Il rispetto è un valore assoluto che non va mai perso, sopratutto se uno ricopre cariche politiche o istituzionali. Il rispetto che un politico ha dei cittadini, delle persone e degli "avversari politici", si può anche evincere dal come si esprime quando delle persone parla.
Certo che l'assessore parlando di me sulla Gazzetta della Martesana, non ha dimostrato di avere fra le sue doti più evidenti, il valore del rispetto per il prossimo.
Esordire con “QUELLO LA" dimostra quanta poca considerazione e rispetto vi sia nel profondo dell’animo, nascosto dietro i soliti sorrisi e ammiccamenti di circostanza o di convenienza, d'altronde ognuno ha la propria educazione e il proprio modo di essere, ed ho la fortuna di essere contento della mia educazione e del rispetto che ho del prossimo.
Sono contento anche di far meno paura al Sindaco di Topolino e Pluto, anche perché la mia generazione e molte altre, sono cresciute con il sorriso che i due personaggi insegnavano ad avere, i valori positivi che avevano in se e ci trasmettevano, mai violenti e sempre positivi.
Far sorridere e infondere meno paura di Pluto e Topolino, essere associato a due mitici personaggi che sono l’incarnazione della giustizia, del rispetto e dell’interporre il bene degli altri prima del proprio, è un onore che certamente non merito, ma che mi riempie di orgoglio.
Vi è però una forte contraddizione nelle parole del Sindaco che dimostra che la paura e tanta se continua a parlare di me, invece di concentrarsi su quello che almeno a parole (forse non nei fatti) dovrebbe essere il suo avversario naturale, il PDL.
Da un lato dichiara che siamo inconsistenti, che se siamo fortunati gli sottrarremo cento voti, dall’altro da la colpa a noi, a quei miseri cento voti, se sarà costretto ad andare a quel ballottaggio che fino a pochi giorni fa, sicuro di stravincere, dava come impossibile.
Da la colpa ai nostri cento voti, a noi, un partito che fino a prima del suo avvento sfiorava consensi plebiscitari, che in cinque anni e riuscito a dilapidare tutto quel patrimonio di consensi, fino mettere in bilico la vittoria per soli cento voti, i miei.
Forse bisognerebbe avere più senso della misura e fare un po’ di autocritica, se una coalizione che governa da cinque anni, ha perso man mano pezzi importanti della sua maggioranza, se si è allontanata dalla società civile, se non è riuscita a trasmettere ai cittadini un messaggio positivo e aggregante, se si riduce a mettere in dubbio il proprio risultato per solo cento voti.
Allora non incolpate a me, piccolo topolino, se la città a quello slogan che vi contraddistingue vi ha aggiunto NIENTE, se ha modificato cosa ha fatto Antonello in FINITO Antonello, e per giunta finito male stravolgendone il significato, l’obiettivo e l’indirizzo che Degaspari e la precedente giunta, si erano posti come obiettivo.
Non date la colpa al piccolo Topolino diventato grande, altrimenti sarete sommersi dalle risate.
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sabato 30 aprile 2011
CHE ONORE ESSERE QUELLO LA FRA TOPOLINO E PLUTO
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