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mercoledì 7 settembre 2011

PURO REVISIONISMO STORICO O SI SALVI CHI PUO'?

 
 IL PD SEGRASTESE ALLORA NON SI CONFRONTO E NON RISPOSE
QUELLO DEL NUOVO VENTO CHIARIRA'?


Leggiamo con estremo interesse le dichiarazioni e la ricostruzione storica dei fatti e degli eventi di Schieppati, una ricostruzione sommaria e certo da noi assolutamente non condivisibile. ma vi è una novità nelle sue dichiarazioni a cui stentiamo a credere, quando afferma che il Pd segratese (quello Attuale), sostiene ancora come allora, la costruzione cosi com'è del centro commerciale.
La Costruzione con tutti quei miglioramenti infrastrutturali e funzionali cosi ben esposti nel PGT segratese in fase di approvazione, nelle richieste espresse dal costruttore Percassi prima delle elezioni e rinviate nelle scelte al dopo dal Sindaco Alessandrini, nel Masterplan (MASTERPLAN- PGT Percassi ringrazia)  ) fatto dall'università su richiesta di organismi pubblici e privati, a  cui il pgt  sembra integralmente ispirato.

Siamo daccordo ,sarà la storia e la magistratura a stabilire come dice Sachieppati, se qualcuno a "sbagliato" scelte politiche e strategiche e non, ma certo non è corretta l'affermazione che il Pd segratese fosse allineato e coeso nella scelta di sostenere il famigerato "mostro", che tutto fu frutto di un accordo sottoscritto fra il Pdl locale e il Pd, anche perchè quell'accordo non fu mai reso pubblico e molti del direttivo del Pd non lo condivisero o addirittura non lo videro mai.
Certo non è neanche condivisibile l'ipotesi prospettata, che il centro commerciasle fosse il frutto esclusivo di un accordo e della politica segratese, era estremamente evidente che molto più in alto erano i veri artefici del progetto e non necessariamente ed escusivamente interni al PD anzi.

A Segrate in particolare il ruolo del Pd, per quanto importante e fondamentale all'approvazione, fu estremamente da comprimario ed al servizio dei fautori dell'obbiettivo, non certo la forza trainante per il raggiungimento dell'obbiettivo stesso, non dimentichiamo che il Pd era all'opposizione e le scelte sul territorio, i progetti le decisioni e gli indirizzi li dettava e suggeriva  la maggiornaza PDL,  anche qui solo una parte di essa, gli altri erano o sembravano solo i comprimari alzatori di ditino a comando.

A differenza del PDL segratese, che ebbe un ruolo di primo ordine sia nelle scelte, sia nell'indirizzo e nell'iter , a  tutti noi sembro che a Segrate il PD (almeno una sua parte), fu solo lo zerbino, esecutore di interessi e scelte decise altrove ( nel PDL), che tante lacerazioni, rotture e sconfitte fu costretto ad accettare e mettere in preventivo, pur di arrivare all'approvazione del progetto.

Ma  tutta questa dietrologia e ricostruzione storica è solo frutto di impressioni, visioni  e storie vissute diversamente che si contrapposero aspramente come la nostra e quella di schieppati , ad accertare la verità dei fatti e a scrivere la storia ci penserà il tempo o speriamo di no, la maggistratura.

Quello che ci contrappose asparamente a Schieppati e sopratutto all'Amministrazione, oltre che il percorso e i fatti a volte "gravi" intercorsi, fù la scelta, quella scelta che giusatamente Schieppati rivendica essendo stato il comprimario e "servo"dell'Amministrazione nel portarla avanti
Quella scelta che ancora lui,  a nome del PD segratese, dice di sostenere ed approvare oggi in toto, ovvero  cosi com'è  nel PGT.
Neanche noi vogliamo tornare al passato,  essendo stati fra i più grandi critici e fustigatori delle scelte di quella parte del PD e dell'Amministrazione, saremmo certamente faziosi al pari di  come riteniamo la ricostruzione di Sacieppati, Faziosa.

La domanda che ci poniamo e che poniamo al gruppo dirigente del pd segratese attuale è, se veramente sostengono la costruzione del centro commerciale e opere " correlate",  cosi come ben espressi nel pgt in fase di approvazione,  che a nostro avviso e come ben spiegato nel masterplan, attorno al centro commerciasle  e con esso al centro e stato costruito e si sta  approvando.
Attendiamo cradita e cortese risposta
Procopio Gregorio Andrea


Dal Giorno Martesana  SCHIETTATI -nessun_inciucio

"Nessun inciucio Pd fece il bene della città" L'ingresso in Giunta a Segrate nel 2008

Il Pd Augusto Schieppati: "Grazie a noi approvate tante opere. Non solo il megastore e non ho mai avuto la sensazione che intorno all'iter urbanistico girassero bustarelle"

Augusto Schieppati, Pd di Segrate
Segrate, 7 settembre 2011 - «Tutto a posto, tutto regolare. Il centro commerciale, così come verrà realizzato, ci trova d’accordo». Augusto Schieppati, Pd di ferro, all’epoca dell’approvazione era segretario cittadino del partito a Segrate. Benedisse insomma l’ingresso tecnico del centrosinistra nella giunta di centrodestra. Ma non parlategli di papocchio. «Non entrammo per approvare solo quel progetto - ricorda -: per capire bisogna tornare ai fatti del 2007. Era gennaio c’erano problemi in maggioranza. Problemi seri. Il gruppo di Franco Iapicca teneva in scacco la giunta, noi e il consigliere dei Verdi Biagio Latino ricevemmo minacce in consiglio. Il sindaco (Adriano Alessandrini) chiese aiuto a tutte le forze politiche cittadine per andare avanti. Un anno dopo firmammo un accordo programmatico, un pacchetto di progetti da approvare fra cui le abitazioni della Boffalora, per citare un esempio, la convenzione con il privato da rispettare e il centro commerciale».
Ma anche su questo c’è da chiarire. «Inizialmente - aggiunge Schieppati - doveva sorgere a San Felice, e noi ci opponevamo a questa soluzione. Il Pd presentò un ordine del giorno, in cui si chiedeva di situarlo nell’area dell’ex Dogana (come poi è avvenuto ndr), la viabilità speciale (opere di raccordo con la Brebemi per cui il pubblioc non avrebbe più avuto i soldi ndr) e il declassamento della Cassanese a strada urbana nei tratti in cui entra in città». Su questi paletti si creò «una maggioranza trasversale», ricorda l’ex segretario. E da qui quello che viene chiamato incucio sospetto dalla Procura di Monza che indaga su un presunto giro di tangenti nell’hinterland fra Sesto e Segrate. «Rispettiamo profondamente il lavoro dei magistrati - ancora Schieppati -, non ho mai avuto sentore di bustarelle che girassero attorno a questo progetto. Se poi ci sono stati comportamenti personali sbagliati, vedremo. Ma per saperlo dobbiamo aspettare l’esito delle indagini. Il sindaco non è indagato, né altri. Personalmente sono garantista. L’interesse pubblico legato all’Idroscalo Center è evidentissimo».

Diverso il discorso sull’altro filone che ha portato Segrate all’attenzione degli inquirenti: Piero Di Caterina, grande accusatore di Filippo Penati, ha dichiarato di aver pagato tangenti ad Alessandrini. Il sindaco ha annunciato querela e bollato il tutto come «una vendetta postuma» per avere perso la gestione dei bus. La Caronte, società di Di Caterina, dopo una gara d’appalto ha dovuto cedere ad Atm. «C’è stata una gara, credo che Alessandrini sia pronto a consegnare il faldone della vicenda», conclude Schieppati.
di Barbara Calderola

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