copyright © riproduzione riservata

Tutte le foto e i filmati pubblicati sono soggetti a copyright © riproduzione riservata
per l'utilizzo chiedere l'autorizzazione preventiva all'amministrazione del blog

Pagine

Visualizzazione post con etichetta ACQUA. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta ACQUA. Mostra tutti i post

giovedì 17 novembre 2011

VIABILITA' SPECIALE- STORIA DI UN DELITTO PERPETUO

ERRORI E DIMENTICANZE DI CUI SEGRATE PAGHERA' UN PREZZO ENORME

Il primo stop alla viabilità speciale vi fù già molti moltissimi anni fà, prima la sopraggiunta e anche allora non calcolata falda, poi "complicazioni"  con conseguenze che si trascinarono per anni nelle aule giudiziarie, ed infine l'eliminazione delle dogane che arenarono per sempre i soldi spesi e i lavori fatti.
Gia allora una delle cause dei primi stop all'avanzamento lavori fu la falda.

La stessa che presa più volte come "scusa" insormontabile, fece in modo di non prendere neanche in considerazione, la nostra proposta di interrare la BreBemi, preservando cosi il territorio della nostra Città e salvando i cittadini di Tregarezzo.
Sempre chissà perchè la dimenticata falda, che adesso opprime i cittadini di Santa Monica o che causa ritardi biblici alla nuova viabilità speciale, con danni incalcolabili per la città e un notevole aumento di costi che certo farà la felicità di qualche costruttore.

Ora un altro grosso intoppo, sul percorso spuntano reperti archeologici del 1700, li in bella vista che nessono però si era degnato di prendere in considerazione.

Quello che ci sorprende e come si possano fare, su un proggetto cosi grande e iportante, degli errori e delle dimenticanze cosi macroscopiche, chi oltre alle tasche dei cittadini, dovrebbe pagarne le conseguenze e i danni.
Abbiamo imparato e c'è lo Ha insegnato la BreBemi, che in fase di progettazione si fanno tutte le verifiche del caso, escludendo e risolvendo per tempo tutti i possibili intoppi e possibili problemi.
Si fanno delle carotature e analisi idrogeolociche per conoscere la conformazione del terreno sottostante, la profondità della falda, il suo flusso e la sua altezza nelle varie stagioni.

La BreBemi su tutto il percorso, ha verificato preventivamente se vi fossero coplicanze di tutela ambientale e sopratutto siti e manufatti di interesse archeologico e storico.

Ma la storia antica della viabilità speciale non ha insegnato nulla e non è servita a evitare di rifare gli stessi errori, Non si è verificato in modo accurato e approfondito in fase di proggettazione la consistenza del terreno e della falda, che come ogni bambino sà, in pianura padana è molto alta.
Ora scopriamo che non si è neanche veriuficato se vi fosseri manufatti di interesse storico, in un territorio famoso e importante  fin dall'antichita.

Ma qualcuno pagherà per queste negligenze? o come al solito la responsabilità spettera al cittadino costretto a pagare e a subirne le conseguenze


Archeologi impegnati in alcuni scaviViabilità speciale a Segrate, nuovo stop

Il cantiere doveva tutelare un'antica chiusa

La Soprintendenza sospende i lavori per tutelare il manufatto del 1721. Esultano i cittadini, contenti che siano preservati il paesaggio e un pezzo di storia

Segrate, 17 novembre 2011 - Un simbolo del passato minaccia il futuro della viabilità speciale. Sul tracciato dove è prevista la costruzione della bretella di collegamento tra Lambrate e Pioltello infatti, spunta un reperto in muratura datato 1721 e di proprietà del conte Antonio Simonetta, marito di Teresa Castelbarco, che fu ciambellano e consigliere di Stato con vasti possedimenti nel milanese, a Imbersago e a Vaprio d’Adda.

Si tratta di un complesso di chiuse e canalizzazioni in pietra posto nell’area Est di Segrate, al confine con Pioltello, lungo il proseguimento della via don Sturzo, proprio a pochi passi dall’impresa di pavimentazioni Lucchini Artoni. Ditta che, quella bretella, l’avrebbe sfruttata senza esitazioni per il suo traffico pesante di tir e ruspe.
Un’area posta dunque subito sotto la tutela del Ministero, con il conseguente stop ai lavori per un’opera che pare davvero essere nata sotto le peggiori stelle, visti i notevoli problemi legati alla sua realizzazione anche a causa dell’innalzamento di una falda acquifera.
La notizia, originata da una segnalazione dei cittadini, arriva nientepopodimeno che dalla Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio di Milano, ed è indirizzata al sindaco di Segrate Adriano Alessandrini. «Valutata l’antichità dei manufatti e la pregevole fattura degli stessi - si legge nella lettera firmata dal soprintendente Alberto Artioli - i reperti sono da considerare sotto tutela (de jure) fino all’effettuazione della verifica dell’interesse culturale», di cui si dovrà occupare il Ministero tramite la Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Lombardia.
Non solo: «Fino a quando non sia stata effettuata tale verifica - prosegue lo scritto - le cose sono precauzionalmente sottoposte alla disposizione di tutela prevista dal decreto legge 42 del 2004».Scontate quindi le conseguenze di tale decisione: «Le opere di qualunque genere previste su questo terreno dovranno essere preventivamente autorizzate» secondo la cosiddetta «tutela monumentale».

Sembra dunque non esserci pace per quest’opera che lo stesso sindaco Alessandrini ha più volte definito fondamentale per la viabilità cittadina e soprattutto in ottica del prossimo arrivo della Brebemi.
Dal Comune, per il momento, nessun commento mentre i residenti esultano: «Così tuteliamo il paesaggio e un pezzo della nostra storia»
di Gabriele Gabbini

giovedì 29 settembre 2011

SEGRATE - LUCHINI ARTONI PRESENTATA UN INTERROGAZIONE IN PROVINCIA

Sollecitato dai cittadini segratesi e pioltellesi e da noi , il Consigliere Provinciale Biolchini, si fa portavoce delle  preoccupazioni e delle istanze che i cittadini sottopongono ai politici chiamati ad amministrare e rappresentare il loro territorio.
Bisogna dar atto e merito al Consigliere Biolchini, di essere sempre presente sul territorio e sempre pronto ad ascoltarne le problematiche.

Sotto L'interrogazione presentata stamane in merito alla Lucchini- artoni, in fondo il suo comunicato stampa

Interrogazione

INTERROGAZIONE 
Azienda Lucchini-Artoni di Segrate
  
CONSIDERATO CHE

-          l’azienda, sita nel Comune di Segrate che opera nella movimentazione terra, sorge su un’area che parzialmente ha ancora destinazione agricola e si trova ai confini con il PLIS delle cascine di Pioltello;
-          l’azienda è stata oggetto, negli scorsi mesi, di diverse polemiche da parte di gruppi di cittadini preoccupati per la loro salute;
-          dalla stessa azienda vengono emessi fumi neri, rumori fastidiosi e odori sgradevoli;
-          da una recente relazione dell’ARPA (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente) risulta che la ditta ha lavorato materiale fresato proveniente da cantieri di rifacimento di asfalto stradale senza aver fatto la necessaria comunicazione di legge, nonostante due precedenti solleciti da parte della stessa ARPA; ha installato un distributore privato di gasolio che ha usato senza richiedere la necessaria autorizzazione comunale; e che, infine, invece di proteggere la roggia che attraversa l’area, la ditta ha perfino rimosso un cordolo di protezione col risultato che il materiale delle lavorazioni potrebbe essere trascinato nel canale che scorre nelle adiacenze, inquinandone l’acqua;
-          recentemente alcuni cittadini hanno dichiarato di aver visto realizzare una grande buca all’interno dell’area, lungo via Rugacesio, nella quale sono state rovesciate camionate di materiale non identificato sistemato in modo alternato con strati di terriccio;
-          lo scorso 6 Giugno l’azienda ha presentato un progetto di ampliamento che prevede la realizzazione di un hangar alto come un palazzo di sette piani (circa 40 metri!) e lungo un centinaio di metri, posizionato proprio sul confine con il Comune di Pioltello;
-          il 10 Agosto si è svolta una conferenza di servizio (presenti anche il Comune di Pioltello, WWF, ARPA e ASL) sulla richiesta di un’autorizzazione semplificata per l’ampliamento dell’impianto, al fine di evitare il procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale;
-          la richiesta non è stata accolta e una nuova conferenza di servizio è riconvocata per il mese di ottobre;

TUTTO CIÒ PREMESSO

siamo a chiedere al Presidente della Provincia e agli Assessori competenti in materia se l’Amministrazione provinciale,

-          non ritenga, quantomeno, critici: la sostenibilità ambientale dell’intervento richiesto dalla ditta Lucchini-Artoni, l’impatto su territori liberi e di pregio, l’impatto idrogeologico conseguente alla impermeabilizzazione dei suoli, i rischi per la falda acquifera e la tutela della roggia che attraversa l’area;
-          intenda predisporre, tramite la competente Polizia provinciale, delle verifiche e dei controlli;
-          chiederà di partecipare alla imminente Conferenza di servizio, al fine di tutelare, se necessario, la salute dei cittadini.
Milano, 29 settembre 2011

Roberto Biolchini


Comunicato stampa
Lucchini-Artoni, presentata interrogazione in Provincia - Biolchini (Idv): “Serve chiarezza”

“Negli ultimi mesi la Lucchini-Artoni, azienda segratese che si occupa di movimentazione terra, è stata oggetto di numerose polemiche da parte di gruppi di cittadini preoccupati per la loro salute e credo sia arrivato il momento di fare chiarezza e iniziare a dare loro qualche risposta – ha così affermato Roberto Biolchini, capogruppo Idv in Provincia – Oggi, a nome del Gruppo Idv, ho presentato un’interrogazione all’Amministrazione provinciale perché ci aggiorni sulle eventuali notizie che ha in merito e perché vengano predisposti alcuni controlli. La Provincia ha tra le sue competenze proprio quella della tutela ambientale. I cittadini sono spaventati e chiedono di avere informazioni. Come amministratori non possiamo ignorare le tante domande sollevate. Inoltre, la Lucchini-Artoni alcuni mesi fa ha presentato un progetto per la realizzazione di un hangar alto 40 m e in merito il 10 agosto si è svolta una conferenza di servizio (presenti anche il Comune di Pioltello, WWF, ARPA e ASL) sulla richiesta di un’autorizzazione semplificata per l’ampliamento dell’impianto, al fine di evitare il procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale. Richiesta che è stata rifiutata. A breve dovrebbe essere convocata un’altra conferenza di servizio alla quale chiediamo che la Provincia partecipi in maniera attiva a difesa della salute dei cittadini. Infine, con la nostra interrogazione chiediamo l’intervento della Polizia provinciale affinché svolga l’attività di controllo alla quale è proposta. Se ci sono stati degli illeciti da parte dell’azienda è giusto che vengano adottate delle misure di sanzione, in caso contrario i cittadini potranno tirare un sospiro di sollievo”.  

Milano, 29 settembre 2011

lunedì 13 giugno 2011

GRAZIE. NUCLEARE, ACQUA, LEGITTIMO IMPEDIMENTO,

GRAZIE Abbiamo vinto. Nucleare addio!

Nucleare adios! Niente centrali, niente scorie, niente radiazioni. Ma soprattutto un futuro fatto di energie rinnovabili ed efficienza energetica. Ecco cosa vogliono dire gli oltre 28 milioni di ‘Sì’ piovuti nelle urne a dispetto della disinformazione, degli appelli all’astensione, del boicottaggio dei quesiti. Oggi ha vinto un paese stufo di guardare al passato, insofferente dell’affarismo sulle proprie spalle. Hanno vinto i cittadini che hanno sudato per superare gli ostacoli che un potere arrogante ha piazzato lungo la strada della democrazia. Una bella prova per l’Italia. Grazie a tutti.

GRAZIE il popolo dell’acqua ha vinto

GRAZIE

Un sentito grazie ai 28 milioni di Italiani

che hanno creduto nel valore della partecipazione


Dopo il successo raggiunto a livello di quorum e di partecipazione dei cittadini italiani a sostegno dei due quesiti referendari sull’acqua proposti dal Comitato Promotore nazionale, il Comitato Italiano per il Contratto Mondiale sull’acqua, che è stato tra i soggetti più attivi e che fa parte dei 42 promotori dei quesiti, desidera ringraziare i Comitati territoriali aderenti al Contratto Mondiale nelle principali Regioni italiane (Lombardia, Liguria, Toscana, Puglia, Campania, Sicilia)  che in questi mesi si sono prodigati  per favorire la più ampia mobilitazione.
Un sentito ringraziamento  va soprattutto alle centinaia di comitati ed a quei cittadini che in ogni parte d’Italia hanno sostenuto la campagna referendaria e le iniziative del Comitato referendario “2 Si per l’acqua bene comune”.
“Il 57% di affluenza e oltre il 90% dei consensi a sostegno dei quesiti referendari ha confermato che la proposta lanciata 10 anni fa dal Contratto Mondiale con il Manifesto italiano dell’acqua (per ottenere il riconoscimento dell’acqua come diritto umano universale e come bene comune, patrimonio dell’umanità), era una sfida vincente e condivisibile anche in Italia, come ha dimostrato il consenso con cui gli italiani  hanno sostenuto la visione cultura e politica dell’acqua proposta dai due quesiti referendari”, dichiara Rosario Lembo a nome del Comitato Italiano.
“Il successo referendario obbliga ora la classe politica italiana ed il Parlamento ad inserire tra le priorità  dell’agenda politica nazionale, la definizione di una nuova politica dei servizi pubblici locali ed in particolare dell’acqua come bene comune primario, come diritto umano, da garantire a tutti i cittadini”.
La richiesta che il Comitato italiano rivolge al Governo ed al Parlamento, se vuole rispettare la volontà e l’indirizzo politico  emerso dal risultati referendari, è anche quella di annullare o di prorogare la scadenza del 31 dicembre 2011 prevista dal Decreto Calderoli che, dichiarando decadute le Autorità d’Ambito territoriale, sottrae alla sovranità dei Comuni la possibilità di  beneficiare della facoltà di scelta reintrodotta dalla abrogazione del Decreto Ronchi, intervenuta con il successo del primo quesito referendario.

Ai comitati territoriali ed ai comitati dell’acqua che sono stati la struttura portante di questo successo referendario, nel ringraziare per lo spirito per il contributo dato, come Comitato italiano desideriamo ricordare  che la vittoria referendaria è solo il primo passo verso la ripubblicizzazione dell’acqua come servizi privo di rilevanza economica; occorre infatti continuare a monitorare le specifiche situazione locali e sopratutto i comportamenti delle Regioni che entro il 31 dicembre 2011 saranno chiamate a mettere mano alla riorganizzazione dei servizi idrici. Diverse sono le situazioni che necessitano di attenzione, in primisla Lombardiama anche la stessa Puglia.

Il Comitato italiano per il Contratto  Mondiale sull’acqua, assieme all’intero movimento dell’acqua, è pronto ad affrontare questa nuova sfida politica , al fianco  dei Comitati territoriali a difesa della gestione pubblica dell’acqua.



 GRAZIE PERCHE' LA LEGGE E' UGUALE PER TUTTI

lunedì 30 maggio 2011

ACQUA SANTA.....ACQUA BENEDETTA DAL SIGNORE

NON RICORDO CHE GIORNO FU CREATA....
RICORDO PERO'.....
CHE FU CREATA PER TUTTI
 
 

lunedì 11 ottobre 2010

L'acqua

“Hai mai pensato a quanta strada deve fare l’acqua prima di arrivare nel tuo bicchiere? Per salvaguardare l’ambiente si può bere l’acqua del rubinetto, una volta verificata la sua qualità, oppure un’acqua minerale proveniente da fonti vicine al tuo territorio. Per l’imbottigliamento e il trasporto su gomma di 100 litri di acqua per 100 km, si producono emissioni almeno pari a 10 kg di anidride carbonica.”
Questo testo non è l’ennesimo appello ambientalista di un qualche gruppo di acquisto solidale o di un comitato a favore dell’acqua pubblica: è la pubblicità su cui la Coop sta investendo ingenti risorse economiche acquistando intere pagine di quotidiani a tiratura nazionale, per lanciare un messaggio, almeno in parte, di buonsenso.
Il fatto che non sia più solo un movimento capillare, diffuso e vincente, ma dal basso e fino a poco tempo fa isolato da partiti e istituzioni, a parlare di acqua pubblica anche attraverso la promozione dell’acqua del sindaco è una gran buona notizia.
Anche al di là delle reali motivazioni che spingano un colosso nazionale come Coop a non far più finta di nulla rispetto ad una sensibilità che ha prodotto, tra le tantissime vertenze e vittorie locali, quella specie di miracolo manifestatosi poche settimane fa nella raccolta di un milione e mezzo di firme per i referendum a favore della ripubblicizzazione dell’acqua.
Alla pubblicità del marchio COOP ha dovuto rispondere, in fretta e con altrettanta forza, Mineracqua, la Federazione italiana dei produttori di acque minerali e naturali, che si sentono ovviamente minacciati da un’operazione di marketing che, nei fatti, potrebbe anche far crollare vendite e profitti nel secondo Paese al mondo per consumo di acqua in bottiglia (plastica e vetro). Nella pubblicità comparata si affossa la credibilità dell’acqua del rubinetto elogiando le magnifiche sorti e progessive delle minerali, trasportando su carta quel grande incantesimo mediatico che sono diventati ormai da molti anni gli spot in tv, vedere per credere.
“L’acqua minerale è imbottigliata all’origine in contenitori sigillati, sicuri e riciclabili. Raggiunge casa vostra con la purezza e il gusto originali”, mentre “l’acqua del rubinetto è trasportata per molti chilometri in tubature. Nessun filtro in commercio potrà mai trasformarla in acqua minerale”. L’acqua minerale, per il cui prelievo gran parte delle maggiori etichette italiane pagano concessioni ridicole alle Regioni, viaggia su Tir per centinaiai e migliaia di chilometri, alla faccia della sostenibilità ambientale e dei controlli…
Ciò detto, migliaia di fontane pubbliche con l’acqua del sindaco naturale e frizzante; centinaia di mense che in tutta Italia hanno scelto di mettere al bando l’acqua in bottiglia a favore dell’acqua pubblica servita in caraffe riutilizzabili; decine di gruppi e singoli cittadini che si sono liberati dalla dipendenza dell’acqua in Pet, ci parlano di una formidabile verità: quelle che fino a qualche anno fa sembravano stili di vita inconfutabili e battaglie sistematicamente perse, sono adesso percorsi condivisi da sempre più persone, istituzioni, realtà.
A Coop un piccolo suggerimento e una proposta concreta: insista nell’utilizzare la pubblicità per informare, e traduca una presa di posizione importante in atto conseguente: che bello sarebbe entrare in uno dei vostri supermercati e scoprire che finalmente non ci sono più bottiglie di plastica accatastate in enormi bancali provenienti da chissà dove. Questo sì che sarebbe un gran bel salto di qualità!
Per maggiori informazioni sulla campagna referendaria clicca qui
per gentil conessione i.x.r.

lunedì 10 maggio 2010

ACQUA UNA FIRMA INDISPENSABILE

FIRMA PER MANTENERE UN BENE ESSENZIALE DI TUTTI Nel quasi totale silenzio dei mezzi di informazione si sta compiendo la privatizzazione dell’acqua che porterà i privati a possedere almeno il 40% degli acquedotti entro dicembre 2011, arrivando ad oltre il 70% nel 2015. Tali leggi garantiscono ai privati utili del 7% e dispongono che gli stessi derivino esclusivamente dalle tariffe, imponendo quindi ai cittadini di fatto una tassa che pagheremo con l’aumento delle costo dell’acqua. Dove già si è realizzata tale privatizzazione l’aumento dei costi per il cittadino è stato molto elevato nonostante il servizio sia spesso peggiorato. In Europa, dove questa esperienza è già stata fatta (ad esempio a Parigi), sono tornati indietro obbligati dalle proteste dei cittadini arrabbiati per il peggioramento del servizio e per l’aumento dei costi. L’acqua è una necessità, un bene di tutti, non è una merce su cui fare profitti per pochi sulla pelle dei cittadini. Per questo motivo vi invitiamo a firmare per i 3 referendum abrogativi proposti dal Forum italiano dei Movimenti per l’acqua. Per maggiori informazioni, nonché per consultare un database costantemente aggiornato sulle inziative e sui luoghi di raccolta, vi rimandiamo al sito: www.acquabenecomune.org