
Sai Mario, i giornali locali hanno pubblicato molte nostre prese di posizione, forse questo sta a significare che non erano solo fantasie, elecrubazionie e stronzate urlate al vento, quando ungiornale ha pubblicato che l’opposizione a Segrate, è da qualche tempo alla frutta, non intendeva che l’opposizione tradizionale era arrivata alla fine.
Ciao Mario dal  Fruttivendolino

Caro Augusto, devo ammettere che questa tua mi ha fatto molto piacere per una serie di motivi che andrò a elencarti.
Per primo il fatto che non avendo mai letto da anni, un tuo intervento diretto su discussioni o qualsiasi argomento, il fatto che tu abbia voluto iniziare e considerare me, piccolo e insignificante fruttivendolino, mi riempie d’orgoglio e di autostima e ti ringrazio per l’attenzione che hai voluto dare alle mie “stronzate”.
Certo questa tua, non è dovuta alla conseguenza di antichi proverbi,  ti hanno tirato per la giacchetta perché colpito nel segno, come, la lingua va, dove il dente duole.
Certo dall’alto della tua posizione hai voluto sdrammatizzare, consigliando una discussione meno seriosa e più effimera e romanzata, su argomenti che certo altrimenti assumerebbero ben altra valenza e non conviene che lo meritino.
Mi piace e accetto volentieri l’idea di continuare questo simpatico romanzo in modo meno serio e più ironico, in piena liberta poetica che è sempre concessa in questo caso.
Certo che tu ami il povero Paolo non era una novità, fin da piccolo hai cercato di fargli da chioccia proteggendolo e facendolo crescere al riparo delle tue possenti ali.
Come ogni padre pero, non ti sei accorto che quest’amore e la sua copertura era nota a tutti tranne che al figlioccio, che i bambini crescono e ingrati mirano a occupare il posto del padre.
Per di più lo hai mandato nel posto sbagliato (l’Avana), pensando che tutti gli eco oppositori, siano vetero rivoluzionari, comunisti, estremisti, mentre magari difendono solo leloro  idee e sono addirittura di destra o di centro, ma non ti crucciare è un modo di pensare e un errore e che fa anche il nonno Berlusconi, sarà mica un vizio congenito?
Anche l’agente Cristofori poverino si ritrova sempre a dover assolvere ordini ingrati e omicidi su cammissione, non ha ancora alzato lo sguardo abbassato quella sera su quel banco e smaltito il disagio, per aver dovuto ubbidire passivamente, all’ordine di guardar  uccidere la democrazia e la libertà.
Con l’ordine perentorio di non fermarsi davanti a nulla pur di raggiungere l’obiettivo imposto, ha dovuto accettare passivamente la prevaricazione squadrista, in un colpo solo per un ordine superiore (ricevuta nei corridoi di palazzo Isimbardi nota sede delle compagnie) e per il bene della “Nazione”.
  Rinnegare quel che a sempre combattuto con orgoglio e sacrificio, una vita di resistenza al sopruso cancellata in un attimo una splendida serata di marzo.
 Compito ingrato quello degli agenti, costretti a far finta di non veder i propri fratelli e compagni incatenati fuori, per dar spazio alle milizie “fasciste”.
Certo che con tutti questi potentati e servizi segreti scesi in campo e mai sopiti, è difficile raggiungere e recuperare libertà  d’azione, anche per il povero e bravo Giove, che più che del gran maestro Cuccia, rischia di fare la fine del Mattei di turno, impalato dagli agenti delle compagnie….edificatrici.

Caro Augusto è veramente bello scherzare cosi liberamente e poeticamente svincolati dalla dura realtà, e allora nel ringraziarti ne approfitto per commentare una tua intervista seguenti il tuo consiglio.


Quello che più mi sorprende nella tua intervista e che sia te stesso ad ammettere il tuo fallimento e la sua incapacità politica.
Quando dichiari che il PD a Segrate è all'opposizione da venti anni, dimentichi forse che sono giusto venti anni che sei te che ne imponi e ne detti la linea politica e l'incedere.
 Forse qualche responsabilità di questa lunga astinenza ti appartiene, certamente ti appartiene e sei responsabile del continuo travaso di consensi e della perdita di molti attivisti, tornati fra la gente a lavorar per la gente.

Perché non bastava l'egregio risultato ottenuto a Segrate in vent'anni, ti sei trasferito a Milano per portare la tua preziosa esperienza per far si di ottenere li, lo stesso risultato di Segrate, le due grandi sconfitte di Penati.

E' altrettanto sorprendente che tu ammetta candidamente di essere sempre in giro impegnatissimo, certo sarà per questo che negli ultimi anni non ti sei mai visto in consiglio comunale o un qualsiasi incontro pubblico, e sono portato a credere che tu non  sia un assiduo frequentatore del suo stesso circolo.
Sarà per questo che parlando  dal pulpito senza sapere di che cosa e di che, talmente assente dalla realtà segratese e forse dalla realtà politica attuale, che confondi il differente ruolo dei partiti tradizionali da quello delle liste dei comitati cittadini, più interessati al bene della loro città che a giochetti di palazzo, alchimie politiche e ascese al potere, costi quel che costi.
Ve ne sarebbe ancora molto per disquisire, mi permetto di fare una piccola proposta tra il serio e il faceto, se veramente sei disposto a fare e sacrificare tutto per portare il Pd di nuovo al governo di Segrate.
Perche non ti sacrifichi iscrivendosi al PDL, se prometti di continuare ad avere anche lì gli stessi risultati politici, il Pd vince facile facile.

A PROPOSITO forse non ti sei  accorto che anche il Pd nazionale nel fra tempo ha cambiato strategia, slogan e fiducia in se stesso esattamente come quello di Segrate.
Ora lo slogan è IL VENTO E’ CAMBIATO
Ma siamo certi anche di un’altra cosa, che pur di raggiungere il tuo ambito e amato potere non siamo disposti a sacrificare proprio tutto, NOI SIAMO CERTI DÌ FARCELA, ma con coerenza e serietà.

Ma ora finito l’ultimo capitolo di quest’appassionante romanzo torniamo a noi e alle cose serie, se dal tuo articolo non si evince quel che ho scritto e la nostalgia e l’elogio all’inciucio che sta a significare?
Spiegaci chiaramente e inequivocabilmente qual è la strategia politica, e le alleanze che il Responsabile dei circoli prospetta.
Se non lo fai vuol dire che tu  conti come il due picche cioè niente, ma a quel punto forse e meglio che lasci fare e parlare gli altri, che diano Mario, Santina e Giove spiegazioni e chiarimenti su quale strategia, quali alleanze, quale politica e che percorso vuole intraprendere il PD e se in modo definitivo si è abbandonata la voglia di ritorno al tuo passato.

martedì 1 febbraio 2011

Partecipate anche i partiti....si svegliano e pongono domande E LA LEGA non chiede più la trasparenza?

SCONTRO SULLE PARTECIPATE
FONTE DI CONSENSO ELETTORALE ED ECONOMICO?
Cetto Laqualunque impera?
Avevamo espresso già la nostra curiosità sui conti economici di acquamarina società partecipata del Comune , condividendo la necessità di verificare e certificare il bilanci, le spese sostenute e l'utilizzo dei mezzi e delle risorse. la-guerra-della-partecipata-
Ora anche il Pd esprime con un comunicato stampa ( in fondo ) i nostri stessi dubbi e le nostre stesse perplessità (meglio tardi che mai) sulla gestione, sulla spartizione e sul business politico, elettoralistico ed economico delle partecipate.
Allora ci permettiami di consigliare  a chi è preposto a fare, a controllare e verificare di estendere questo risveglio a tutte le partecipate e non solo ad Acquamarina, perche i dubbi e le curiosità siano dissipate completamente e la trasparenza regni sovrana come diceva il Vicesindaco Grioni in consiglio.
Ci piacerebbe sapere perchè e chi, ha deciso di ""risparmiare" il costo di 15 mila euro per effettuare l'inventario della Segrate servizi.
Se era solo in funzione di portare i bilanci  in attivo o vi erano altri raggionamenti di fondo e quali.
Perchè e con quali responsabilità, l'organizzazione di verifica e  controllo, non erano adeguati alle necessità se non addirittura ignorati, visto il presunto consistente ammanco di cui si sente vociferare.
Perchè dopo le insistenti chiacchiere da bar, il nuovo responsabile ha deciso di defenestrare qualche dipendente o responsabile, erano solo chiacchiere? quele è il motivo?
Perchè dopo un promettente scambo di interviste bipartisan dei responsabili politici della Segrate Servizi, di ipotetiche denunce e avvisi  a mezzo stampa, tutto è passato forse volutamente nel silenzio e il coperchio è stato riposto
Certo che quando l'appello alla trasparenza, alla verifica e alla chiarezza, viene fatto in modo cosi ufficiale e solenne in Consiglio comunale dal Vice Sindaco della lega Grioni, e non un Cetto Laqualunque qualsiasi, si dovrebbe essere tranquilli, a meno chè quello che si vocifera  bar sugli interessi della lega...........non abbiano fondamento

COMUNICATO STAMPA PD
Da venerdi sera si intrecciano a Segrate varie voci che riguardano il futuro della società partecipata “Acquamarina srl”. In particolare tali voci riferiscono di un accordo raggiunto nella maggioranza per procedere in tempi rapidissimi (una settimana) alla messa in liquidazione di Acquamarina e a un accorpamento delle funzioni operative nell’altra società partecipata “Segrate Servizi SpA”.
Il Partito Democratico chiede che sia fatta immediatamente chiarezza su questa situazione con una presa di posizione ufficiale della Amministrazione. Sarebbe, infatti, particolarmente grave che mentre in Consiglio Comunale si discute del futuro di questa società e la maggioranza non fornisce i dati relativi alla reale situazione economica, dall’altro lato si proceda “manu militari” ad una sua liquidazione a prescindere dal parere espresso dal consiglio comunale stesso ed in tempi, comunque, incomprensibili per la rapidità quantomeno insolita..
Se confermate, le voci di cui sopra mostrerebbero, ancora una volta di più, che queste società esistono come opportunità per distribuire posizioni (retribuite) nella dirigenza e nei consigli d’amministrazione delle stesse, da utilizzare come elementi di scambio nelle trattative per formare e mantenere le maggioranze di governo. Come spiegare altrimenti le “lotte” e i “nervosismi” cui si e’ assistito in questi giorni fra membri PDL e Lega della stessa maggioranza a proposito di questa situazione ?
La rapidità di azione, inoltre, unita ad altre situazioni venutesi a creare attorno ad Acquamarina srl negli ultimi mesi, rafforza la richiesta espressa dai consiglieri comunali del PD di poter avere i bilanci dettagliati dell’azienda e relativi agli ultimi esercizi, ivi comprese le informazioni preliminari su quello 2010, al fine di una corretta discussione in Consiglio Comunale. Tale organo, infatti, è quello statutariamente preposto a dettare gli indirizzi per la gestione dei servizi pubblici locali, quali sono quelli svolti dalle Aziende Partecipate.
Il PD rimane in attesa di quanto sopra richiesto con urgenza, riservandosi, in caso di esito negativo, di richiedere che il Consiglio Comunale possa procedere mediante una propria Commissione speciale a fare chiarezza in merito.

lunedì 20 dicembre 2010

NAPOLITANO, UN POLITICO INTELIGENTE,,,,IL RESTO E' MEDIOCRITA'

 POLITICI VERI E POLITICI INVENTATI, fatti e rifatti ad uso e consumo di se stessi

IL nostro Napolitano, interviene sulla protesta degli studenti ridando una giusta collocazione alle discussioni ed alle analisi su quanto successo l'altro giorno a Roma.
Questa sua analisi ( che noi sottoscriviamo),  mette ancor più in evidenza, la diversità di statura politica ed intellettuale, fra esponenti della prima Republica, e della seconda
 Questi autoproclamatosi politici, pensano solo di sfruttare i fatti  al proprio torna conto politico o a interessi di parte.

A noi cittadini, non rimane altro, che il rimpianto di un periodo passato e di politici con la P maiuscola come IL NOSTRO PRESIDENTE, scoprendoci a rimpiangere POLITICI come Moro, Pertini, Berlinguer, ed ad urlare forte RIDATECI LA PRIMA REPUBLICA 

Napolitano: "Cortei giovanili spia di un malessere da non ignorare"
"La protesta pacifica, benchè spesso sviata da inammissibili violenze, di tanti cittadini nelle strade delle nostre capitali, è una spia di malessere che le democrazie non possono ignorare"

sabato 25 luglio 2009

IL POTERE NELLE SUE MANI

IL POTERE NELLE SUE MANI,IL POTERE SU DI NOI
APPARENTEMENTE LIBERI,REALMENTE SUCCUBI
un filmato divertente da non perdere che mi ha riempito di nostalgia,impensabile e inattesa
che mi ha fatto pensare,che mi ha fatto urlare
RIDATEMI LA PRIMA REPUBLICA!!!
quella fatta dai: Martinazzoli,Scalfaro,La Malfa,Moro
CHE MI HA FATTO URLARE RIDATEMI
PERTINI E BERLINGUER