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giovedì 6 gennaio 2011

Segrate Santa Monica, UNA SPECULAZIONE PER AFFOSSARLA UN ALTRA PER SALVARLA

di Mario De Gaspari
SANTA MONICA; VIA ADDA; PARCO DELLE CASCINE
SOLO INGENUITA’?

Il Corriere della Sera di domenica 2 gennaio conteneva un notevole articolo a firma dell’ottimo Mario Gerevini: “Il flop immobiliare del fondo Vegagest”. Mezza pagina del più importante quotidiano nazionale dedicata ad una sgr (Società di Gestione del Risparmio) che i nostri vicini di Segrate conoscono bene.
Vegagest è appunto la SGR che gestisce il fondo immobiliare Aster impegnato nell’operazione Santa Monica a Segrate e Calatrava impegnato nell’operazione Miluce in via Adda a Milano. “Il record di Vegagest è di avere inanellato un’incredibile serie di investimenti sballati con alcuni dei suoi fondi immobiliari”, spiega Gerevini, dando anche conto delle relative inchieste avviate dalla Procura milanese. Le due operazioni immobiliari furono avviate 4 anni fa a Ferrara sotto la regia della locale Cassa di Riparmio, poi quasi fallita e quindi commissariata dalla Banca d’Italia. Si trattava di operazioni di carattere finanziario prima ancora che edificatorio e infatti, dice l’articolo, la Sopaf dei fratelli Magnoni (imparentati con Sindona) e il gruppo Bordignoni hanno fatto bei guadagni, decine di milioni di euro, nella girandola delle quote societarie prima che i Siano diventassero gli unici proprietari. L’esposizione della Cassa di Risparmio di Ferrara è così arrivata a 120 milioni (un’altra fonte parlava di 147), mentre i cittadini che hanno comprato in via Adda e a Segrate la casa la stanno ancora aspettando.
L’amministratore delegato di Vegagest, Salvatore Ciccarello, assicura che i piani di salvataggio dei due fondi immobiliari sono pronti, ma non ci dice dove prenderanno i soldi, visto che persino le fidejussioni di 30 milioni versate al comune di Segrate risulterebbero false. E questo non lo dice nemmeno l’articolista del Corriere, che scrive di economia e non di speculazione immobiliare. Ma noi sappiamo bene da dove provengono i denari freschi per i salvataggi: provengono dalle nuove volumetrie che il piano territoriale di Pioltello eroga sull’area dei Siano nel parco delle cascine. Già perché i Siano, oltre che via Adda, Santa Monica e chissà cos’altro, posseggono anche un milione di metri quadrati a Pioltello. Questi signori hanno prima usato i nomadi per fare pressioni in via Adda (ricordate il famoso sgombero del 2004?), poi li hanno fatto la stessa cosa a Pioltello, trovando sempre amministrazioni compiacenti, che col pretesto degli zingari hanno accelerato la trasformazione urbanistica delle aree. Ora il comune gli fa davvero un altro bel regalo (giusto 120 milioni in termini finanziari possono valere le nuove volumetrie pioltellesi) col quale potranno riparare i buchi e continuare a speculare.
Se i comuni sono poveri la colpa è anche di chi sta a questo gioco. La vera domanda è se è solo ingenuità.
Mario De Gaspari

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