IL CENTRO COMMERCIALE FRA DIMISSIONI DIRIGENZIALI E SEMPLICISTICHE SPIEGAZIONI
Lettera di dimissioni
Ai dirigenti del
Partito Democratico
P.za Luigi di Savoia 22
MILANO
Con vivo rammarico vi restituisco l’attestato di fondatore del Partito Democratico.
L’esperienza trascorsa in questi mesi nel circolo di Segrate, dove un’incomprensibile e assurda politica amministrativa ha portato il partito a non avere di fatto nessun ruolo politico per il futuro (non è al governo né all’opposizione), mi ha portato a questa sofferta decisione.
Non mi preoccupa tanto avere opinioni contrastanti con quelle del gruppo dirigente né con la maggioranza degli altri militanti., trovo il confronto ed anche lo scontro politico un momento di effettiva democrazia.
Ma in questo caso non è così.
Tutto si è svolto nel più completo disprezzo delle regole (ci sono stati persino voti comprati durante le elezioni del coordinamento cittadino, episodio regolarmente denunciato ai garanti), non vi sono stati momenti di discussione vera, solo forzature regolarmente esercitate dal “gruppo dirigente”, preoccupato solo di portare avanti i propri interessi, anziché impegnarsi nella funzione costituente del nuovo partito, come imponeva il suo ruolo.
Il partito di Segrate oggi è diretto dai soliti volti noti della politica locale, compresi esponenti abituati a cambiare partiti come autobus, con la copertura di una portavoce che di fatto svolge funzioni di segreteria amministrativa del gruppo di comando, preoccupata più di assecondare le esigenze del sindaco, eletto dagli elettori della coalizione avversaria, che di rappresentare i propri iscritti.
Sono stati mesi di umiliazioni e di frustrazioni, non tanto nei miei confronti (la cosa mi interessa poco), ma soprattutto verso i nuovi arrivati nel PD, intendo quelli senza precedenti esperienze politiche, carichi di speranza e entusiasmo.
La ragione decisiva che mi ha portato a rassegnare le dimissioni da fondatore del PD, è stata la completa indifferenza degli organi dirigenti centrali (provincia e regione in primo luogo), più volte sollecitati ad intervenire.
Non si chiedeva di stabilire i torti e le ragioni, ma di garantire un regolare confronto democratico come previsto dal nostro statuto e sancito dal manifesto dei valori.
La frustrazione è più forte poi quando i dirigenti degli altri partiti (FI – AN – LEGA) intervengono, e pesantemente, sull’anomalia segratese, e i nostri semplicemente tacciono, silenzio e basta.
Mi sono iscritto alla FGCI nel 1973, ne sono stato segretario alla fine degli anni 70, anni di terrorismo e disagio giovanile; poi iscritto al PCI PDS DS, segretario dal 1989 al 1995, gli anni della Bolognina e di tangentopoli, che a Segrate è stata particolarmente pesante.
Non intendo rivendicare nulla, dico solo che le mia decisione non è frutto di facili ed effimere illusioni, non dico come molti militanti “ne abbiamo viste tante, abbiamo superato tante emergenze, supereremo anche questa”.
No, qui non è un problema di dissenso politico, di opinioni diverse, è un problema di dignità e soprattutto di democrazia.
Quando queste condizioni saranno ripristinate il mio contributo e le mie capacità non mancheranno.
Cordiali saluti
Firma Omissis........................
10 Luglio 2008
Risposta di Penati a una EMAIL di un cittadino
sono a conoscenza delle perplessità che il progetto del nuovo centro commerciale di Segrate ha sollevato nei residenti. A questo proposito vorrei ricordare che erano state presentate tre domande di insediamenti commerciali approvate durante una Conferenza dei Servizi dal Comune di Segrate e dalla Regione Lombardia. L’Amministrazione provinciale che presiedo è stata coinvolta nell’ultima Conferenza del 2005 e in quella occasione aveva dato parere negativo, rimanendo invece a disposizione per un accordo di programma tra gli attori interessati. Tale accordo prevede la costruzione di un solo insediamento commerciale al posto dei tre richiesti e vincola l’intervento alla realizzazione di importanti lavori stradali per garantire che l’accesso al centro commerciale senza compromettere la viabilità della zona. Recentemente la Regione Lombardia ha avviato la procedura per firmare questo accordo in cui la Provincia partecipa attivamente e controlla che tutti gli interventi relativi al nuovo centro siano portati a termine.
La Provincia si è mossa con l’obiettivo di trovare soluzioni efficaci volte a migliorare e non a peggiorare il sistema stradale anche in relazione alle esigenze di raggiungere l’aeroporto di Linate e tutto il complesso dell’Idroscalo.
E’ proprio accogliendo le preoccupazioni riguardo all’impatto ambientale da parte di tutti quei cittadini che hanno scelto di abitare in questa zona per sfuggire al caos milanese, che la Provincia si sta muovendo nell’ambito dell’accordo perché vengano definite assieme ai comuni vicini delle proposte per garantire il miglior inserimento ambientale e paesaggistico della struttura che dovrà sorgere sull’ex area IBM. Un’area peraltro già edificata ed esterna al Parco Sud. Le proposte urbanistico-ambientali quindi dovranno prestare particolare attenzione nel proteggere i quartiere residenziali più vicini all’area di intervento.
Le procedure richieste dalla Provincia di Milano garantiranno inoltre a tutti gli enti e a tutti i soggetti interessati di essere coinvolti e di partecipare a tutti i passaggi di valutazione e decisione che riguardano quest’opera.
Cordialmente
Filippo Penati
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