PUBLICHIAMO UN COMUNICATO DELL'EX SINDACO DI PIOLTELLO MARIO DE GASPARI,
DOVE SI EVINCE LA GRANDE CORRELAZIONE E IL FILO DIRETTO CHE LEGA I DUE INTERVENTI(chiaramente se lo vorranno lasceremo spazio a tutti per replicare)
CONCAS QUERELATO PER DIFFAMAZIONE
In data 2 febbraio ho depositato tramite i miei legali presso il Tribunale di Milano querela nei confronti del sindaco pro tempore di Pioltello Antonello Concas per diffamazione a mezzo stampa.
La vicenda riguarda le dichiarazioni rilasciate dal Concas in merito alla edificabilità dell’area conosciuta come Parco delle Cascine.
È noto che l’amministrazione che io rappresentavo in quanto sindaco della città avevo vincolato una grande area attraversata dalla strada Cassanese a parco locale di interesse sovracomunale. Attraverso alcune dichiarazioni ho espresso il mio disappunto sul piano di governo del territorio attualmente in approvazione al comune di Pioltello in quanto questo strumento concede in maniera unilaterale rilevanti volumetrie edificatorie ad un operatore immobiliare che del parco stesso possiede una porzione significativa. La mia contrarietà a questa scelta si riferisce non solo alle ovvie esigenze di tutela di un bene ambientale, ma anche alla considerazione che non vi è nessun bisogno di nuove case e che la società proprietaria dell’area ha dimostrato una totale inaffidabilità e si trova in stato di insolvenza. La proprietà è infatti la stessa che ha avviato la sciagurata operazione Santa Monica a Segrate, che non solo ha lasciato numerosi cittadini senza casa dopo che questi hanno versato fino a 100.000 euro di anticipo, ma ha costruito, quel poco che è stato costruito, in totale spregio delle più elementari norme di regolarità e correttezza. Tale società è anche proprietaria dell’area di via Adda a Milano, dove il cantiere è fermo da oltre un anno e lo scavo a cielo aperto, secondo diversi professionisti, costituisce pericolo per la stabilità dei palazzi circostanti. Il palazzo precedentemente abbattuto, tra l’altro, è stato occupato da un numero consistente di rom fino al 2004. Gli zingari erano già serviti allora per ottenere volumetrie dal comune di Milano. Una volta passati alla Bareggiate il comune ha ancora premiato l’operatore “ospitante” lasciando che le cascine fossero abbattute. A uno speculatore immobiliare non resta che aprire le porte a una tribù di rom per ottenere tutte le volumetrie che desidera!
La mia contrarietà al provvedimento dell’amministrazione di Pioltello nasce anche dal fatto che il sindaco, in merito alla destinazione dell’area, si è dimostrato del tutto prono alle sollecitazioni della proprietà: dapprima ha sbandierato in maniera sgangherata l’arrivo dello stadio dell’Internazionale e della cittadella dello sport, successivamente la realizzazione di un polo universitario, per quanto entrambe le ipotesi fossero chiaramente mosse propagandistiche per far saltare i vincoli di inedificabilità dell’area (non si tratta di senno di poi, ci sono mie dichiarazioni di allora).
Ora che non c’è più tempo vanno bene anche le case purché si faccia qualcosa. La mia posizione, espressa chiaramente e in più occasioni, è che queste concessioni di volumetrie costituiscono moneta sonante che andrà a coprire, in toto o in parte, l’ingente debito che l’operatore immobiliare ha accumulato nei confronti della banca finanziatrice che, proprio a causa di quel debito è praticamente fallita. In pratica un premio per compensare quello che forse è un imbroglio (l’inchiesta è aperta e la Guardia di Finanza indaga).
Quindi, a parer mio, il comune allo stato attuale concede senza ottenere nulla in cambio e rimuove i vincoli di edificabilità su un parco unicamente per salvare un operatore immobiliare che sul territorio non ha combinato che guai.
Fin qui i fatti. Il Concas ha dichiarato su un periodico locale che io, da sindaco, sarei stato disposto a concedere un’edificabilità ancora maggiore (180.000 metri cubi). La cosa è del tutto falsa e, a meno di non presentare falsi testimoni, non solo non può rilevarsi da atti del comune, ma nemmeno da mie dichiarazioni pubbliche o private. Del resto mi ero già allora opposto al progetto Santa Monica, che consideravo pericoloso per il territorio e per la realizzazione del parco e al progetto stesso avevo fatto opposizione, anche per via legale. La dichiarazione del Concas è pertanto lesiva della mia onorabilità. Se il Concas intende andare in soccorso di un operatore immobiliare avventato lo faccia con mezzi propri e non utilizzando il territorio che è bene pubblico della comunità. Ma ci spieghi anche perché è così interessato al destino di un’immobiliare. E ci spieghi infine perché non sono state utilizzate le somme che la provincia aveva messo a disposizione del comune per l’acquisto di parti del parco stesso.
Va da sé che se il Concas ammette l’”errore”, ne spiega le ragioni e si scusa pubblicamente, come pubblicamente ha diffamato, da parte mia non c’è nessuna volontà di andare oltre e la querela potrà essere ritirata.
Pioltello, 4 febbraio 2011
Mario De Gaspari
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