Tem e Brebemi l'impatto zero
è una chimera Sindaci esasperati
I comuni a est di Milano sono sul piede di guerra per i tagli annunciati alle opere di compensazione da realizzare intorno a Tem e Brebemi
Senza risorse per le opere di mitigazione, i pendolari non riescono a digerire le grandi opere viabilistiche che cambieranno faccia la territorio, Tem e Brebemi. È una corsa contro il tempo quella innescata tra la Martesana e il Sud Milano, dove i sindaci sono sul piede di guerra per i tagli annunciati agli interventi di compensazione, ovvero strade e progetti a lungo promessi e che ora rischiano di non venire mai realizzati. La riduzione di spesa riguarda i soldi necessari al trasferimento delle 70 famiglie che vivono nel quartiere Tregarezzo di Segrate, ma anche strade e rotatorie da Gorgonzola a Settala. A raccogliere le prime notizie nerissime è proprio il sindaco di Settala, Enrico Sozzi, che ieri mattina ha incontrato l’amministratore delegato di Tem, Fabio Terragni. «Il tracciato dell’autostrada è ormai al progetto definitivo - dice Sozzi - ma solo ora ci dicono che mancano i soldi per realizzare quelle opere fondamentali per attutire l’impatto del traffico. Saltano così le strade accessorie da Gorgonzola a Codogno». Promesse che negli ultimi anni erano servite ad indorare la pillola ai sindaci contrari a Tem e Brebemi, progetti usciti da un cilidro magico e poi scomparsi all’improvviso.
«A Settala - continua Sozzi - era prevista una strada di collegamento dal viale delle Industrie al chilometro 10 della Paullese, è una strada necessaria per evitare di paralizzare gli sbocchi sulla statale». Basta spostarsi di qualche chilometro verso la Paullese per vedere precipitare la situazione. Mancano all’appello 170 milioni di euro per concludere i lavori sulla Paullese, da San Donato a Spino d’Adda, reperire i fondi sarà una corsa contro il tempo da portare a termine prima dell’arrivo della Tem. Ieri mattina, il Coordinamento dei sindaci della Paullese ha inviato al Governo un emendamento urgente al Decreto Milleproroghe.
«Noi sindaci, vicini a tutti nostri cittadini, siamo ormai esasperati» dicono i 20 primi cittadini che vivono a ridosso della Paullese, nelle zone tra il Milanese, il Cremasco e il Lodigiano. «Chiediamo con forza che nel Decreto vengano messi a disposizione i fondi per la completa riqualificazione della provinciale - dice Lidia Rozzoni, primo cittadino di Pantigliate e coordinatrice dei sindaci - è una priorità necessaria, sia per il rispetto degli accordi stipulati, sia per valorizzare un territorio con potenzialità produttive elevate, all’ingresso di Milano in vista di Expo».
La richiesta, emersa dall’incontro dei sindaci che si è tenuto lunedì sera a Pandino, è stata inviata sul filo di lana, poche ore prima dalla chiusura degli emendamenti. Il documento sottoscritto dai sindaci - sostenuto dalla Regione e dalle Province di Milano, Cremona e Lodi- è stato spedito a Berlusconi, ai ministri Tremonti, Matteoli e a tutti i capigruppo di Camera e Senato.
Senza risorse per le opere di mitigazione, i pendolari non riescono a digerire le grandi opere viabilistiche che cambieranno faccia la territorio, Tem e Brebemi. È una corsa contro il tempo quella innescata tra la Martesana e il Sud Milano, dove i sindaci sono sul piede di guerra per i tagli annunciati agli interventi di compensazione, ovvero strade e progetti a lungo promessi e che ora rischiano di non venire mai realizzati. La riduzione di spesa riguarda i soldi necessari al trasferimento delle 70 famiglie che vivono nel quartiere Tregarezzo di Segrate, ma anche strade e rotatorie da Gorgonzola a Settala. A raccogliere le prime notizie nerissime è proprio il sindaco di Settala, Enrico Sozzi, che ieri mattina ha incontrato l’amministratore delegato di Tem, Fabio Terragni. «Il tracciato dell’autostrada è ormai al progetto definitivo - dice Sozzi - ma solo ora ci dicono che mancano i soldi per realizzare quelle opere fondamentali per attutire l’impatto del traffico. Saltano così le strade accessorie da Gorgonzola a Codogno». Promesse che negli ultimi anni erano servite ad indorare la pillola ai sindaci contrari a Tem e Brebemi, progetti usciti da un cilidro magico e poi scomparsi all’improvviso.
«A Settala - continua Sozzi - era prevista una strada di collegamento dal viale delle Industrie al chilometro 10 della Paullese, è una strada necessaria per evitare di paralizzare gli sbocchi sulla statale». Basta spostarsi di qualche chilometro verso la Paullese per vedere precipitare la situazione. Mancano all’appello 170 milioni di euro per concludere i lavori sulla Paullese, da San Donato a Spino d’Adda, reperire i fondi sarà una corsa contro il tempo da portare a termine prima dell’arrivo della Tem. Ieri mattina, il Coordinamento dei sindaci della Paullese ha inviato al Governo un emendamento urgente al Decreto Milleproroghe.
«Noi sindaci, vicini a tutti nostri cittadini, siamo ormai esasperati» dicono i 20 primi cittadini che vivono a ridosso della Paullese, nelle zone tra il Milanese, il Cremasco e il Lodigiano. «Chiediamo con forza che nel Decreto vengano messi a disposizione i fondi per la completa riqualificazione della provinciale - dice Lidia Rozzoni, primo cittadino di Pantigliate e coordinatrice dei sindaci - è una priorità necessaria, sia per il rispetto degli accordi stipulati, sia per valorizzare un territorio con potenzialità produttive elevate, all’ingresso di Milano in vista di Expo».
La richiesta, emersa dall’incontro dei sindaci che si è tenuto lunedì sera a Pandino, è stata inviata sul filo di lana, poche ore prima dalla chiusura degli emendamenti. Il documento sottoscritto dai sindaci - sostenuto dalla Regione e dalle Province di Milano, Cremona e Lodi- è stato spedito a Berlusconi, ai ministri Tremonti, Matteoli e a tutti i capigruppo di Camera e Senato.
di Patrizia Tossi
il giorno
Nessun commento:
Posta un commento