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sabato 10 settembre 2011

SEGRATE IL CENTRO COMMERCIALE E L'ANALISI GIUDIZIARIA

UN ANALISI DEI FATTI POLITICI E GIUDIZIARI OGGI!
NO! SCRITTA NEL DICEMBRE 2008

Chi ricorda le vicende giudiziarie del 1992, la cosiddetta “Tangentopoli”, che provocò il crollo della Prima Repubblica ed ebbe gravi ripercussioni anche nella nostra città, avrà notato da stampa e televisione come la cosiddetta “questione morale”, la mancanza di etica nella politica sia tornata tristemente di attualità.
Prima le vicende abruzzesi con l’arresto del presidente della Regione ed altri amministratori, poi quelle della Campania e della Calabria, con gli arresti di sindaci, imprenditori ed amministratori locali. Che hanno coinvolto molti esponenti del Partito democratico, ma non solo. , diceva il popolino nel 1600, ne è passato di tempo ma la filosofia è rimasta.

La differenza con il 1992 sta soprattutto nel passaggio dal livello nazionale a quello locale del verificarsi di casi di corruzione e di concussione; sono infatti gli enti locali oggi quelli in cui l’intreccio di interessi politici ed economici trova la sua massima espressione. E non c’è da meravigliarsi.
Sono molti i settori economici in cui la sopravvivenza delle imprese è garantita da appalti pubblici, o più semplicemente dalle decisioni della maggioranza politica che amministra una città, grande o piccola che sia. Imprese o “lobby” che sono più che disposte a supportare economicamente partiti politici o singoli esponenti degli stessi che possano fungere da portatori dei loro interessi. 
E sezioni locali di partiti politici la cui sopravvivenza è garantita da contributi degli imprenditori presenti sul territorio o dalle quote di gettoni e indennità che gli eletti versano al partito di riferimento. Questo meccanismo negli Stati Uniti avviene alla luce del sole, anche nelle elezioni presidenziali, dove vediamo i grandi gruppi industriali finanziare le campagne elettorali sia del candidato democratico che di quello repubblicano, in maniera paritetica o non. Così non si sbaglia mai, chiunque vinca.

In Italia invece, anche a livello locale, l’intreccio di interessi politica-economia avviene in modo molto più nebuloso, e così si creano i “comitati d’affari” fra imprenditori, partiti e anche singoli esponenti politici, che mirano a far valere il loro “peso determinante” nelle decisioni amministrative, spesso purtroppo “monetizzandolo” a scopi politici o addirittura privati.
Riflettete : quanto può “valere” il sedicesimo voto che in un consiglio comunale può garantire o meno l’approvazione di una importante lottizzazione edilizia, magari da centinaia di milioni di Euro ?
Che vi siano persone che delinquono svolgendo attività politica non deve meravigliarci più di tanto. Le “mele marce” si trovano in tutti i cesti : in politica come nelle imprese, enti, ecc. Sono comunque una minoranza del totale. 

L’aspetto che vorrei invece focalizzare è un altro, su cui mi sono trovato spesso a riflettere : se comportamenti o abitudini di politici ed amministratori locali che non costituiscono illeciti o reati siano “etici”, cioè possano essere accettati dall’elettorato in base a quelli che sono i comunemente condivisi princìpi della nostra democrazia o della convivenza civile, o più semplicemente del “buonsenso”. O compatibili con le norme di autogoverno che i partiti si danno, o dovrebbero darsi.

Oggi il fenomeno della corruzione/concussione è molto più evoluto e sofisticato rispetto a quanto avveniva in passato, in cui lo stupido politico di turno veniva “pescato” ad intascare fisicamente banconote dagli imprenditori, per la cassa del partito o la propria. Oggi l’amministratore locale “usa” i contributi dell’imprenditoria per crearsi consenso e visibilità, magari anche realizzando opere pubbliche o facendo sponsorizzare squadre sportive locali, associazioni, volontariato, ecc. Tutti potenziali serbatoi di voti. Perfettamente lecito, ma è etico ?
Oppure creare opportunità di business per i “bracci economici” dei partiti : non è un segreto quale valore economico possano avere decisioni politiche della giunta regionale guidata da Formigoni o anche solo una “via preferenziale” nelle procedure amministrative, sulle oltre 28.000 imprese lombarde della Compagnia delle Opere, il cui referente è Comunione e Liberazione, integrata in Forza Italia. O le ricadute economiche per la Lega delle Cooperative dalla gestione del potere politico nelle regioni storicamente amministrate dal centrosinistra. O che la Provincia di Milano “tifi” a tutto campo affinchè venga realizzato il megacentrocommerciale a Segrate perché così ottiene il finanziamento per completare la viabilità speciale, senza preoccuparsi delle ricadute per il nostro territorio. Sono comportamenti etici per chi fa politica ?

Facciamo qualche esempio concreto nella nostra città. Le sponsorizzazioni di eventi sono permesse dalla legge, ma è etico che vengano finanziati dagli imprenditori immobiliari che hanno interesse a far approvare piani edilizi in città ? Da diversi anni i Carabinieri sono ospiti a Segrate in eventi finanziati così : nel 2007 dal gruppo IBP ( Percassi ), guarda caso quando si voleva approvare il centro commerciale. Nel 2008 da Valore Reale ( Segrate Village ), Forza Quattro e altri.

E’ etico che i risultati delle elezioni primarie per il coordinamento del circolo segratese del Partito democratico siano stati alterati da qualcuno che pur di farsi eleggere non ha esitato a pagare 5 euro ad oltre una cinquantina di bulgari di Novegro affinchè venissero a votarlo ? E che coloro che hanno denunciato giustamente questo voto di scambio alla direzione provinciale poi abbiano fatto buon viso a cattivo gioco ? e che la direzione provinciale di Milano del PD non abbia mai risposto all’esposto né fatto nulla ? La posta in gioco era l’accordo PD-PDL, e gli interessi edilizi che dallo stesso dipendono, evidentemente molto alta.

E’ etico un ribaltone politico della maggioranza di centrodestra eletta nel 2005 a Segrate ? Implosa per i conflitti interni fra fazioni di partiti o di singoli consiglieri ?

E’ etico che un nutrito gruppo di consiglieri comunali abbia cambiato, anche più di una volta in tre anni, partito di riferimento tradendo spensieratamente il mandato ricevuto dagli elettori ? Solo noi di Aria Nuova, i Verdi e la Lega Nord siamo rimasti invariati come gruppi consiliari.

Cari concittadini, queste sono le riflessioni di un movimento locale segratese, senza finanziatori e che si regge solo con le proprie risorse, senza “padrini” e che nel compiere scelte politiche non prende direttive né da Mosca ( come si diceva una volta !), né da Arcore...

Riflessioni sulla situazione politica generale, ma in particolare cittadina, le cui contraddizioni potrebbero portarci sotto l’albero di Natale le elezioni anticipate nel 2009 …
La presa d’atto di assenza di etica in politica porta alla disaffezione nei confronti della politica da parte dei cittadini, ed all’astensionismo alle elezioni. Ma è un errore. Ora più che mai è necessaria invece una maggiore presenza ed attenzione dei cittadini nella scelta di coloro che dovranno rappresentarli nel prossimo futuro e prendere decisioni per la città eticamente condivisibili.
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Dal mio archivio 
Procopio Gregorio

2 commenti:

Santina ha detto...

Concordo al 90%. Su qualcosa hai esagerato per arricchire la tua tesi. Però , ripeto, a mio parere avevi ragione sul 90% delle cose che hai scritto

Segrate Felice ha detto...

cara Santina, potrei pubbicara momlto di più ma ho gia rischiato troppo e smenato troppo in questa mia lunga battaglia di 5 anni per la verità.
ti consiglio una riflessione, se la leggi sembra l'analisi scritta dal procuratore di monza oggi, è invece un analisi scritta nel 2008.
Forse era evidente ma nessuno voleva o poteva vedere