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martedì 8 febbraio 2011

ALESSANDRINI DUBBI E ACCUSE DURISSIME SULLE FIAMME AL CENTRO POLIVALENTE ?

IN ORDINE: I FATTI E LE IPOTESI, DICHIARAZIONI DEL SINDACO DI CASTELNUOVO, DICHIARAZIONI DI ALESSANDRINI
Foto e video interviste in fondo
I FATTI
Ammontano a circa 400 mila euro i danni per l’incendio che nella mattinata di ieri ha distrutto il centro polifunzionale a San Pio delle Camere (L'Aquila), costruito dopo il terremoto nella frazione di Castelnuovo grazie alla solidarietà dei cittadini segratesi e pioltellesi.
Sul posto sono intervenute sei squadre dei vigili del fuoco,  nonostante il loro intervento il fuoco ha completamente distrutto  il centro polifunzionale e la chiesa annessa, costruito dopo il sisma del sei aprile a pochi metri dal paese duramente colpito.
E' andato in fumo anche un piccolo campanile di legno, dove era stata collocata  la campana della chiesa distrutta, realizzato e donato dai Vigili del fuoco di Roma. 
La causa dell'incendio dalle prime indiscrezioni sembra sia dovuto ad  un corto circuito: le fiamme sembra  si sono spigionate da un quadro elettrico. Ma gli investigatori non escludono altre ipotesi.
Momenti di forte paura per gli abitanti dei moduli che sono situati nelle immediate vicinanze, che fortunatamente e grazie all’assenza di vento non sono stati toccati dalle fiamme.
Il  fumo generato dalle fiamme si vedeva a decine di chilometri di distanza, secondo le prime indagini e rilievi effettuati, l'incendio è stato generato da un corto circuito dovuto a un sovraccarico di energia elettrica utilizzata per alimentare delle stufe per riscaldamento, Il centro non era comunque dotato di estintori.
Nonostante l'intervento massiccio di squadre di vigili del fuoco, sei unità per il centro polifunzionale che ospitava anche la chiesa e un'area ludica non c'è stato nulla da fare, le fiamme si sono subito propagate su tutto il coplesso
Il centro polivalente era stato donato dai cittadini del  comune di Segrate e con il contributo di Pioltello, per una spesa di circa 350mila euro. Ed era l'unico luogo di incontro ed aggregazione per gli sfollati. A breve i servizi sarebbero stati implementati.
''E' una nuova prova che il destino ci ha messo davanti. ma noi non cio arrendiamo.'' ha commentato uno sfollato di Castelnuovo.
Sull'incidente è stato aperto un fascicolo, al momento contro ignoti, con l'accusa di incendio colposo.
IL SINDACO DI CASTELNUOVO
Non è del tutto chiaro per il sindaco Francesca D’Andrea,  “Dobbiamo accertare i fatti: si suppone che un corto circuito abbia innescato le fiamme, ma non ne siamo completamente certi”.
 “Per fortuna - spiega il primo cittadino - è andata bene se non altro per le persone e non ci sono stati feriti, visto che l’associazione ‘Ricostruiamo Castelnuovo’ aveva organizzato una mostra di progetti di architetti fiorentini”.
La D’Andrea ha già parlato con i rappresentanti del Comune di Segrate (Milano), che avevano donato al piccolo centro dell’Aquilano la struttura d’aggregazione rasa al suolo dalle fiamme.
“Ci siamo sentiti un attimo, giusto per comunicare loro la notizia - spiega - Vedremo come risentirci e cosa accadrà in futuro, in questo momento c’è prima ancora molto da capire sull’accaduto”
 
ALESSANDRINI DURISSIMO
“Dopo un anno e mezzo dall’inaugurazione il centro polifunzionale di Castelnuovo aveva ancora l’allaccio provvisorio all’impianto elettrico con un filo volante collegato al cimitero”.
È un vero atto d’accusa di sciatteria nella gestione rivolto ai responsabili della comunità locale quello del sindaco di Segrate (Milano), Adriano Alessandrini, deluso e furente  
Si è parlato di corto circuito all’impianto elettrico come probabile causa del rogo, su questo i carabinieri stanno ancora indagando, e pur senza lanciare accuse precise il sindaco dà credito all’ipotesi spiegando però che “noi avevamo lasciato impianti gas ed elettrico perfetti, mentre il collegamento era ancora provvisorio, è sconcertante”.

“L’ho detto spesso a loro e lo ripeto ora - sbotta Alessandrini - devono scegliere quale modello di ricostruzione adottare, quello virtuoso, del Friuli, o quello cattivo, dell’Irpinia? Mi pare che a due anni dal sisma sia stato scelto quest’ultimo. Non è stato fatto niente e per di più una struttura per la quale avevamo investito tutto, del valore ben superiore al milione, è andata completamente in fumo. Non tutto quello che penso è pubblicabile”.
Alessandrini premette che “non sto ragionando da leghista: …….Sarà molto dura - ammette - spiegare che tutto è andato in fumo alle parrocchie che hanno raccolto soldi, alle associazioni che hanno fatto spettacoli di beneficenza, ai vigili urbani che si prendevano le ferie per accompagnarmi all’Aquila e non hanno mai chiesto rimborsi. Mi chiederanno perché c’è stato l’incendio, e io non saprò cosa rispondere”.
Il sindaco ne ha anche per la sua collega di San Pio delle Camere, Francesca D’Andrea, che il giorno del rogo era fuori per un lutto e solo a cose fatte ha potuto raggiungere l’edificio in legno divorato dalle fiamme.
“Ci siamo sentiti brevemente - spiega con freddezza Alessandrini - e alle 20.30 ancora non era andata a vedere cosa era successo, fosse accaduto a Segrate io sarei andato in tre secondi. Quello che è successo purtroppo è più grave di un lutto, è la morte di una comunità che vede andare in fumo una struttura di pregio che era l’unico simbolo di speranza”.
“Inoltre - prosegue Alessandrini nel suo duro sfogo - nessuno mi ha telefonato, se non Fabio, il gestore del distributore Tamoil: un ragazzo che nei mesi dell’emergenza per me è diventato un amico, che però non è certo un rappresentante delle istituzioni. Il commissario per la ricostruzione? Non mi ha chiamato nessuno”.
Quanto agli scenari futuri, l’amministratore lombardo è incerto. “Venerdì verrò a vedere quello che rimane - annuncia - Aiutare ancora Castelnuovo? Questa volta la spinta non deve partire da noi, ci dev’essere una reazione della gente. In Egitto, in Tunisia, c’è stata una reazione forte, gli abitanti hanno voglia di fare o vogliono aspettare il Messia? Credo che non verrà”.
“Se ci sarà cambiamento - conclude - noi ci saremo. Ma il ‘dono’ in sé non basta, non va bene e si è visto: non è stato apprezzato. Ci vuole una rivoluzione interna forte”.


ALESSANDRINI

 Ai sostenitori del progetto “Segrate per Castelnuovo”.

Gentilissimi,

    con infinita tristezza Vi informo che un incendio divampato nella mattinata di sabato 5 febbraio ha distrutto il centro polifunzionale realizzato a Castelnuovo nel 2009 dal Comune di Segrate con lo straordinario contributo di tutti Voi.
              Sono addolorato per i Castelnovesi, per cui il centro rappresentava l’unico punto di riferimento e di rinascita in un paese tutto da ricostruire. Nello stesso tempo sono anche infinitamente amareggiato per l’intera Comunità segratese che, con la generosità che la contraddistingue, si era mobilitata per dare le ali e far volare il nostro sogno comune.
              Mi recherò a Castelnuovo in settimana per cercare di capire direttamente dalle autorità competenti come si sono svolti i fatti.
Lunedì 14 febbraio alle ore 15.30 ho fissato un incontro pubblico nella Sala consiliare
di via I Maggio,
durante il quale confido di poter dare notizie più precise a Voi e a tutte le realtà segratesi che insieme al Comune avevano partecipato alla eccezionale cordata di solidarietà pro Castelnuovo: parrocchie, associazioni, imprese, singoli cittadini.
Un momento di riflessione comune, Vi aspetto.
Un caro saluto

Il Sindaco
 Adriano Alessandrini

1 commento:

segratefelice ha detto...

sono pienamente daccordo con il Sindaco Alessandrini sulla ""cattiva"" gestione del centro, a cui tutti noi abbiamo contribuito e ci siamo dedicati