Divulgare... E' un dovere morale e civile!
Il miglior presidente del Consiglio che l´Italia abbia mai avuto negli ultimi 150 anni va ripetendo in giro che la consegna di 47 chalet a 200 dei trentamila sfollati per il terremoto d´Abruzzo dopo appena 162 giorni rappresenta "il cantiere più grande del mondo ", nonche l´opera di ricostruzione più rapida e imponente della storia dell´umanità.
Anche meglio della muraglia cinese e della piramide di Cheope. Non parliamo poi della bonifica delle paludi pontine e della battaglia del grano, che gli fanno un baffo.
A tenergli bordone c´è l´eccellentissimo Guido Bertolaso, il gran ciambellano della Protezione civile nonché "uomo della Provvidenza" che tutto il mondo ci invidia perché senza di lui non sapremmo
proprio come fare: anche lui si loda e si imbroda a proposito della ricostruzione più rapida e imponente eccetera.
La stampa al seguito registra e rilancia.
Peccato che non sia più in vita Indro Montanelli, che dopo il terribile sisma del 1980 in Campania e Basilicata, raccolse tra i lettori del suo Giornale (quello vero, non la tetra parodia oggi in edicola) un bel po´ di quattrini e consegnò ai terremotati di Castelnuovo di Conza un intero villaggio di nuove case, il "Villaggio Il Giornale ", inaugurato insieme all´allora presidente della Repubblica Sandro Pertini, 170 giorni dopo il sisma.
Cioè soli 8 giorni dopo l´attuale ricostruzione più imponente e più rapida eccetera. Ma ci fu anche chi arrivò molto prima: lo staff di Giuseppe Zamberletti, democristiano lombardo concreto ed efficiente, che
senza essere sottosegretario a nulla, ma in veste di commissario straordinario di governo, mise a frutto l´esperienza maturata nel 1976 in Friuli e riuscì a consegnare 150 chalet (identici ai 45 inaugurati
ieri dal premier, anche se a pagarli è stata la provincia autonoma di Trento, governata da Lorenzo Dellai, centrosinistra) alla popolazione di Ariano Irpino, che aveva appena pianto 300 morti, riuscendo a seppellirli solo tre settimane dopo.
Quando avvenne la consegna? Qualcuno, sentita la premiata ditta B&B, nel senso di Berlusconi &
Bertolaso, dirà: sicuramente non prima di 170 giorni, altrimenti gli annunci del presidente del Consiglio e del capo della Protezione civile sarebbero nient´altro che balle.
E i giornali che le registrano senza batter ciglio sarebbero nient´altro che uffici stampa.
Bene, tenetevi forte: Zamberletti consegnò ad Ariano i primi prefabbricati appena 60 giorni dopo il terremoto e le 150 casette con giardino dopo soli 122 giorni, dando un tetto permanente a 450 persone: la metà dei superstiti.
Cioè impiegò ben 40 giorni in meno della ricostruzione più imponente e rapida eccetera, per fare il triplo del migliore presidente del Consiglio degli ultimi 150 e del capo della Protezione civile che tutto il mondo ci
invidia.
Con tre lievissime differenze, fra il 1980 e oggi.
Primo: il terremoto in Campania e Lucania si estese per quasi due regioni intere, fece 3 mila morti (10 volte quelli d´Abruzzo), 9 mila feriti e 300 mila sfollati.
Secondo: all´epoca la Protezione civile non esisteva: i soccorsi erano coordinati dalla radio della Rai, con le telefonate in diretta degli amministratori e dei cittadini.
Terzo: scalcinata fin che si vuole, l´Italia era ancora una democrazia.
E anche il politico più infame avrebbe esitato un po´, prima di pavoneggiarsi a favore di telecamera su un red carpet di cadaveri.
Divulgate... E' un dovere morale e civile!
Il miglior presidente del Consiglio che l´Italia abbia mai avuto negli ultimi 150 anni va ripetendo in giro che la consegna di 47 chalet a 200 dei trentamila sfollati per il terremoto d´Abruzzo dopo appena 162 giorni rappresenta "il cantiere più grande del mondo ", nonche l´opera di ricostruzione più rapida e imponente della storia dell´umanità.
Anche meglio della muraglia cinese e della piramide di Cheope. Non parliamo poi della bonifica delle paludi pontine e della battaglia del grano, che gli fanno un baffo.
A tenergli bordone c´è l´eccellentissimo Guido Bertolaso, il gran ciambellano della Protezione civile nonché "uomo della Provvidenza" che tutto il mondo ci invidia perché senza di lui non sapremmo
proprio come fare: anche lui si loda e si imbroda a proposito della ricostruzione più rapida e imponente eccetera.
La stampa al seguito registra e rilancia.
Peccato che non sia più in vita Indro Montanelli, che dopo il terribile sisma del 1980 in Campania e Basilicata, raccolse tra i lettori del suo Giornale (quello vero, non la tetra parodia oggi in edicola) un bel po´ di quattrini e consegnò ai terremotati di Castelnuovo di Conza un intero villaggio di nuove case, il "Villaggio Il Giornale ", inaugurato insieme all´allora presidente della Repubblica Sandro Pertini, 170 giorni dopo il sisma.
Cioè soli 8 giorni dopo l´attuale ricostruzione più imponente e più rapida eccetera. Ma ci fu anche chi arrivò molto prima: lo staff di Giuseppe Zamberletti, democristiano lombardo concreto ed efficiente, che
senza essere sottosegretario a nulla, ma in veste di commissario straordinario di governo, mise a frutto l´esperienza maturata nel 1976 in Friuli e riuscì a consegnare 150 chalet (identici ai 45 inaugurati
ieri dal premier, anche se a pagarli è stata la provincia autonoma di Trento, governata da Lorenzo Dellai, centrosinistra) alla popolazione di Ariano Irpino, che aveva appena pianto 300 morti, riuscendo a seppellirli solo tre settimane dopo.
Quando avvenne la consegna? Qualcuno, sentita la premiata ditta B&B, nel senso di Berlusconi &
Bertolaso, dirà: sicuramente non prima di 170 giorni, altrimenti gli annunci del presidente del Consiglio e del capo della Protezione civile sarebbero nient´altro che balle.
E i giornali che le registrano senza batter ciglio sarebbero nient´altro che uffici stampa.
Bene, tenetevi forte: Zamberletti consegnò ad Ariano i primi prefabbricati appena 60 giorni dopo il terremoto e le 150 casette con giardino dopo soli 122 giorni, dando un tetto permanente a 450 persone: la metà dei superstiti.
Cioè impiegò ben 40 giorni in meno della ricostruzione più imponente e rapida eccetera, per fare il triplo del migliore presidente del Consiglio degli ultimi 150 e del capo della Protezione civile che tutto il mondo ci
invidia.
Con tre lievissime differenze, fra il 1980 e oggi.
Primo: il terremoto in Campania e Lucania si estese per quasi due regioni intere, fece 3 mila morti (10 volte quelli d´Abruzzo), 9 mila feriti e 300 mila sfollati.
Secondo: all´epoca la Protezione civile non esisteva: i soccorsi erano coordinati dalla radio della Rai, con le telefonate in diretta degli amministratori e dei cittadini.
Terzo: scalcinata fin che si vuole, l´Italia era ancora una democrazia.
E anche il politico più infame avrebbe esitato un po´, prima di pavoneggiarsi a favore di telecamera su un red carpet di cadaveri.
Divulgate... E' un dovere morale e civile!