Milano - Il Consiglio direttivo del Parco Agricolo Sud Milano, l’area protetta periurbana più grande d’Europa (470 chilometri quadrati) estesa a 61 Comuni e affidata in gestione alla Provincia di Milano, ha espresso, attraverso un’apposita delibera, parere favorevole sul Piano di governo del territorio del Comune di Milano.
L’organismo, guidato dal presidente  dell’Ente,  On. Guido Podestà, ha, infatti, giudicato «conforme alle norme   ambientali e paesaggistiche» fissate dallo Statuto del Parco Agricolo  Sud Milano  lo strumento di pianificazione urbanistica, che, dopo la  definitiva  approvazione, sostituirà il Prg.
Oggetto della delibera, frutto del dialogo   istituzionale sul Pgt ambrosiano in atto dal luglio 2009 tra la  Provincia di  Milano e l’Amministrazione di Palazzo Marino, risultano,  in particolare, le  porzioni (23% della superficie complessiva) del  Parco Agricolo Sud Milano  comprese entro i confini del capoluogo (circa  40 chilometri quadrati sui 180  della superficie complessiva di  Milano). Queste aree comprendono, a grandi  linee, la Cascina Monluè,  l’Idroscalo, il Bosco in città e la maggior parte dei  terreni agricoli  nella zona sud tra i Navigli e Chiaravalle.
Il provvedimento varato dal Consiglio   direttivo, nel dare via libera al Pgt, riafferma quanto sancito dalla  Legge  regionale sui parchi (numero 86 del 1983) in materia di autonomia  e prevalenza  pianificatoria dei Parchi regionali rispetto agli  strumenti di pianificazione  urbanistica dei Comuni.
Qualsiasi tipo di intervento nel territorio  del  Parco Agricolo Sud Milano rimane, quindi, nell’ambito delle norme di   pianificazione del Parco in vigore. Come molti altri Comuni, anche  quello di  Milano ha formulato delle proposte per quanto riguarda le  aree che, nel prossimo  futuro, dovranno essere sviluppate all’interno  dei Piani di cintura urbana.  Questi strumenti, com’è noto, sono di  competenza della Provincia di Milano dal  momento che riguardano, oltre  il Comune di Milano, anche quelli di Assago,  Buccinasco, Opera, San  Giuliano, San Donato, Segrate e Peschiera Borromeo.
Le proposte del Comune di Milano, come  quelle  di altri Comuni, rappresentano un valido contributo e saranno prese in   considerazione in sede di Accordo di programma sui Piani di cintura  urbana che  l’On. Podestà,  presiedendo anche il  Direttivo del Parco  Agricolo Sud Milano, ha avviato nell’ottobre  scorso.
«Il provvedimento adottato dal Direttivo del   Parco Agricolo Sud Milano faciliterà l’adozione di scelte condivise, che   favoriranno la compenetrazione delle politiche di tutela ambientale  con quelle  di sviluppo territoriale – ha dichiarato il presidente  Podestà -. Abbiamo, del  resto, intrapreso sin dal nostro insediamento  la valorizzazione dell’area  protetta sia promuovendo una maggiore  fruizione da parte dei milanesi sia  salvaguardando, pure attraverso la  recente concessione di un marchio di qualità,  l’attività delle oltre  1.000 aziende agricole attive nel Parco Agricolo Sud  Milano. La  delibera del Direttivo va, insomma, inquadrata proprio nell’ottica   della difesa di questo polmone verde che la Grande Milano dovrebbe  utilizzare  per respirare meglio senza rinunciare a crescere».
«Nel proprio Pgt il Comune di Milano propone  di  applicare il meccanismo della perequazione alle aree cittadine comprese  nel  Parco Agricolo Sud Milano – ha aggiunto l’assessore alla  Pianificazione del  territorio Fabio Altitonante -. Si tratta di  un’ottima intuizione da estendere  pure ai territori di altri Comuni per  consentire l’acquisizione di aree da parte  della mano pubblica.  L’obiettivo deve essere quello di rafforzare il ruolo  attivo del Parco  Agricolo Sud Milano nella concreta realizzazione di un grande  “Parco  della terra” nel quale possano finalmente incontrarsi la città e la   campagna, cuori pulsanti della Grande Milano».
fonte   assesempione

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