copyright © riproduzione riservata

Tutte le foto e i filmati pubblicati sono soggetti a copyright © riproduzione riservata
per l'utilizzo chiedere l'autorizzazione preventiva all'amministrazione del blog

Pagine

giovedì 12 maggio 2011

ALLARME Ex Sisas: 4mila tonnellate di nerofumo


Termovalorizzatore
Termovalorizzatore

Cornaredo, 7 maggio 2011 - Continuano a tenere banco i movimenti di rifiuti pericolosi, provenienti dalla ex Sisas di Pioltello Rodano e «parcheggiati» nella nostra zona. Dopo l’accertamento della posizione, della quantità e del tipo di carico finito da queste parti - 4.000 tonnellate di nerofumo contenente mercurio, alla Gamma Recuperi di Cornaredo - sono arrivate alcune segnalazioni da parte di cittadini che hanno cominciato a tenere gli occhi aperti, nonostante le rassicurazioni provenienti, tra le altre cose, dai sopralluoghi dell’Arpa.

Due gli elementi che hanno destato preoccupazione: la notizia che i carichi in partenza da Cornaredo non prendevano la direzione della Germania - come aveva affermato un socio di Gamma Recuperi, Mauro Gaburri - ma si fermavano in un’altra azienda di Baranzate, l’Ecoltecnica; e, a monte, le modalità di carico del materiale sui camion, considerate un po’ troppo «semplici» per la pericolosità del materiale, testimoniate anche da alcune immagini.

Abbiamo indagato su entrambi i fronti. Per quanto riguarda il viaggio del nerofumo a Baranzate si tratta di un passaggio obbligato, come spiega Gian Carlo Battegazzore, direttore generale di Ecoltecnica: «Il nerofumo contenente mercurio è un tipo di materiale che non può partire senza un controllo sul carico e sul mezzo, che facciamo noi. I camion si fermano qui al massimo per 2 ore e poi ripartono per la Germania, a meno che non ci siano problemi».

Conclude: «Riceviamo il carico sfuso nei rimorchi dei mezzi, perché non c’è pericolo di polveri volatili».
Quest’ultima affermazione è importante per il secondo allarme lanciato: il modo in cui a Cornaredo il nerofumo viene messo sui camion alla Gamma Recuperi. Una gru, all’aperto, preleva il «big bag» (un grosso sacco bianco) contenente il materiale, si posiziona sopra il rimorchio e lo distrugge, facendoci cadere dentro il nerofumo. Inevitabilmente ci sono dei residui che finiscono a terra.

Da fonti vicine a Legambiente non traspare una particolare preoccupazione: «Stando alle notizie che abbiamo quel nerofumo è stato preventivamente bagnato, quindi eventuali perdite non sono pericolose. Certo, fare l’operazione al chiuso e con un impianto aspirante sarebbe molto meglio».

DAL GIORNO

Nessun commento: