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mercoledì 29 dicembre 2010

La 'ndrangheta vota Lega

Il pentito Di Bella racconta gli incontri fra il boss Coco Trovato e un ex ministro leghista.
I capoclan calabresi fecero la campagna elettorale al partito del Carroccio


Quando abbiamo scritto Metastasi, con Claudio Antonelli, il capitolo più difficile che abbiamo dovuto affrontare insieme Giuseppe Di Bella (pentito della 'ndrangheta) è stato quello relativo ai legami fra i clan e la politica. Da questo capitolo emerge un tracciato dei rapporti politici iniziali, negli anni 80-90, fra la 'ndrangheta e le forze politiche emergenti. La malavita calabrese ha sempre avuto una grande attenzione sul territorio per tutto ciò che è nuovo, in termini di politica. Di Bella ci racconta come i boss dicevano di votare Lega Nord: un dato molto sorprendente. Un'indicazione strana: meridionali che votano e fanno votare per il partito padano.

Giuseppe Di Bella indica i nomi delle persone che i boss incontravano, dà delle indicazioni sui luoghi dove questo è avvenuto, dà delle indicazioni sui testimoni che hanno partecipato a questo incontro e immaginare la Lega con esponenti della 'ndrangheta combacia poi con le risultanze delle indagini che stanno conducendo le Procure di Reggio Calabria e di Milano sulla nuova 'ndrangheta (nell'estate scorsa sono stati compiuti 300 arresti a Milano, non a Teheran, in Italia, non in Cile).

Tra i vari personaggi politici che il nostro pentito indica c'è anche un ex ministro (e anche un ex Premier). L'ex Ministro oggi è ancora nella compagine governativa. Nel libro è coperto con la lettera in codice Gamma. Proprio Gamma è la persona che Coco Trovato incontra fuori dal bar Wall Street, che era il suo quartiere generale. Ma non a Bovalino, a Platì o a Reggio Calabria. Ma a Lecco, quindi nella florida e prosperosa Brianza.

E' giusto evidenziare che il pentito che parla di Lega è 'ndrangheta non è un uomo che accusa e basta. Ma si autoaccusa. E' ritenuto credibile dalle procure che lo indicano come una voce importante per combattere la 'ndrangehta nel Nord. Giuseppe Di Bella sa benissimo di essersi esposto, con queste confidenze, a nuovi rischi. E credo che finirà di nuovo sotto protezione. Il suo sogno di tornare ad essere una persona normale, fuori dalla 'ndrangheta, si è allontanato. Perché la 'ndrangheta non perdona. Puoi uscirne solo coi piedi davanti.

 di Gianluigi Nuzzi - 28 Dicembre 2010
 http://www.cadoinpiedi.it/

 

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