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mercoledì 14 dicembre 2011
SEGRATE E LA LOTTA ALLA MAFIA, TUTTO A CORRENTE ALTERNATA
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lunedì 7 novembre 2011
ESSELUNGA,, GLI SCHIAVI DEL TERZIO MILLENNIO
COMUNICATO DA TERRITORIO E SOCIETA PIOLTELLO
PER LA COPERATIVA SOLO SCHIAVI DEL TERZIO MILLENNIO
Ormai la protesta per il rispetto della legalità, della dignità umana, del diritto sacrosanto ad essere trattati come lavoratori e non schiavi, della legalità nelle retribuzioni e per l'abolizione di un caporalato sommerso ma di fatto esistente, ha prevaricato i confini della nostra città.
Comprendiamo il perchè, l'Amministrazione Comunale, abbia evitato accuratamente di interessarsi, prendere posizione o intervenire, dato che ESSELUNGA sta a Pioltello come nei Simpson la centrale nucleare a SPINGFIELD.
Sconcertante rimane, che nonostante siano passate molte settimane, nessun partito si sia sentito in dovere di esprimere la propria solidarietà ai lavoratori, di verificare ed informarsi su quanto stà avvenendo e sul perchè.
Riusciamo ad immagginare il perchè la Lega Nord non si sia interessata, vista la nazionalità della maggioranza dei lavoratori e la deriva "razzista", che spesso la lega ha dimostrato in certi suoi interventi.
Riusciamo anche a capire perchè, partiti come il PDL, FLI e UDC, abbiano accuratamente evitato di esprimersi e prendere posizione, dato che da sempre sostengono una certa deregolamentazione e liberalizzazione del mercato del lavoro, paladini della precarizzazione, della libertà senza regole di licenziare.
Riusciamo meno a comprendere e giustificare l'assenza dei Sindacati Confederali, del PD, IDV, PSI, che di queste tematiche hanno fatto la loro storia e la loro fortuna, che dei diritti dei lavoratori, del rispetto della legalità, erano da sempre paladini attenti.
Non chiediamo loro, di schierarsi da subito e apertamente come noi in favore dei lavoratori, ma come è possibile che non si sentano in dovere almeno di informarsi, di parlare con queste persone, di verificare se le loro rimostraze e gravi denuncie siano fondate o meno.
Qui, è vale per tutti i partiti, non si sta parlando solo di diritti e statuto dei lavoratori, qui è in gioco il rispetto della dignita umana, della democrazia, della legalità, tutti principi fondamentali della democrazia e di uno stato democratico, di cui voi dovreste essere i rappresentanti e difensori.
TERRITORIO E SOCIETA' PIOLTELLO
Dal Giorno
Turni pesanti, pause brevi. E la dignità?"
ESSELUNGA, SCHIAVI DEL TERZIO MILLENNIO
Ormai la protesta per il rispetto della legalità, della dignità umana, del diritto sacrosanto ad essere trattati come lavoratori e non schiavi, della legalità nelle retribuzioni e per l'abolizione di un caporalato sommerso ma di fatto esistente, ha prevaricato i confini della nostra città.
Comprendiamo il perchè, l'Amministrazione Comunale, abbia evitato accuratamente di interessarsi, prendere posizione o intervenire, dato che ESSELUNGA sta a Pioltello come nei Simpson la centrale nucleare a SPINGFIELD.
Sconcertante rimane, che nonostante siano passate molte settimane, nessun partito si sia sentito in dovere di esprimere la propria solidarietà ai lavoratori, di verificare ed informarsi su quanto stà avvenendo e sul perchè.
Riusciamo ad immagginare il perchè la Lega Nord non si sia interessata, vista la nazionalità della maggioranza dei lavoratori e la deriva "razzista", che spesso la lega ha dimostrato in certi suoi interventi.
Riusciamo anche a capire perchè, partiti come il PDL, FLI e UDC, abbiano accuratamente evitato di esprimersi e prendere posizione, dato che da sempre sostengono una certa deregolamentazione e liberalizzazione del mercato del lavoro, paladini della precarizzazione, della libertà senza regole di licenziare.
Riusciamo meno a comprendere e giustificare l'assenza dei Sindacati Confederali, del PD, IDV, PSI, che di queste tematiche hanno fatto la loro storia e la loro fortuna, che dei diritti dei lavoratori, del rispetto della legalità, erano da sempre paladini attenti.
Non chiediamo loro, di schierarsi da subito e apertamente come noi in favore dei lavoratori, ma come è possibile che non si sentano in dovere almeno di informarsi, di parlare con queste persone, di verificare se le loro rimostraze e gravi denuncie siano fondate o meno.
Qui, è vale per tutti i partiti, non si sta parlando solo di diritti e statuto dei lavoratori, qui è in gioco il rispetto della dignita umana, della democrazia, della legalità, tutti principi fondamentali della democrazia e di uno stato democratico, di cui voi dovreste essere i rappresentanti e difensori.
TERRITORIO E SOCIETA' PIOLTELLO
Dal Giorno
Turni pesanti, pause brevi. E la dignità?"
180 dipendenti in presidio permanente
Torte e caffé per addolcire l’attesa, sotto la pioggia. Prosegue, nello spazio allestito con tende e fornelletti da campo, la protesta dei lavoratori delle cooperative che operano per Esselunga. Il maltempo non ha fermato l’ennesimo picchetto davanti ai magazzini di Limito, dove nel pomeriggio di ieri sono tornati a radunarsi i lavoratori, sostenuti dal Si. Cobas e dagli attivisti del centro sociale Vittoria.
Qualche momento di tensione si è registrato alle 16 quando gli scioperanti hanno bloccato un furgoncino carico di operai diretti allo stabilimento. «Qui i crumiri non passano», hanno intonato i manifestanti che hanno costretto i colleghi a bordo del mezzo a battere in ritirata. Una guerra tra poveri che è iniziata un mese fa e sembra destinata a proseguire. Attorno al presidio permanente gravitano 180 dei 600 operai in servizio nei magazzini di Limito. I manifestanti appartengono alle cooperative del consorzio Safra che forniscono servizi di facchinaggio alla Esselunga. Gli addetti al carico e scarico sono al 90 per cento stranieri, africani e sudamericani per lo più. Al centro della protesta che è scattata nelle ultime settimane c’è la gestione del lavoro: gli operai lamentano turni pesanti, pause troppe brevi e atteggiamenti rigidi da parte dei capi.
«Se sei un carrellista, devi garantire il ricambio di 18 bancali all’ora - dice Moussa Bamba, ivoriano, 42 anni -. Significa lavorare a cottimo, senza potersi concedere un attimo di respiro. È sfiancante».I turni sono di sei ore e mezza, distribuiti su sei giorni alla settimana. «Chi è a cavallo di due turni ha diritto alla pausa pranzo, ma ha solo 15 minuti per mangiare un panino e andare in bagno», prosegue Moussa. «Nello stabilimento c’è un clima rigido – aggiunge Luis Seclén, peruviano, 55 anni -. In queste condizioni è difficile lavorare con serenità». «Ad aprile sono stato licenziato e non so ancora il perché – ricorda Ezekiel Woryonwon -. Dall’oggi al domani mi sono ritrovato disoccupato, con una moglie incinta di sette mesi».
Rirmi di lavoro duro e maggiore attenzione alle esigenze dei lavoratori: sono queste le richieste dei manifestanti. «Gli operai vogliono condizioni più dignitose, oltre al riconoscimento dell’indennità sostitutiva della mensa», conferma Aldo Milani, coordinatore nazionale del S.i.Cobas, che anche ieri era in prima linea tra gli scioperanti.
Una mobilitazione analoga a quella di Pioltello è scattata l’anno scorso a Cerro al Lambro. A manifestare i lavoratori delle cooperative al servizio della logistica Gls. Anche in quel caso, la protesta era sostenuta dal S.i. Cobas.«Quello delle cooperative – conclude Milani - è un cono d’ombra nel mondo del lavoro. Un contesto dove il nostro sindacato è in prima linea, mentre le sigle maggiori sembrano sparite».
Qualche momento di tensione si è registrato alle 16 quando gli scioperanti hanno bloccato un furgoncino carico di operai diretti allo stabilimento. «Qui i crumiri non passano», hanno intonato i manifestanti che hanno costretto i colleghi a bordo del mezzo a battere in ritirata. Una guerra tra poveri che è iniziata un mese fa e sembra destinata a proseguire. Attorno al presidio permanente gravitano 180 dei 600 operai in servizio nei magazzini di Limito. I manifestanti appartengono alle cooperative del consorzio Safra che forniscono servizi di facchinaggio alla Esselunga. Gli addetti al carico e scarico sono al 90 per cento stranieri, africani e sudamericani per lo più. Al centro della protesta che è scattata nelle ultime settimane c’è la gestione del lavoro: gli operai lamentano turni pesanti, pause troppe brevi e atteggiamenti rigidi da parte dei capi.
«Se sei un carrellista, devi garantire il ricambio di 18 bancali all’ora - dice Moussa Bamba, ivoriano, 42 anni -. Significa lavorare a cottimo, senza potersi concedere un attimo di respiro. È sfiancante».I turni sono di sei ore e mezza, distribuiti su sei giorni alla settimana. «Chi è a cavallo di due turni ha diritto alla pausa pranzo, ma ha solo 15 minuti per mangiare un panino e andare in bagno», prosegue Moussa. «Nello stabilimento c’è un clima rigido – aggiunge Luis Seclén, peruviano, 55 anni -. In queste condizioni è difficile lavorare con serenità». «Ad aprile sono stato licenziato e non so ancora il perché – ricorda Ezekiel Woryonwon -. Dall’oggi al domani mi sono ritrovato disoccupato, con una moglie incinta di sette mesi».
Rirmi di lavoro duro e maggiore attenzione alle esigenze dei lavoratori: sono queste le richieste dei manifestanti. «Gli operai vogliono condizioni più dignitose, oltre al riconoscimento dell’indennità sostitutiva della mensa», conferma Aldo Milani, coordinatore nazionale del S.i.Cobas, che anche ieri era in prima linea tra gli scioperanti.
Una mobilitazione analoga a quella di Pioltello è scattata l’anno scorso a Cerro al Lambro. A manifestare i lavoratori delle cooperative al servizio della logistica Gls. Anche in quel caso, la protesta era sostenuta dal S.i. Cobas.«Quello delle cooperative – conclude Milani - è un cono d’ombra nel mondo del lavoro. Un contesto dove il nostro sindacato è in prima linea, mentre le sigle maggiori sembrano sparite».
di Alessandra Zanardi
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lunedì 12 settembre 2011
SEGRATE, PER IL CENTRO COMMERCIALE LA LEGA CON UN PIEDE IN DUE SCARPE
ALLORA ZINNI AVEVA RAGIONE!
GRIONI, UN PIEDE IN DUE SCARPE?
Ho vissuto molto da vicino l'esperienza e il travaglio dell'amico Zinni e Non ho mai avuto dubbi che avesse ragione,
Ho avuto modo di apprezzarlo come assessore al Commercio, quando io rappresentavo l'Unione Commercianti San Felice, di apprezzare la sua disponibilità verso le nostre problematiche, l'inteligenza, la fantasia, la dedizione con cui le affrontava, sempre aperto al dialogo e al confronto, ad accettare idee e proposte anche se venivano da altre posizioni politiche.
Non ho mai capito, anzi, ho fatto finta di non capire, perché Alessandrini non gli volle confermare quel ruolo, nonostante gli ottimi risultati e l'apprezzamento e il consenso manifestato da tutta la categoria.
Passò ai servizi sociali ed anche li si fece amare ed apprezzare, il consenso personale e politico fu unanime e non poté che aumentare, dando forse fastidio al sindaco e a qualche esponente illustre del suo partito.
Non dimenticando, gli interessi della categoria di cui era stato assessore, fedele e coerente verso i principi fondatori della Lega Nord, manifesto subito apertamente la sua più totale contrarietà al progetto del centro commerciale, all'idea di anteporre interessi diversi a quelli fondamentali della sua città e dei suoi cittadini.
Fra me, esponente di punta nell'impegno contro l'errore centro commerciale e l'esponente di punta della Lega Nord, nacque un'amicizia fatta di reciproca fiducia, rispetto e fattiva e proficua collaborazione come quella dimostrata quando lo aiutai ad organizzare e gestire un assemblea pubblica a San felice, Assemblea dove responbili provinciali e deputati, ufficializzavano la contrarietà della lega al progetto.
Qual Cosa cambiò, Mentre Zinni in Consiglio Comunale continuava a portare avanti la linea decisa dal Partito e più volte riconfermatagli in incontri con la lega Provinciale, minacciando l'uscita dalla giunta, Davide Boni esponente leghista in Regione sosteneva apertamente e col voto la scelta del Centro Commerciale sconfessando con i fatti la linea portata avanti da Zinni a Segrate.
Anche l'esponente illustre della Lega Segratese, pur riconfermando a parole la contrarietà al Centro Commerciale, certo non difese Zinni e non fece nulla per evitare il suo allontanamento da parte di Alessandrini, contribuendo a fare terra bruciata attorno a chi coerentemente non si piegava e adeguava
Agnello sacrificale di interessi cambiati e diversi, fu sostituito in giunta da Grioni che cerco fino all'ultimo di evitare l'uscita dalla giunta della lega opponendosi con forza, a quella comunità di intenti trasversali che in seguito fu chiamato inciucio.
Mentre Il Consigliere comunale Rebellato continuò a manifestare in consiglio, sopra tutto la contrarietà all'inciucio e anche centro commerciale, il suo partito in regione fu tra i principali artefici dell'approvazione del progetto e del suo iter.
Sapevo che il progetto centro commerciale fu Partorito e sostenuto dalla Regione e dalla giunta segratese, che la Lega fu tra i sostenitori e che la Provincia fu coinvolta solo in un secondo momento, ma fino a ieri pensavo che almeno la lega territoriale quella segratese, avesse tutto il diritto di rinfacciare al PD l'inciucio e l'approvazione del Centro commerciale.
Ora dalle dichiarazioni di Zinni, scopriamo che l'abitudine di Grioni di stare con un piede in due scarpe, arriva da molto più lontano di quella provata con la firma sulla petizione per salvare il golfo agricolo.
Zinni infatti dichiara che appena Grioni lo sostitui, si affretto a firmare una delibera di giunta in favore del centro commerciale adeguandosi a quanto già fatto in regione dal suo partito, dimettendosi poco dopo, in nome della contrarietà all'inciucio salvando la faccia sul centro commerciale.
Ora se questo fosse vero, e auspichiamo che Grioni e la lega segratese dimostrino il contrario, cade nella polvere anche la credibilità dello stesso Grioni e della Lega che fino ad ieri si ergevano a salvatori della città e dei diritti di tutti noi cittadini e comitati, che tanto ci opposimo e ancora ci opponiamo.
Ora che la Lega segratese dimostri in modo chiaro ed inequivocabile la sua coerenza e la verità dei fatti, altrimenti la finisca ad ogni occasione e in ogni momento di difficoltà di intonare la solita cantilena della loro contrarietà al centro commerciale, perché che non lo sono mai stati lo ha gia dimostrato ampiamente in Regione e che non sono certo verginelli lo dimostra il loro programma elettorale confrontato al PGT da loro votato e sostenuto.
Procopio Gregorio
Dalla gazzetta della martesana del 12/09/2011 RETROSCENA | ||||||
Parla l'ex assessore silurato da Alessandrini perché non voleva il centro commerciale | ||||||
ZINNI: «DI CATERINA ERA MOLTO DI CASA IN COMUNE...» | ||||||
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martedì 6 settembre 2011
SEGRATE, CHIARIMENTI O DIMISSIONI DEL SINDACO
SVEGLIARSI....MEGLIO TARDI CHE MAI
Iper e autobus, l'ultimatum della Lega
Nel segno dell'affaire Segrate
L'esponente del Carroccio Rondini sulle presunte mazzette: "O Alessandrini ci spiega tutto o noi diamo le dimissioni"
«Alessandrini spieghi alla città cosa sta succedendo e faccia lo stesso con gli alleati, cioè con noi», tuona. E se le spiegazioni non saranno convincenti, «lasciamo l’amministrazione dalla sera alla mattina, su due piedi. Anche se - aggiunge il segretario - in quell’ipotesi il primo cittadino farebbe meglio a rimettere il mandato aprendo la strada al commissariamento del Comune». Al di là dei salamelecchi di facciata, che a Segrate la maggioranza sia già entrata in fibrillazione, è evidente. Le rivelazioni di Piero Di Caterina, il grande accusatore di Filippo Penati che dice di aver pagato mazzette ad Alessandrini, non hanno lasciato indifferenti nessuno.
«La responsabilità penale è una cosa - chiarisce Rondini - e finché l’inchiesta non sarà chiusa per noi il sindaco (non indagato, ndr) è pulitissimo, ma quella politica è tutta un’altra storia». Tanto più che al di là delle presunte bustarelle - un’ipotesi che Alessandrini ha respinto con forza da subito bollandole come una vendetta postuma di Di Caterina che si è visto sfilare da Atm le linee di trasporto pubblico locale dopo una gara nel 2006 - la Lega punta dritta sull’Idroscalo Center. Parliamo del centro commerciale del Gruppo Percassi finito sotto la lente di ingrandimento dei magistrati di Monza che indagano sulle presunte tangenti delle aree ex Falck di Sesto e che in quest’ambito hanno messo sotto inchiesta per corruzione Michele Molina (tirato in ballo sempre da Di Caterina), consulente del centro commerciale.
Secondo l’imprenditore, l’ingegnere avrebbe avuto «rapporti economici opachi e anomali con Renato Sarno (consulente di Serravalle vicino a Penati)». Ed è proprio sull’iter di approvazione che nel 2008 la maggioranza di Segrate si era spaccata - «La Lega è sempre stata contraria all’insediamento e lo è ancora», precisa il vicesindaco del Carroccio Mario Grioni - e i lumbard se ne erano andati dalla giunta, sostituiti dal sindaco con un assessore tecnico del Pd (Bruno Rindone). Un’operazione benedetta allora da «Penati e Guido Podestà», i vertici politici dei due schieramenti, all’epoca dei fatti, ha spiegato lo stesso Alessandrini in queste ore. Il mal di pancia è rimasto e l’inchiesta di Monza ha riaperto le vecchie ferite.
«Per stare in maggioranza avevamo posto due condizioni - ricorda Rondini - che il sindaco rispettasse il programma elettorale in cui era nero su bianco il referendum sul famoso centro commerciale, mai fatto, manco adesso, e che si impedisse l’ingresso del Pd in giunta. Cosa che puntualmente avvenne. Uscimmo e siamo pronti a rifarlo, se non ci spiegano cosa sta succedendo». La gestione della Lega sul territorio a proposito di mazzette? «Trasparente e militare, direi. Ne abbiamo dato prova a Cassano recentemente. Per noi Marco Paoletti (consigliere provinciale ed ex assessore al Bilancio della giunta Sala), indagato per corruzione, non rappresenta più la Lega. É stato sospeso in attesa che chiarisca la sua posizione», sottolinea il segretario. Sulle bustarelle Rondini chiude con una proposta choc: «Ai politici che ricevono mazzette, i magistrati dovrebbero contestare il reato di associazione a delinquere, i tangentisti vanno trattati come mafiosi».
di Barbara Calderola
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lunedì 20 giugno 2011
SEGRATE, prove tecniche di razzismo e xenofobia
DURE REAZIONI ALLE COSE SCRITTE DAL PDL CON L'APPOGGIO O LA CONDIVISIONE DI LEGA E SINDACO
STASERA SE NE PARLA IN CONSIGLIO SPERANDO CHE LA COLPA NON RICADA SUI GIORNALISTI......COMUNISTI
Durissime le reazioni a quanto scritto dal Coordinatore de PDL Gervasono per accompagnare e sostenere l'ordine del giorno che si discuterà questa sera in consiglio comunale.
Si comincia con la richiesta di scuse ufficiali fatta dalla lista civica Territorio e Società di pioltello, che in un comunicato chgiede all'amministrazione e ai partiti Pioltellesi e di pretendele- PIOLTELLO E I CITTADINI PRETENDONO SCUSE....per continuare poi con il Durissimo comunicato stampa del PD segratese, che accusa la giunta e i partiti di maggioranza di derive razziste.. Si continua con l'intervento durissimo dell'ex candidarto Sindaco a Pioltello, Biolchini , che si unisce alla richiesta fatta dalla lista Territorio e Società di condanna dell'Amministrazione segratese e alla richiesta fatta di scuse ufficiali DELIRI E ONNIPOTENZA RAZZISTA!.
Ultima la nota fatta ancora da Territorio e Societa che accusa i partiti di non aver preso ancora posizione intravedendo nella mancata difesa "dell'onorabilità" di Pioltello e dei suoi cittadini possibili ""interessi"" comuni nella gestione del territorio e della sua sicurezza AMICIZIE "PERICOLOSE"?
Stasera se ne parlerà in consiglio comunale a Segrate, vedremo se il Sindaco vorrà smontare la polemica riducendola ad una buttada, inopportuna e stupida del suo coordinatore e chiederà ai partiti pioltellesi e alla città le scuse che meritano.
Oppure si userà il solito giochetto di smentire buttando il sasso addosso ai Giornalisti, colpevoli di aver mal intepretato o scritto quel che volevano.
Un giochetto che noi cittadini conosciamo bene e che è diventato uno sport nazionale, fra i più diffusi fra i politici. Conosciamo bene anche la serietà, la coerenza e la rispettabilità, che meritano il FOLIO e i suoi giornalisti, siamo certi che nulla hanno interpretato e che quanto scritto corrisponde fedelmente a quanto inviatogli,qundi non credo che potremmo accettare nessun tentativo di ribaltare su loro le colpe di una buttata, stupida,cretina e razzista.
STASERA SE NE PARLA IN CONSIGLIO SPERANDO CHE LA COLPA NON RICADA SUI GIORNALISTI......COMUNISTI
Durissime le reazioni a quanto scritto dal Coordinatore de PDL Gervasono per accompagnare e sostenere l'ordine del giorno che si discuterà questa sera in consiglio comunale.
Si comincia con la richiesta di scuse ufficiali fatta dalla lista civica Territorio e Società di pioltello, che in un comunicato chgiede all'amministrazione e ai partiti Pioltellesi e di pretendele- PIOLTELLO E I CITTADINI PRETENDONO SCUSE....per continuare poi con il Durissimo comunicato stampa del PD segratese, che accusa la giunta e i partiti di maggioranza di derive razziste.. Si continua con l'intervento durissimo dell'ex candidarto Sindaco a Pioltello, Biolchini , che si unisce alla richiesta fatta dalla lista Territorio e Società di condanna dell'Amministrazione segratese e alla richiesta fatta di scuse ufficiali DELIRI E ONNIPOTENZA RAZZISTA!.
Ultima la nota fatta ancora da Territorio e Societa che accusa i partiti di non aver preso ancora posizione intravedendo nella mancata difesa "dell'onorabilità" di Pioltello e dei suoi cittadini possibili ""interessi"" comuni nella gestione del territorio e della sua sicurezza AMICIZIE "PERICOLOSE"?
Stasera se ne parlerà in consiglio comunale a Segrate, vedremo se il Sindaco vorrà smontare la polemica riducendola ad una buttada, inopportuna e stupida del suo coordinatore e chiederà ai partiti pioltellesi e alla città le scuse che meritano.
Oppure si userà il solito giochetto di smentire buttando il sasso addosso ai Giornalisti, colpevoli di aver mal intepretato o scritto quel che volevano.
Un giochetto che noi cittadini conosciamo bene e che è diventato uno sport nazionale, fra i più diffusi fra i politici. Conosciamo bene anche la serietà, la coerenza e la rispettabilità, che meritano il FOLIO e i suoi giornalisti, siamo certi che nulla hanno interpretato e che quanto scritto corrisponde fedelmente a quanto inviatogli,qundi non credo che potremmo accettare nessun tentativo di ribaltare su loro le colpe di una buttata, stupida,cretina e razzista.
lunedì 18 aprile 2011
BRAVO GRIONI ED ORA LE DIMISSIONI
CHE BOTTARI SCELGA COSA ESSERE.......
UOMINI- MEZZI UOMINI -E UOMINI DI M.........DA
UOMINI- MEZZI UOMINI -E UOMINI DI M.........DA
È sempre più evidente, la differenza abissale fra il suo programma che la Lega ha sottoposto agli elettori in campagna elettorale e il programma di governo che è costretto a sostenere.
L’esplosione di questa contraddizione, sì e avuta in Consiglio comunale durante la discussione per l’approvazione di una delibera sul golfo Agricolo, presentata dalla maggioranza di cui la Lega fa parte.
Bisogna dare atto alla Lega, di essersi comportata con coerenza e rispetto, di quanto promesso agli elettori sul golfo Agricolo, nel suo programma e nei volantini distribuiti alla cittadinanza.
A differenza della maggioranza che sostengono che prevede una forte edificazione del Golfo, la Lega prospettava e promise di lasciare il Golfo Agricolo cosi com’è spingendosi a dire che a Segrate nulla più si sarebbe dovuto costruire.
Il rispetto del nulla più, lo vedremo più avanti quando la lega dovrà prendere una posizione chiara sul PGT e sull’ulteriore cementificazione che la sua maggioranza prospetta.
Per ora bisogna dare atto a Grioni di aver rispettato a pieno, come uomo d’onore, quanto detto sul golfo agricolo non partecipando col suo partito al voto contrario che Zanoli e la maggioranza “imponevano” per rendere vana e stravolgere il significato della raccolta firma effettuata dai cittadini. Sotto pubblicheremo il Senso della petizione.)
E venuta fuori anche la polemica sulla veridicità o meno della firma che Grioni ha messo in calce alla petizione, coerentemente con il suo pensiero e su quanto il suo partito a sempre sostenuto.
Prima il Sindaco ha affermato che Grioni ha assicurato in Giunta di non aver mai messo quella firma.
Poi Grioni ha affermato in Consiglio Comunale di averla messa la firma ma non su quella petizione.
Certamente come dice il Consigliere Bottari, quella firma non e compatibile e coerente con gli obiettivi della maggioranza di cui il Vice sindaco fa parte, ed è per questo che ha giurato che se quella firma fosse stata vera avrebbe chiesto le dimissioni del Vice Sindaco, anche se il suo partito non fosse d’accordo.
A sostenere con forza la richiesta di dimissioni di Grioni, nel caso di firma in calce alla petizione sono intervenuti anche un altro consigliere e il capogruppo del Pdl.
Ora come si evince dalla foto pubblicata sotto, la firma, di Grioni è stata messa ( e aggiungiamo noi coerentemente) proprio su quella petizione e non su un'altra.
Quindi non è in discussione la coerenza di Grioni e del suo partito su quanto affermato in campagna elettorale, egli ha firmato assumendosi la responsabilità di rispettare la parola “data” e quanto “ giurato” ai suoi elettori.
In discussione ora c’è la verifica se altri, come Bottari, sappiano comportarsi coerentemente con quanto “giurato” in Consiglio Comunale chiedendo ora le dimissioni del Vice Sindaco
Ora assodato che Grioni si è comportato da Uomo, c’è da verificare a che categoria ascrivere chi ha “giurato” di chiederne le dimissioni
CI SONO UOMINI, MEZZI UOMINI, OMINICCHI, RUFFIANI E QUAQUARAQUA'.
( questo è il senso che i cittadini hanno dato alla petizione ed è questo che chi ha firmato chiede)
la proposta dei cittadini di mantenere la attuale destinazione agricola dell'area, e si impegna pertanto a non modificare la stessa nell'ambito del procedimento per la approvazione e adozione del PGT.
si impegna ad adoperarsi per la riduzione e l'abbattimento dell'inquinamento e delle emissioni di CO2, quindi mantenerlo agricolo o comunque non edificato
riconoscere il valore della rete verde regionale e di quella costituenda provinciale, promuovendo i parchi locali di interesse sovracomunale (PLIS) oltre agli altri progetti integrati a livello provinciale
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sabato 9 aprile 2011
SE IO FOSSI DELLA LEGA
Se lo fossi, forse mi preoccuperei DÌ avere più memoria, DÌ impareare e far tesoro delle esperienze passate.
Nella passata legislatura, tanti furono i segnali premonitori non colti dalla dirigenza, un crescendo DÌ notizie, fatti, segnali e sopra tutto divergenze, che lasciavano presagire a chi voleva vedere, quel che poi avvenne inesorabilmente.
quella dirigenza tentenno, non colse o non volle cogliere, quel che si prosprettava, le insanabili differenze DÌ visione e programmatiche, sperando fino all’ultimo che lottando dall’interno si potesse mediare o controbattere agli enormi interessi in ballo, CHE NON AVREBBERO AVUTO IL CORAGGIO DÌ CAMBIAR COMPAGNO DÌ GIOCO.
fecero finta DÌ non vedere quel che stava avvenendo passo dopo passo, tassello dopo tassello, riponendo la propria fiducia nella spernza che tutto si potesse appianare e mediare, che il vEnto non diventasse bufera, che alla fine la loro lealtà e coerenza, non venisse sostituita e sacrificata in nome dall’interesse.
E invece mentro loro tentavano e fiduciosi attendevano fino all’ultimo, ogni tassello del PUZZLE veniva posizionato e tutto era pronto per metterli alla porta, ritrovandosi spiazzati dagli eventi.
oggi la storia sembra ripetersi Gli stessi segnali e le stesse avvisaglie, un tassello dopo l’altro come allora, un segnale, un approcio e strane collaborazioni.
essattamente come allora la dirigenza leghista attende fiduciosa l’evolversi della situazione, CON LA PAURA DÌ ESSERE ANCORA SOSTITUITI NEI NUMERI E NEI FATTI DALLA PARTE “AVVERSA”.
cERTO HANNO RAGIONE AD AVER PAURA, I NUMERI PER SOSTITUIRLI CI SONO COME I SEGNALI, QUEL CHE NON COMPRENDONO E’ CHE IL PUZZLE E’ ANCORA ALL’INIZIO, CHE LE CONDIZIONI NON SONO MATURE PER LA LORO SOSTITUZIONE NEL GIOCO.
CHE DOPO QUANTO AVVENUTO NELLA PRECEDENTE PARTITA, PER I DUE INCIUCIONI, RISULTA PIù DELICATO e lungo, POSIZIONARE I PEZZI E CREARE LE CONDIZIONI, RIPROPORRE LO STESSO PERCORSO
e ALLORA CARA LEGA, PERCHE’ ASPETTARE come allora CHE TUTTO SIA PRONTO PER LA vostra DIPARTITA E MESSA ALLA PORTA, PERCHE NON SBARAGLIARE IL GIOCO ORA, CHE I TASSELLI NON SONO PRONTI E GLI INCIUCIONI NEANCHE.
PERCHE QUESTA VOLTA NON GIOCARE D’anticipo E vincere la partita, MANDAndoli TUTTI ANTICIPATAMENTE A CASA.
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domenica 27 marzo 2011
UNA CAMPAGNA FRUTTO DELL'IGNORANZA E DELLA STUPIDITA' FERMIAMOLA!!
UN LAVORO PER I DISABILI? no grazie!”
manifesti diffamatori “Non c’è spazio per chi non produce!”
manifesti diffamatori “Non c’è spazio per chi non produce!”

da giorni, un manifesto che sta circolando nei nostri comuni.
Un gruppo di imprenditori che dicono di voler premiare la meritocratocrazia , sta portando avanti una squallida campagna contro i disabili in azienda.
Il gruppo ha anche un BLOG, su cui purtroppo si legge:
“Disabili in azienda? No grazie, non c’è spazio per chi non produce”, E ancora: “Le aziende sono fatte per produrre, per garantire lavoro ai propri dipendenti, per dare stipendio a chi se lo merita. Sembra però che tutte le amministrazioni, dal governo alle regioni, dalla provincia ai comuni, ci abbiano scambiato per una succursale dei servizi sociali. Con la scusa degli obblighi di legge hanno riempito le aziende di persone che non rendono come le altre”.
“Per portare alla luce un problema reale che interessa molti imprenditori come noi”. “Non siamo mostri – aggiungono – siamo solo onesti professionisti che lottano per la sopravvivenza. E’ giunto il momento di infrangere ogni tabù buonista, per una reale meritocrazia, per la produttività e l’efficienza, per la passione e la professionalità che ci distingue”.
“Noi imprenditori non siamo né mostri né martiri, ma paladini della meritocrazia e della produttività, costretti a dire: disabili in azienda, no grazie!” .
Esiste anche un gruppo su Facebook, che conta solo 214 iscritti.
Sul blog invitano a scaricare il volantino e appenderlo nei luoghi di lavoro.
SE LO VEDETE VI INVITIAMO A SOSTITUIRLO CON QUESTO

Trovate informazioni anche sulla relativa pagina Facebook.
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mercoledì 16 marzo 2011
UNA RISPOSTA DOVUTA A SCHIEPPATI -MARIO E SANTINA
QUANDO IN PIENA LIBERTA POETICA PUOI SOGNARE E DIVERTIRTI
Ci sono miserie che si commentano da sole (Fëdor Dostoevskij.)
Cara Santina, mi fa piacere e al contempo mi sorprende la tua risposta, l’avrei capita se fosse di qualcuno che non ha vissuto tutto quello di cui si parla e non ha avuto la posizione che tu invece hai avuto, e giustamente rivendichi.
Se leggi tutto il post e il commento, potrai notare che a torto o a ragione, vi è già (dal mio punto di vista ma che era quasi anche il tuo) tutta l’analisi, i nomi e i fatti, e come giustamente dici tu, a torto o a ragione, è il mio punto di vista che come te, tutta la storia l’ho vissuta e non di soli blablabla o imboscati e nascosti come altri per non esporsi.
Hai ragione ogni scelta ha la sue ragioni e dignità, quella di chi ha preferito uscire e combattere altrove, la mia da semplice cittadino che ha iniziato a impegnarsi, e anche quella di chi è rimasto a combattere all’interno del proprio partito, tutti e tre comunque a combattere e difendere il proprio pensiero e la propria visione.
Devo togliermi il cappello e dare atto a te e a Mario, che sempre avete manifestato la volontà di rimanere dentro e combattere una scelta che non condividevate, esprimendo questa vostra posizione che non avete mai nascosto neanche in pubblico.
Devo inchinarmi davanti a Manuela, che oltre a perseguire la vostra stessa scelta ha avuto il coraggio di scriverlo o di farlo pubblicamente, in assemblee come quella tenuta nell’aula del consiglio comunale dall’opposizione rimasta.
Non puoi negare però, che esiste una responsabilità di tutto il gruppo dirigente del tuo partito e pur se senza colpe conseguenzalmente anche della vostra minoranza critica, le scelte di quella dirigenza volente o nolente, sono le scelte fatte dell’intero partito che ne è quindi responsabile.
Cara Santina, non si tratta della solita sterile accusa a effetto di chi crede di avere sempre ragione, qui si parla di fatti accaduti, di scelte, nomi, cognomi, comportamenti, e se la ritieni che sia sterile polemica e travisazione degli avvenimenti, di BlaBlaBla, siamo stati in molti nel periodo passato compreso te, che come dici non eri d’accordo, criticavi e denunciavi e blateravamo insieme,
Se la mia è travisazione, falsità o presunzione della ragione, credo tutto ciò appartenga anche a te e a tutti quelli che con te e con me, hanno difeso la loro posizione.
Se la mia è travisazione, falsità o presunzione della ragione, credo tutto ciò appartenga anche a te e a tutti quelli che con te e con me, hanno difeso la loro posizione.
Questo era il nostro blabla passato, mentre per il presente m’innervosisce molto quando leggo altra gente ergersi a solo ora a paladino di battaglie fatte da altri, dove erano negli anni passati? Perché non hanno mai espresso pubblicamente la loro contrarietà e perché? forse per non esporsi schierandosi apertamente? Per calcolo, per non perdere e precludersi possibilità o investiture?
Veniamo ai fatti accertati di oggi quelli veri come chiedi tu, non interpretabili o travisabili perché pubblicati su giornali, quello che mi sembra strano che anche qui non hai letto o voluto leggere quanto scritto da me.
Credo che tu abbia letto BENE l’intervista a Presidente Cristofori, che se non sbaglio non è un semplice iscritto e credo sia un uomo di un certo peso e prestigio all’interno del tuo partito.
Preoccupato da quanto letto e dalle sue affermazioni, dalla sua difesa delle scelte passate, sono venuto mia cara a vedere il direttivo la stessa sera, e quindi parlo per esserlo stato testimone e non per sentito dire, come “furbescamente” insinui tu,
Quindi non dire che non mi preoccupo di dire falsità non verificate, perche l’intervista è una prova ed io come tu sai bene, prima mi documento e cerco di capire e poi parlo.
Quindi non dire che non mi preoccupo di dire falsità non verificate, perche l’intervista è una prova ed io come tu sai bene, prima mi documento e cerco di capire e poi parlo.
Quella sera a parte la sottile e lieve critica a quanto affermato dal Presidente da parte di Giove (questa delicatezza è giusta comprensibile visto il ruolo), non ho sentito altre voci ricordargli che quel periodo era finito, che la linea politica era cambiata, che il consociativismo era stato messo in soffitta e che il nuovo direttivo aveva intrapreso un'altra strada.
Tu stessa infatti, scrivi (Dovresti dire che quell'idea scellerata non è morta del tutto, perché c'è qualcuno che la continua a proporre) ed è esattamente quello che ho scritto io, quando affermo che i vecchi nostalgici si stanno facendo sempre più spavaldi, che è iniziata da qualche tempo il logorio e la messa alle corde del povero e onesto Giove.
Credo che tu abbia letto altrettanto bene e come me più volte, anche l’intervista di Schieppati, che non credo sia neanche lui un semplice iscritto, che come tu sai, ha fatto e disfatto per anni all’interno del tuo partito, tra l’altro certo di aver verificato quindi non affermando falsità, dovrebbe essere il responsabile politico organizzativo dei circoli della Martesana e ancor di più di quello di Segrate, dove è iscritto e ha molti sostenitori, seguaci, idolatri e figli adottivi.
Non c’è bisogno di dirti cosa c’è scritto vero? Scusa a te, che hai portato avanti un pensiero opposto non ti è ribollito il sangue? Non ti sei incazzata, preoccupata, o ora hai cambiato idea? Sei d’accordo con quella visione?
Ancor più di quella di Cristofori, per l' intervista d Schieppati,è stato chiesto al tuo partito da più parti e più volte di smentire, di chiarire, di prendere ufficialmente posizione e prenderne le distanze.
Anche quell’intervista è una prova è un fatto e quindi sono certo di non dire falsità non verificate, non mi pare che dal tuo partito sia arrivato nulla, un cenno, una ben che minima presa di distanza, una sconfessione e anche questo è un fatto, e allora io come altri che del tuo partito non faccio parte cosa devo pensare se non quanto scritto!
E allora non sono io che devo dare risposte, essere più trasparente e spiegare come stanno le cose cara Santina, quindi non sei tu che attendi e chiedi chiarimenti.
Forse sono io che aspetto trasparenza e una tua presa di distanza ufficiale dai fatti e dalle prove divulgate a mezzo stampa,stampa che fra l’altro ultimamente insinua le mie stesse preoccupazioni.
Forse sono io che aspetto trasparenza e una tua presa di distanza ufficiale dai fatti e dalle prove divulgate a mezzo stampa,stampa che fra l’altro ultimamente insinua le mie stesse preoccupazioni.
Un’ultima domanda che riguarda il consiglio, quanti a parte Manuela erano contrari a quella linea politica, Ancora l’ho sentito al congresso, per gli altri io lo so ma attendo una tua risposta trasparente e chiara.
Per quanto riguarda il direttivo, almeno per quello a cui ho partecipato, devo farvi i complimenti siete democratici di nome e di fatto, tutti hanno la possibilità di esprimere la propria idea di portare il loro contributo nella definizione delle scelte, avrei potuto anch’io come poteva benissimo tutta la vecchia nomenclatura che non manca mai.
E vero il nemico forse e altrove, ma spesso è anche in mezzo a noi con sembianze camuffate da agnello, Attendo quindi l’analisi critica dei fatti e delle dichiarazioni, priva di accuse di falsità ma densa di fatti accertati e posizioni dichiarate, altrimenti si è il solito blablabla in difesa dell’indifendibile.
Caro Mario, bello il passaggio dove dici di non capire e poi ammetti di far finta e quindi di capire benissimo, so che hai letto bene e che hai saputo leggere fra le righe, che sai bene cosa si vuole prevenire e dove vuole si andare a parare e hai ben capito da chi voglio “difendermi” e chi voglio prevenire, sempre gli stessi!
Certo io è te siamo abituati a spararle, a non nasconderci a metterci la faccia, a portare avanti le nostre idee, senza guardare né la convenienza personale né se le nostre sparate pestano i piedi ai politicanti di professione o al potente di turno.
Sono abituato quanto te a prendere gli schiaffi in faccia, ho iniziato molto piccolo quando i politici di professione attuali, ciucciavano ancora il calzino e trovavano la pappa pronta e forse lo ciucciano ancora e la pappa non ha mai iniziato neanche a farsela.
Ricordo quando per primo con una lettera alla Gazzetta prospettavo l’inciucio, mi sono arrivate da ogni dove tanti schiaffi, offese, derisioni, quella più delicata era pazzo visionario, eppure solo qualche mese dopo le mie visioni e solitarie elucubrazioni prendevano forma.
Ricordo anche l’articolo di qualche settimana dopo al Pungiglione, dove coniavo l’ormai famoso e patrimonio del lessico degli anni a seguire schieppandrini.
Anche li ho preso tanti schiaffi e offese personali che miravano a distruggere il fastidio, con la demonizzazione, il discredito, l’attacco personale, erano è sono lo stesso sistema usato da certa “stampa” ora, contro la Boccassini, il direttore di Famiglia Cristiana, Fini e ogni oppositore, non che io voglia mettermi allo stesso livello anzi, ma il sistema è lo stesso ed io lo definisco un modo di far politica (da chiunque sia usato) che attinge nella cultura fascista e autoritaria.
All’inizio un Don Chisciotte contro la fantasia dei mulini a vento, visionario e pazzo agitatore, quella mina vagante del fruttivendolino, come mi definivano e mi definiscono i due compagni di merenda.
Solo qualche settimana dopo, certe visioni han preso forma e non ero più solo a vedere i mulini ora reali, il fruttivendolino pazzo ha continuato imperterrito a essere deriso, prender schiaffi e pagare un carissimo prezzo personale.
Tu sai bene che a gente come me e te, che crede in quel che fa, lo fa non per aver un tornaconto o una menzione. Non importa di prender schiaffi, di pagare, di essere derisi, a noi basta essere in pace con la nostra coscienza e con noi stessi e nonostante tutto lo rifaremmo non una, ma cento volte.
Noi per fortuna non siamo politici di professione e pur tentando di far politica professionisti non lo vogliamo diventare, vogliamo restare cittadini prestati alla politica e alla società civile.
Noi per fortuna non siamo politici di professione e pur tentando di far politica professionisti non lo vogliamo diventare, vogliamo restare cittadini prestati alla politica e alla società civile.
Certo qualche soddisfazione l’abbiamo avuta, abbiamo risvegliato la coscienza e l’attenzione di molti cittadini come noi, abbiamo acquisito rispetto e considerazione da giornali e televisioni non solo locali, reso la vita difficile ai compagni di merenda di allora, che vorrebbero liberamente riimbandire la tavola ora.
Sai Mario, i giornali locali hanno pubblicato molte nostre prese di posizione, forse questo sta a significare che non erano solo fantasie, elecrubazionie e stronzate urlate al vento, quando ungiornale ha pubblicato che l’opposizione a Segrate, è da qualche tempo alla frutta, non intendeva che l’opposizione tradizionale era arrivata alla fine.
Ciao Mario dal Fruttivendolino
Caro Augusto, devo ammettere che questa tua mi ha fatto molto piacere per una serie di motivi che andrò a elencarti.
Per primo il fatto che non avendo mai letto da anni, un tuo intervento diretto su discussioni o qualsiasi argomento, il fatto che tu abbia voluto iniziare e considerare me, piccolo e insignificante fruttivendolino, mi riempie d’orgoglio e di autostima e ti ringrazio per l’attenzione che hai voluto dare alle mie “stronzate”.
Certo questa tua, non è dovuta alla conseguenza di antichi proverbi, ti hanno tirato per la giacchetta perché colpito nel segno, come, la lingua va, dove il dente duole.
Certo dall’alto della tua posizione hai voluto sdrammatizzare, consigliando una discussione meno seriosa e più effimera e romanzata, su argomenti che certo altrimenti assumerebbero ben altra valenza e non conviene che lo meritino.
Mi piace e accetto volentieri l’idea di continuare questo simpatico romanzo in modo meno serio e più ironico, in piena liberta poetica che è sempre concessa in questo caso.
Certo che tu ami il povero Paolo non era una novità, fin da piccolo hai cercato di fargli da chioccia proteggendolo e facendolo crescere al riparo delle tue possenti ali.
Come ogni padre pero, non ti sei accorto che quest’amore e la sua copertura era nota a tutti tranne che al figlioccio, che i bambini crescono e ingrati mirano a occupare il posto del padre.
Per di più lo hai mandato nel posto sbagliato (l’Avana), pensando che tutti gli eco oppositori, siano vetero rivoluzionari, comunisti, estremisti, mentre magari difendono solo leloro idee e sono addirittura di destra o di centro, ma non ti crucciare è un modo di pensare e un errore e che fa anche il nonno Berlusconi, sarà mica un vizio congenito?
Anche l’agente Cristofori poverino si ritrova sempre a dover assolvere ordini ingrati e omicidi su cammissione, non ha ancora alzato lo sguardo abbassato quella sera su quel banco e smaltito il disagio, per aver dovuto ubbidire passivamente, all’ordine di guardar uccidere la democrazia e la libertà.
Con l’ordine perentorio di non fermarsi davanti a nulla pur di raggiungere l’obiettivo imposto, ha dovuto accettare passivamente la prevaricazione squadrista, in un colpo solo per un ordine superiore (ricevuta nei corridoi di palazzo Isimbardi nota sede delle compagnie) e per il bene della “Nazione”.
Rinnegare quel che a sempre combattuto con orgoglio e sacrificio, una vita di resistenza al sopruso cancellata in un attimo una splendida serata di marzo.
Rinnegare quel che a sempre combattuto con orgoglio e sacrificio, una vita di resistenza al sopruso cancellata in un attimo una splendida serata di marzo.
Compito ingrato quello degli agenti, costretti a far finta di non veder i propri fratelli e compagni incatenati fuori, per dar spazio alle milizie “fasciste”.
Certo che con tutti questi potentati e servizi segreti scesi in campo e mai sopiti, è difficile raggiungere e recuperare libertà d’azione, anche per il povero e bravo Giove, che più che del gran maestro Cuccia, rischia di fare la fine del Mattei di turno, impalato dagli agenti delle compagnie….edificatrici.
Caro Augusto è veramente bello scherzare cosi liberamente e poeticamente svincolati dalla dura realtà, e allora nel ringraziarti ne approfitto per commentare una tua intervista seguenti il tuo consiglio.
Quello che più mi sorprende nella tua intervista e che sia te stesso ad ammettere il tuo fallimento e la sua incapacità politica.
Quando dichiari che il PD a Segrate è all'opposizione da venti anni, dimentichi forse che sono giusto venti anni che sei te che ne imponi e ne detti la linea politica e l'incedere.
Quando dichiari che il PD a Segrate è all'opposizione da venti anni, dimentichi forse che sono giusto venti anni che sei te che ne imponi e ne detti la linea politica e l'incedere.
Forse qualche responsabilità di questa lunga astinenza ti appartiene, certamente ti appartiene e sei responsabile del continuo travaso di consensi e della perdita di molti attivisti, tornati fra la gente a lavorar per la gente.
Perché non bastava l'egregio risultato ottenuto a Segrate in vent'anni, ti sei trasferito a Milano per portare la tua preziosa esperienza per far si di ottenere li, lo stesso risultato di Segrate, le due grandi sconfitte di Penati.
E' altrettanto sorprendente che tu ammetta candidamente di essere sempre in giro impegnatissimo, certo sarà per questo che negli ultimi anni non ti sei mai visto in consiglio comunale o un qualsiasi incontro pubblico, e sono portato a credere che tu non sia un assiduo frequentatore del suo stesso circolo.
Sarà per questo che parlando dal pulpito senza sapere di che cosa e di che, talmente assente dalla realtà segratese e forse dalla realtà politica attuale, che confondi il differente ruolo dei partiti tradizionali da quello delle liste dei comitati cittadini, più interessati al bene della loro città che a giochetti di palazzo, alchimie politiche e ascese al potere, costi quel che costi.
Ve ne sarebbe ancora molto per disquisire, mi permetto di fare una piccola proposta tra il serio e il faceto, se veramente sei disposto a fare e sacrificare tutto per portare il Pd di nuovo al governo di Segrate.
Perche non ti sacrifichi iscrivendosi al PDL, se prometti di continuare ad avere anche lì gli stessi risultati politici, il Pd vince facile facile.
A PROPOSITO forse non ti sei accorto che anche il Pd nazionale nel fra tempo ha cambiato strategia, slogan e fiducia in se stesso esattamente come quello di Segrate.
Ora lo slogan è IL VENTO E’ CAMBIATO
Ma siamo certi anche di un’altra cosa, che pur di raggiungere il tuo ambito e amato potere non siamo disposti a sacrificare proprio tutto, NOI SIAMO CERTI DÌ FARCELA, ma con coerenza e serietà.
Ma ora finito l’ultimo capitolo di quest’appassionante romanzo torniamo a noi e alle cose serie, se dal tuo articolo non si evince quel che ho scritto e la nostalgia e l’elogio all’inciucio che sta a significare?
Spiegaci chiaramente e inequivocabilmente qual è la strategia politica, e le alleanze che il Responsabile dei circoli prospetta.
Se non lo fai vuol dire che tu conti come il due picche cioè niente, ma a quel punto forse e meglio che lasci fare e parlare gli altri, che diano Mario, Santina e Giove spiegazioni e chiarimenti su quale strategia, quali alleanze, quale politica e che percorso vuole intraprendere il PD e se in modo definitivo si è abbandonata la voglia di ritorno al tuo passato.
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sabato 12 marzo 2011
UN ORDINANZA IN ARRIVO?
LOTTA DURA E INTRANSIGENTE AGLI ZINGARI
Che strana questa Amministrazione, Prima si prende a cuore (con nostro plauso) affrontando in modo serio la problematica con la sistemazione nella zona Marconi, iniziando un percorso di integrazione, che possa finalmente dare risposte serie e che non prescinda dal rispetto universale dell'individuo, delle regole e delle leggi, da parte di tutti.
Poi continuando sul percorso intrapreso, assegna ad una famiglia Rom una villetta confiscata alla criminalità organizzata.
Il cambio di strategia di quanto affermato e fatto in precedenza, arriva con l'interpellanza del settembre 2010 e con il ""ricatto leghista"" sulla tenuta della maggioranza, se non vi fosse stata un inversione totale portando la politica dell'amministrazione verso la tolleranza zero e gli sgobri intensivi, con buona pace dei valori cristiani, e del buon senso.
Ora la giunta ha deciso di emettere un interpellanza, che vieta assolutasmente ad ogni Ziangaro di fermarsi sul territorio comunale, e forse addirittura di attraversarlo.
Non vogliamo esprimere considerazioni su leggi e normative, sul valore cristiano dell'accoglienza o sulle risoluzioni Onu sui diitti dell'individuo, certo non ci sembra un buon modo per tentare di risolvere e attutire il problema che comunue c'è e permane.
Ci chiediamo invece a chi e rivolta l'interpellanza e cosa si intende per Nomadi, è rivolta forse ai Rom, ai Sinti, agli Zingari, ai Giostrai, ai Circensi, a chi è rivolta l'Interpellanza? a chi spetterà decidere?
Deciderà ""liberamente""il Sindaco, che in questo momento ci sembra tenuto in ostaggio dagli intransigenti del ""razzismo"" a priori.
Deciderà la Polizia obbligata dalla da una ordinanza politrica, instaurando uno stato di fatto repressivo senza poeter valutare caso per caso la problematica.
O più probabilmente deciderà chi uole vietare i burca a Segrate senza neanche averne mai visto uno.
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Che strana questa Amministrazione, Prima si prende a cuore (con nostro plauso) affrontando in modo serio la problematica con la sistemazione nella zona Marconi, iniziando un percorso di integrazione, che possa finalmente dare risposte serie e che non prescinda dal rispetto universale dell'individuo, delle regole e delle leggi, da parte di tutti.
Poi continuando sul percorso intrapreso, assegna ad una famiglia Rom una villetta confiscata alla criminalità organizzata.
Il cambio di strategia di quanto affermato e fatto in precedenza, arriva con l'interpellanza del settembre 2010 e con il ""ricatto leghista"" sulla tenuta della maggioranza, se non vi fosse stata un inversione totale portando la politica dell'amministrazione verso la tolleranza zero e gli sgobri intensivi, con buona pace dei valori cristiani, e del buon senso.
Ora la giunta ha deciso di emettere un interpellanza, che vieta assolutasmente ad ogni Ziangaro di fermarsi sul territorio comunale, e forse addirittura di attraversarlo.
Non vogliamo esprimere considerazioni su leggi e normative, sul valore cristiano dell'accoglienza o sulle risoluzioni Onu sui diitti dell'individuo, certo non ci sembra un buon modo per tentare di risolvere e attutire il problema che comunue c'è e permane.
Ci chiediamo invece a chi e rivolta l'interpellanza e cosa si intende per Nomadi, è rivolta forse ai Rom, ai Sinti, agli Zingari, ai Giostrai, ai Circensi, a chi è rivolta l'Interpellanza? a chi spetterà decidere?
Deciderà ""liberamente""il Sindaco, che in questo momento ci sembra tenuto in ostaggio dagli intransigenti del ""razzismo"" a priori.
Deciderà la Polizia obbligata dalla da una ordinanza politrica, instaurando uno stato di fatto repressivo senza poeter valutare caso per caso la problematica.
O più probabilmente deciderà chi uole vietare i burca a Segrate senza neanche averne mai visto uno.
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venerdì 18 febbraio 2011
CHE LA LEGA DIMOSTRI CON I FATTI DI NON TRADIRE
LEGA, IL TRADIMENTO DEI COMMERCIANTI, DEI CITTADINI E DELLE LORO "FINTE" BATTAGLIE
Ho ricevuto molte chiamate, tirate d’orecchie e critiche, per quanto scritto e pubblicato in merito al centro commerciale e all’atteggiamento attuale della lega.
Probabilmente sul metodo usato hanno ragione, è stato particolarmente crudo e politicamente forte e me ne duole e faccio ammenda.
Per quanto riguarda invece il merito e la sostanza, confermo pienamente il pensiero espresso, l’analisi dei fatti, dei comportamenti e delle conseguenze e aggiungo che avrei voluto essere ancora più duro.
Mi è stato fatto notare che lo spostamento dei quarantamila metri quadri dall’ambito ex Nardi all’ambito ex dogana era già avvenuta tempo fa, Vero.
Nell’accordo di programma sottoscritto fra i tanti “regali” fatti, vi è anche la possibilità per il costruttore di spostare gli SLU a suo piacimento all’interno dei tre ambiti, questo fra l’altro è già avvenuto più volte, sempre aumentando la superficie dell’ambito più appetibile e remunerativo, l’area ex dogana.
E' altrettanto vero, che tale diritto allo spostamento degli SLU, non dava nessun diritto al costruttore di aumentare automaticamente i metri quadri autorizzati per l’attività di vendita commerciale, consentiva solo al costruttore di aumentare gli spazi destinati ai servizi, ai parcheggi, a qualsiasi cosa ma non all’attività di vendita, per aumentare l’area destinata alla vendita nell’accordo, serve necessariamente un’altra conferenza di servizi, ed è questa che tutti tenevano nascosta.
La cosa grave non è l’aver tenuto nascosto la richiesta di aumento da novantamila a centotrentamila metri quadri dell’attività di vendita commerciale, cosa vuoi che sia all’interno di un complesso così gigantesco.
La cosa grave, il tradimento, è la prospettata apertura di un altro accesso direttamente dalla città con tutte le implicazioni e conseguenze facilmente immaginabili, ed è proprio su quest’argomento che era concentrata la difesa o la battaglia al centro commerciale e lo scontro a suo tempo fra PDL e Lega.
Ricordo bene essendo stato tra i più attivi oppositori al centro commerciale e avendo anche collaborato con la Lega locale a quel tempo, la loro posizione e le loro preoccupazioni sulle ricadute negative al commercio locale.
I pericoli da loro evidenziati sulla loro sussistenza, la loro posizione ferma affinché non vi fossero accessi diretti da Segrate al centro Commerciale, pena la moria inevitabile dei negozi di vicinato cosi utili e indispensabili per il tessuto sociale, per le ricadute sulla vivibilità dei quartieri e il loro stesso presidio e sicurezza.
Ricordo anche le repliche alla Lega del Sindaco e dei favorevoli al centro commerciale su queste fondate preoccupazioni, le assicurazioni che l’accesso sarebbe potuto avvenire solo da Pioltello attraverso la viabilità speciale e da Milano attraverso la tangenziale e che quindi non vi era fondamento alle pur reali preoccupazioni.
Non è quindi l’aumento del 30% dello spazio destinato all’attività di vendita che mi fa pensare al “tradimento” di un’intera categoria o delle preoccupazioni sul presidio e servizio della città, ma unire a questo l’apertura di un ulteriore accesso al centro commerciale attraverso la viabilità ordinaria.
E allora perché non dovrei gridare al “tradimento” perché dovrei ritirare quest’accusa, d’altronde non è la prima e probabilmente non sarà l’ultima, ai tradimenti della Lega sul centro commerciale ci siamo abituati.
Forse vi è chi fa finta di non ricordare che mentre la lega segratese abbandonava la maggioranza, sacrificava il suo assessore di punta e gridava mai più con Alessandrini, in Regione creava le condizioni e votava favorevolmente all’adozione dell’accordo di programma.
Ho già chiesto scusa per il metodo, ma non lo farò sul merito e sull’accusa di tradimento, finché l’Assessore al territorio non dichiarerà ufficialmente e non produrrà atti in merito, che finche vi sarà lui l’Amministrazione, la lega, non approverà mai e non sosterrà mai l’apertura di un nuovo accesso al centro commerciale.
A quel punto si che chiederò scusa e farò ammenda.
Procopio Gregorio Andrea
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venerdì 4 febbraio 2011
IL VIZIETTO UN PO’ RAZZISTA DEGLI AMMINISTRATORI LEGHISTI
Il sindaco leghista ordina: “Non fatela mangiare”
Nella Scuola dell'Infanzia di Fossalta di Piave in Veneto per aiutare una piccola di origine africana le maestre si privano di un pasto alla settimana, ma il primo cittadino dice no
IN FONDO UNA LETTERA INVIATA AL SINDACOIn fondo la storia è molto semplice: una bambina di quattro anni lasciata senza pasto, nella mensa del suo asilo, e rimandata a casa per volontà di un sindaco. In fondo questa è una nuova, piccola, storia feroce, una storia di uomini coraggiosi che si mettono a fare la guerra ai bambini. Ed è una di quelle facili guerre con cui alcuni amministratori della Lega provano a stravolgere la faccia bella del nord e a macchiare la generosità dei veneti con il pretesto della buona amministrazione. Sarebbe forse una “Nuova Adro” – questa storia – se a Fossalta di Piave la solidarietà dei genitori (che sono andati a protestare in istituto), delle insegnanti e dei collaboratori scolastici non si fosse opposta alle decisioni del sindaco e della direttrice scolastica. E sarebbe una storia sicuramente incredibile se a raccontarla a “Il Fatto” non fossero le testimonianze dei genitori, le carte bollate e persino le parole dei diretti interessati.
Ecco che cosa è successo. Nella Scuola dell’Infanzia “Il Flauto Magico” di Fossalta di Piave (che fa parte dell’Istituto comprensivo di Meolo) – una deliziosa scuola con i giochi fuori e cinque maestre bravissime – c’è una bambina di origine africana (la chiameremo Speranza, anche se questo non è il suo nome). Speranza ha una famiglia povera ma felice. Il padre operaio, la madre che si prende cura dei figli: lui lavora nelle industrie della zona, il pane non manca. Speranza ha quattro fratellini: due più piccoli di lei, due più grandi, già alle elementari. Quando entra in età scolare non riesce a iscriversi a scuola, perché non trova posto: l’istituto può accogliere solo cinquanta bambini. Quest’anno la mamma di Speranza (che chiameremo Maria, anche se questo non è il suo nome) fa in tempo a ricevere una buona notizia e un colpo durissimo. La buona notizia è che Speranza potrà finalmente entrare a scuola perché c’è posto per lei. Accede al tempo pieno, impara subito l’Italiano, si integra, aiuta la propria famiglia – e la madre che si esprime con pochissimi vocaboli e i verbi all’infinito – a inserirsi nella comunità fossaltina. Ma poi arriva anche il colpo: il papà di Speranza, dopo aver perso il suo lavoro e non essere riuscito a trovarne uno nuovo, sceglie di emigrare in Belgio, dove gli hanno promesso un impiego certo. Lo fa, e la piccola famiglia straniera inizia a vacillare. Era lui che si esprimeva in un italiano corrente, lui che teneva i rapporti con gli altri genitori. Maria resta sola: i soldi che arrivano dal Belgio sono pochissimi rispetto alle necessità di cinque bambini. I bimbi delle elementari hanno la refezione e il tempo pieno, ma Speranza, nella sua nuova classe, (anche se con la tariffa agevolata) deve pagare comunque cinquanta euro al mese. Se devi stringere la cinghia sono comunque tanti soldi. E così Maria si rivolge ai servizi sociali del comune, che le rispondono di non poter intervenire per aiutarla.
Nel frattempo (solo una settimana fa), le maestre della scuola escogitano una soluzione: ognuna di loro rinuncerà una volta a settimana al pranzo a cui ha diritto (sul posto di lavoro) e lo cederà alla bambina. E’ un gesto di solidarietà pragmatico, discreto. Aderiscono anche le due collaboratrici scolastiche, è d’accordo l’insegnante di religione che viene una volta a settimana. In un istituto in cui si servono 60 pasti e in cui mangiano 50 bambini, in realtà, le pietanze che ogni giorno avanzano basterebbero (e avanzerebbero) per tutti. Ma le maestre vogliono che non ci siano irregolarità e così si arrangiano: un giorno una di loro torna prima, un giorno un’altra si porta un panino, un altro ancora un’altra salta il pasto e dice scherzando che le farà bene alla linea.
Ma qui finisce il lato bello della storia e inizia la commedia surreale e grottesca. Il sindaco leghista Massimo Sensini (che è stato informato dai servizi sociali e dalla direttrice) viene a sapere della soluzione che è stata trovata e va su tutte le furie. Convoca la direttrice del comprensorio, Simonetta Murri e le spiega che “è responsabile di una gravissima irregolarità”. Prende carta e penna e scrive di suo pugno una lettera in cui si leggono frasi come questa: “Si sottolinea che il personale (della scuola, ndr.) non può cedere il proprio pasto senza incorrere in un danno erariale per il comune di Fossalta di Piave”. Insomma, per l’amministratore Sensini, le maestre che si privano del pasto per far mangiare una bambina di quattro anni, sono paragonabili a dei ladri che sottraggono al Comune beni di pubblica utilità. La direttrice sottoscrive la decisione, e a sua volta stila un ordine di servizio il cui senso è: “Se questo atteggiamento si ripeterà le responsabili saranno denunciate al provveditorato”. Con questa procedura le maestre rischiano provvedimenti disciplinari e la sospensione dall’insegnamento. E infatti non vogliono parlare. Maria viene informata che deve presentarsi a prendere Speranza alle 12.00 e non più alle 16.00. La bimba è costretta a saltare il tempo pieno e a separarsi dai suoi compagni di scuola. Maria fa quel che le è stato detto e, due giorni fa, la bimba scoppia a piangere in classe quando la madre la prende per portarla a casa. Ieri i genitori hanno chiesto un incontro alla direttrice dell’istituto per pregarla di risolvere la situazione.
Ma l’interessata spiega a “Il Fatto”: “Purtroppo condivido il richiamo che ci ha fatto il sindaco”. Le domandi come giudichi la sua lettera e lei ti risponde: “L’ho trovata ironica. E utile”. Ma in che senso? La Murri fa un esempio: “Se lei ha una casa del comune non la può subaffittare a dei terzi, capisce? E’ un reato. Se lei ha diritto ad un pasto della mensa non lo può dare a chi passa”. Provi a suggerire alla direttrice che la bambina non è una persona “che passa”. La Murri non accetta l’idea: “Ma vede, questo è un principio: quella soluzione era grave e dannosa. Se tutti volessero il pasto gratis noi cosa potremmo fare?”. Le chiedi se abbia ricevuto altre richieste: “Per ora no. Ma non potrebbero arrivare in tanti, siamo in tempi di crisi”. Provi a domandare se pensa che il fatto che la bimba sia extracomunitaria abbia prodotto la decisione dell’amministratore: “Penso proprio di no. Anzi, questa vicenda è la migliore garanzia della buona fede del sindaco: la bimba viene trattata come verrebbe trattato qualsiasi italiano”. Resti ancora incredulo, e cerchi il sindaco Sensini, classe 1951. Lo cerchi quattro volte, in comune, ti dicono che arriva alle 17.00. Ma lui non risponde e non richiama. Peccato. In fondo, questa è una storia semplice, una piccola storia di ordinaria ferocia. Ma la parola fine – per fortuna – non è stata ancora scritta.
Da Il Fatto Quotidiano del 4 febbraio 2011
Lettera inviata oggi al sindaco di Fossalta di Piave che ordina di non dare da mangiare ad una bambina di origine africana
Al sindaco di Fossalta di Piave
Egregio sig sindaco
Scrivo dopo aver letto l’ennesima “impresa “ che vede la massima autorità comunale negare un pasto ad un bambino( a ) i cui genitori si trovano in difficoltà economiche .
Immagino che Ella non abbia dormito di notte per studiare il modo di proibire alle maestre di privarsi di un pasto per consentire ad una bimba ( di pelle nera ) di sentirsi uguale, almeno in questo , ai suoi coetanei .
Le cronache raccontano che Ella sia riuscita a brandite la spada di Legnano o meglio ancora a far ruggire il leone di san Marco contro una bimba indifesa .
Grande impresa , che certo acquisirà grandi meriti presso i sui simili .
Grande carattere di un vero cristiano.
Già perché la immagino in chiesa la domenica con la sua famigliola, linda e pulita ; immagino l’aperitivo al bar del centro , mentre la signora nera non riesce a mettere insieme il pranzo con la cena per i suoi quattro figli .
La immagino a sgomitare tra i suoi colleghi di partito per essere il più zelante a raccogliere firme in difesa del Crocefisso , simbolo di carità.
Una carità molto elastica .
Immagino come deve sentirsi una bimba che non può mangiare con i compagni per il veto del sindaco .
Immagino la piccola chiedersi come mai non può restare con i propri coetanei per il pasto e, piangente , chiederne il perché alla madre.
Immagino la solitudine disperata della madre , che ha altri tre figli da crescere ed il marito lontano per cercare lavoro .
Lo posso immaginare , perché da piccolo anche io ho vissuto una situazione analoga in virtù della povertà dei miei genitori .
Anche senza tale esperienza è immaginabile come possano sentirsi queste oneste persone , piccole ed adulte .
Mi creda questa vicenda, come altre che hanno avuto come protagonisti i suoi colleghi , mi indigna profondamente ,perché sottintende una disumanità incredibile per un popolo civile qual è quello italiano cui io appartengo .
Per porre fine a questa discriminazione , le chiedo di farmi sapere a stretto giro di posta qual’ è il costo del pasto quotidiano e le modalità di pagamento ,da qui alla fine dell’anno scolastico , prevedendo anche gli arretrati .
Aprirò da subito una sottoscrizione e favore del suo comune .
Attendo notizie
Dott. Andrea Bagaglio – Via Canèe 400. Mercallo ( Varese )
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martedì 1 febbraio 2011
Partecipate anche i partiti....si svegliano e pongono domande E LA LEGA non chiede più la trasparenza?
SCONTRO SULLE PARTECIPATE
FONTE DI CONSENSO ELETTORALE ED ECONOMICO?
Cetto Laqualunque impera?
Avevamo espresso già la nostra curiosità sui conti economici di acquamarina società partecipata del Comune , condividendo la necessità di verificare e certificare il bilanci, le spese sostenute e l'utilizzo dei mezzi e delle risorse. la-guerra-della-partecipata-Ora anche il Pd esprime con un comunicato stampa ( in fondo ) i nostri stessi dubbi e le nostre stesse perplessità (meglio tardi che mai) sulla gestione, sulla spartizione e sul business politico, elettoralistico ed economico delle partecipate.
Allora ci permettiami di consigliare a chi è preposto a fare, a controllare e verificare di estendere questo risveglio a tutte le partecipate e non solo ad Acquamarina, perche i dubbi e le curiosità siano dissipate completamente e la trasparenza regni sovrana come diceva il Vicesindaco Grioni in consiglio.
Ci piacerebbe sapere perchè e chi, ha deciso di ""risparmiare" il costo di 15 mila euro per effettuare l'inventario della Segrate servizi.
Se era solo in funzione di portare i bilanci in attivo o vi erano altri raggionamenti di fondo e quali.
Perchè e con quali responsabilità, l'organizzazione di verifica e controllo, non erano adeguati alle necessità se non addirittura ignorati, visto il presunto consistente ammanco di cui si sente vociferare.
Perchè dopo le insistenti chiacchiere da bar, il nuovo responsabile ha deciso di defenestrare qualche dipendente o responsabile, erano solo chiacchiere? quele è il motivo?
Perchè dopo un promettente scambo di interviste bipartisan dei responsabili politici della Segrate Servizi, di ipotetiche denunce e avvisi a mezzo stampa, tutto è passato forse volutamente nel silenzio e il coperchio è stato riposto
Certo che quando l'appello alla trasparenza, alla verifica e alla chiarezza, viene fatto in modo cosi ufficiale e solenne in Consiglio comunale dal Vice Sindaco della lega Grioni, e non un Cetto Laqualunque qualsiasi, si dovrebbe essere tranquilli, a meno chè quello che si vocifera bar sugli interessi della lega...........non abbiano fondamento
COMUNICATO STAMPA PD
Da venerdi sera si intrecciano a Segrate varie voci che riguardano il futuro della società partecipata “Acquamarina srl”. In particolare tali voci riferiscono di un accordo raggiunto nella maggioranza per procedere in tempi rapidissimi (una settimana) alla messa in liquidazione di Acquamarina e a un accorpamento delle funzioni operative nell’altra società partecipata “Segrate Servizi SpA”.
Il Partito Democratico chiede che sia fatta immediatamente chiarezza su questa situazione con una presa di posizione ufficiale della Amministrazione. Sarebbe, infatti, particolarmente grave che mentre in Consiglio Comunale si discute del futuro di questa società e la maggioranza non fornisce i dati relativi alla reale situazione economica, dall’altro lato si proceda “manu militari” ad una sua liquidazione a prescindere dal parere espresso dal consiglio comunale stesso ed in tempi, comunque, incomprensibili per la rapidità quantomeno insolita..
Se confermate, le voci di cui sopra mostrerebbero, ancora una volta di più, che queste società esistono come opportunità per distribuire posizioni (retribuite) nella dirigenza e nei consigli d’amministrazione delle stesse, da utilizzare come elementi di scambio nelle trattative per formare e mantenere le maggioranze di governo. Come spiegare altrimenti le “lotte” e i “nervosismi” cui si e’ assistito in questi giorni fra membri PDL e Lega della stessa maggioranza a proposito di questa situazione ?
La rapidità di azione, inoltre, unita ad altre situazioni venutesi a creare attorno ad Acquamarina srl negli ultimi mesi, rafforza la richiesta espressa dai consiglieri comunali del PD di poter avere i bilanci dettagliati dell’azienda e relativi agli ultimi esercizi, ivi comprese le informazioni preliminari su quello 2010, al fine di una corretta discussione in Consiglio Comunale. Tale organo, infatti, è quello statutariamente preposto a dettare gli indirizzi per la gestione dei servizi pubblici locali, quali sono quelli svolti dalle Aziende Partecipate.
Il PD rimane in attesa di quanto sopra richiesto con urgenza, riservandosi, in caso di esito negativo, di richiedere che il Consiglio Comunale possa procedere mediante una propria Commissione speciale a fare chiarezza in merito.
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martedì 25 gennaio 2011
LA GUERRA DELLA PARTECIPATA DIVIDE IL GOVERNO A SEGRATE
LA MAGGIORANZA SI SPACCA ANCORA, LA LEGA VOTA CON L'OPPOSIZIONE
Ormai sembra una telenovelas, lo scontro aperto fra Lega e Pdl sulla dismissione o meno di Acqua Marina, società partecipata che gestisce gli impianti sportivi e tutti i corsi che si svolgono sul territorio.
Siamo ormai alla 5 puntata di questo scontro che ha portato sul web e sui giornali accuse reciproche, smentite e comunicati stampa al limite delle offese personali fra i due partiti componenti la maggiornanza segratese-
Ieri sera il Consiglio comunale si discuteva il seguente punto (Ricognizione delle società partecipate dal Comune di Segrate – Verifica L'esposizione e la presentazione fatta dal Vice Sindaco Grioni (Lega),evidenziava subito che qualcosa tra i partiti di maggioranza non funzionanava e che l'accordo dopo tanti scontri e rinvii non era ancora stato trovato.
l'esposizione infatti giocava fra la presentazione asettica del provvedimento e un gran impegno di equilibrismo per dire e dimostrare senza dire, che la lega sperava nella bocciatrura o al rinvio, con evidenti ed inbarazzate faccie scurissime dei consiglieri PDL.
Tutto si è manifestato in modo evidente, quando la minoranza ha chiesto di rinviare la discussione, per non aver ricevuto per tempo tutte le informative necessarie fra cui inspiegabilmente risulta INTROVABILE NE CONSULTABILE IL BILANCIO 2010 di aqua marina
Chissa perchè introvabile? forse perche a qual'cuno, potrebbe venire in mente di controllare come venivano usati i mezzi messi a disposizione dei dirigenti e dipendenti? le sim?, le spese di rappresentanza? se vi sia stato un utilizzo privato o meno?
Qualche dubbio ulteriore in questo senso è arrivato quando lo stesso Grioni ha suggerito (chiesto) che il bilancio venga controllato e certificato da un agenzia preposta.
L'opposizione insisteva per il rinvio mentre tra i banchi della maggioranza la tensione e il disagio era sempre più evidente, si passava dalle faccie gongolanti degli esponenti Lega, (Presidente e Vice Sindaco
compresi) e le facce silenziose e rabbuiate dei consiglieri del PDL
L'apoteosi dello scontro si è evidenziato al momento del voto sulla sospensiva, da un lato il PDL che votava no dall'altro l'opposizione unita e tutti i consiglieri della lega che votano SI
Lo scontro Continua fino alla Prossima puntata di questa faida interna familiare della maggioranza, FINO ALLA PROSSIMA PUNTATA sempre che il PGT non ci porti coerentemente al divorzio.
A noi è venuta solo una curiosità, controllare il bilancio di Aqcua Marina e verificare le spese e l'utilizzo dei mezzi a disposizione
Ormai sembra una telenovelas, lo scontro aperto fra Lega e Pdl sulla dismissione o meno di Acqua Marina, società partecipata che gestisce gli impianti sportivi e tutti i corsi che si svolgono sul territorio.
Siamo ormai alla 5 puntata di questo scontro che ha portato sul web e sui giornali accuse reciproche, smentite e comunicati stampa al limite delle offese personali fra i due partiti componenti la maggiornanza segratese-
Ieri sera il Consiglio comunale si discuteva il seguente punto (Ricognizione delle società partecipate dal Comune di Segrate – Verifica L'esposizione e la presentazione fatta dal Vice Sindaco Grioni (Lega),evidenziava subito che qualcosa tra i partiti di maggioranza non funzionanava e che l'accordo dopo tanti scontri e rinvii non era ancora stato trovato.
l'esposizione infatti giocava fra la presentazione asettica del provvedimento e un gran impegno di equilibrismo per dire e dimostrare senza dire, che la lega sperava nella bocciatrura o al rinvio, con evidenti ed inbarazzate faccie scurissime dei consiglieri PDL.
Tutto si è manifestato in modo evidente, quando la minoranza ha chiesto di rinviare la discussione, per non aver ricevuto per tempo tutte le informative necessarie fra cui inspiegabilmente risulta INTROVABILE NE CONSULTABILE IL BILANCIO 2010 di aqua marina
Chissa perchè introvabile? forse perche a qual'cuno, potrebbe venire in mente di controllare come venivano usati i mezzi messi a disposizione dei dirigenti e dipendenti? le sim?, le spese di rappresentanza? se vi sia stato un utilizzo privato o meno?
Qualche dubbio ulteriore in questo senso è arrivato quando lo stesso Grioni ha suggerito (chiesto) che il bilancio venga controllato e certificato da un agenzia preposta.
L'opposizione insisteva per il rinvio mentre tra i banchi della maggioranza la tensione e il disagio era sempre più evidente, si passava dalle faccie gongolanti degli esponenti Lega, (Presidente e Vice Sindaco
compresi) e le facce silenziose e rabbuiate dei consiglieri del PDL
L'apoteosi dello scontro si è evidenziato al momento del voto sulla sospensiva, da un lato il PDL che votava no dall'altro l'opposizione unita e tutti i consiglieri della lega che votano SI
Lo scontro Continua fino alla Prossima puntata di questa faida interna familiare della maggioranza, FINO ALLA PROSSIMA PUNTATA sempre che il PGT non ci porti coerentemente al divorzio.
A noi è venuta solo una curiosità, controllare il bilancio di Aqcua Marina e verificare le spese e l'utilizzo dei mezzi a disposizione
domenica 9 gennaio 2011
LA LEGA NORD SI DEVE SOLO VERGOGNARE
RESISTENZA, MOZIONE LEGA-- SUCCEDE OGGI A MODENA ......e domani.....? VERGOGNA!
Proporre di erigere a Modena una stele a ricordo di fascisti e nazisti accanto a quella in memoria degli ebrei uccisi dal fascismo e dal nazismo è una aberrazione che fa rabbrividire. La Lega Nord si vergogni!!
L’Italia è una Repubblica democratica nata dalla Resistenza. Dalla Resistenza contro il fascismo vogliamo ricordare! Ogni anno il 25 aprile si festeggia l’anniversario della Liberazione dal nazifascismo, non la fine di una guerra civile. Chiunque abbia studiato la storia (evidentemente i consiglieri provinciali leghisti no) sa che dal 1943 al 1945 l’Italia venne martoriata dall’occupazione dei nazisti, ai quali prestarono i loro servigi i fascisti italiani.
Oggi, i leghisti, i razzisti del nuovo millennio, pretendono di riscrivere quelle tristi pagine presentandole come una guerra tra italiani in cui le responsabilità vengono sfumate e distribuite equamente, come se non fosse ben chiaro chi erano le vittime e chi i carnefici.
La Lega Nord ritiri questo ordine del giorno osceno e si vergogni!
Modena, medaglia d’oro al valor militare della Resistenza non merita nemmeno che questa proposta sia presentata.
Stefano Lugli - Segretario Federazione PRC Modena
da http://rifondazionepioltello.blogspot.com/
martedì 21 dicembre 2010
LEGA DELIRIO DI ONNIPOTENZA
E SE IL FEDERALISMO FOSSE QUESTO?
SE LA FA, SE LA CANTA, DECIDE E VOTA, TUTTO DA SOLA.
RICORDA MOLTO LA FINE DELLE REGOLE,
L'INIZIO DELLA FINE DELLA DEMOCRAZIA
SE LA FA, SE LA CANTA, DECIDE E VOTA, TUTTO DA SOLA.
RICORDA MOLTO LA FINE DELLE REGOLE,
L'INIZIO DELLA FINE DELLA DEMOCRAZIA
sabato 6 novembre 2010
ARIZZI BENVENUTO FRA NOI
ARIZZI BENVENUTO FRA NOI
Ci associamo alla richiesta fatta dal dirigente della lega Arizzi, in merito alla più attenzione e dignità che il quartiere di Novero dovrebbe avere e merita. Siamo felici che anche lui si unisca a noi, che in questo impegno siamo attivi da anni e di denunce, proposte e soluzioni ottenute, orgogliosamente andiamo fieri.
Ci stupisce, che un esponente della maggioranza (passata e presente), sia “ costretto" a portare tali denuncie all ’ attenzione dei giornali e non nelle riunioni del suo partito e della maggioranza.
Può darsi che la Lega non abbia ne la forza ne il peso, per chiedere alla maggioranza di cui fa parte, il rispetto degli impegni presi nel programma elettorale, oppure che sia sempre attivo (come si legge fra le righe della lettera) il duro scontro fra Lega e Pdl.
Altrimenti possiamo solo pensare ad una guerra intestina alla Lega; o che il Dirigente della Lega sia costretto a rivolgere le sue denunce ai giornali, per l ’ inesistente peso ed ascolto che ha all ’ interno del suo partito, partito che il problema denunciato potrebbe risolverlo subito, con il suo Assessore e Vice Sindaco.
Siamo comunque contenti di non essere più i soli, ormai da anni a chiedere, rispetto e dignità per il nostro Quartiere ed i suoi Residenti. Anche se senza peso, vorremmo comunque dare il benvenuto fra noi, al dirigente della Lega Arizzi.
Segrate felice
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