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lunedì 12 settembre 2011

SEGRATE, PER IL CENTRO COMMERCIALE LA LEGA CON UN PIEDE IN DUE SCARPE

ALLORA ZINNI AVEVA RAGIONE!

 GRIONI, UN PIEDE IN DUE SCARPE?

Ho vissuto molto da vicino l'esperienza e il travaglio dell'amico Zinni e Non ho mai avuto dubbi che avesse ragione,
Ho avuto modo di apprezzarlo come assessore al Commercio, quando io rappresentavo l'Unione Commercianti San Felice, di apprezzare la sua disponibilità verso le nostre problematiche, l'inteligenza, la fantasia, la dedizione con cui le affrontava, sempre aperto al dialogo e al confronto, ad  accettare idee e proposte anche se venivano da altre posizioni politiche.
Non ho mai capito, anzi, ho fatto finta di non capire, perché Alessandrini non gli volle confermare quel ruolo, nonostante gli ottimi risultati e l'apprezzamento e il consenso manifestato da tutta la categoria.
Passò ai servizi sociali ed anche li si fece amare ed apprezzare, il consenso personale e politico fu unanime e non poté che aumentare, dando forse fastidio al sindaco e a qualche esponente illustre del suo partito.
Non dimenticando, gli interessi della categoria di cui era stato assessore, fedele e coerente verso i  principi fondatori della Lega Nord, manifesto subito apertamente la sua più totale contrarietà al progetto del centro commerciale, all'idea di anteporre interessi diversi a quelli fondamentali della sua città e dei suoi cittadini.
Fra me, esponente di punta  nell'impegno contro l'errore centro commerciale e l'esponente di punta della Lega Nord, nacque un'amicizia fatta di reciproca fiducia, rispetto e  fattiva e proficua collaborazione come quella dimostrata quando lo aiutai ad organizzare e gestire un assemblea pubblica a San felice, Assemblea dove responbili provinciali e deputati,  ufficializzavano la contrarietà della lega al progetto. 
Qual Cosa cambiò, Mentre Zinni in Consiglio Comunale continuava a portare avanti la linea decisa dal Partito e più volte riconfermatagli  in  incontri con la lega Provinciale, minacciando l'uscita dalla giunta, Davide Boni esponente leghista in Regione  sosteneva apertamente e col voto la scelta del Centro Commerciale sconfessando con i fatti la linea portata avanti da Zinni a Segrate.
Anche l'esponente illustre della Lega Segratese, pur riconfermando a parole la contrarietà al Centro Commerciale, certo non difese Zinni e non fece nulla per evitare il suo allontanamento da parte di Alessandrini, contribuendo a fare terra bruciata attorno a chi  coerentemente non si piegava e adeguava
Agnello  sacrificale di  interessi cambiati e diversi, fu sostituito in giunta da Grioni che cerco fino all'ultimo di evitare l'uscita dalla giunta della lega opponendosi con forza, a quella comunità di intenti trasversali che in seguito fu chiamato inciucio.
Mentre Il Consigliere comunale Rebellato continuò a manifestare in consiglio, sopra tutto la contrarietà all'inciucio e anche centro commerciale, il suo partito in regione fu tra i principali artefici dell'approvazione del progetto e del suo iter.
Sapevo che il progetto centro commerciale fu Partorito e sostenuto dalla  Regione e dalla giunta segratese, che la Lega fu tra i sostenitori e che la  Provincia fu coinvolta solo in un secondo momento, ma  fino a ieri  pensavo che almeno la lega territoriale quella segratese, avesse tutto il diritto di rinfacciare al PD l'inciucio e l'approvazione del Centro commerciale.
Ora dalle dichiarazioni di Zinni,  scopriamo che l'abitudine di Grioni di stare con un piede in due scarpe, arriva da molto più lontano di quella provata con la firma sulla petizione per salvare il golfo agricolo.
Zinni infatti dichiara che appena Grioni lo sostitui, si affretto a firmare una delibera di giunta in favore del centro commerciale adeguandosi a quanto già fatto in regione dal suo partito, dimettendosi poco dopo, in nome della contrarietà all'inciucio salvando la faccia sul centro commerciale.
Ora se questo fosse vero, e auspichiamo che Grioni e la lega segratese dimostrino il contrario, cade nella polvere anche la credibilità dello stesso Grioni e della Lega che fino ad ieri si ergevano a salvatori della città e dei diritti di tutti noi cittadini e comitati, che tanto ci opposimo e ancora ci opponiamo.
Ora che  la Lega segratese dimostri in modo chiaro ed inequivocabile la sua coerenza  e la verità dei fatti, altrimenti la finisca ad ogni occasione e in  ogni momento di difficoltà di intonare la solita cantilena della loro contrarietà al centro commerciale, perché che non lo sono mai stati lo ha gia dimostrato ampiamente in Regione e che non sono certo verginelli lo dimostra il loro programma elettorale confrontato al PGT da loro votato e sostenuto.
Procopio Gregorio

Dalla gazzetta della martesana del 12/09/2011
RETROSCENA  
Parla l'ex assessore silurato da Alessandrini perché non voleva il centro commerciale
ZINNI: «DI CATERINA ERA MOLTO DI CASA IN COMUNE...»



Segrate -  Ha lasciato la politica attiva dopo il trattamento subìto dal sindaco Adriano Alessandrini , e si è addirittura trasferito fuori Lombardia l'ex assessore della Lega Flavio Zinni . Non ne vuol più sapere di Segrate, ma accetta di ricostruire quel periodo che portò al ribaltone e alla sua fuoriuscita dalla Giunta: «Era il maggio del 2008 e sul tavolo l'operazione più importante e redditizia era quella del centro commerciale. Io, come da indicazioni del mio partito, ero totalmente contrario e rompevo le scatole su questo punto. Alessandrini quindi, dopo qualche discussione, mi ritirò le deleghe adducendo che non rappresentavo più il partito. Le cose stavano diversamente: in quei giorni ero stato ricevuto anche da Maroni e Giorgetti per avere conferma della linea da adottare. Quindi sostenevo le ragioni del partito... Ciononostante, il sindaco di Segrate mi ha licenziato e la mia carriera politica è finita». Zinni attualmente ha un negozio altrove e si dice comunque contento della propria situazione: «Sto bene, certo, ma non posso dimenticare il trattamento che Alessandrini ha messo in atto nei miei confronti. Eravamo anche amici. Non lo vedo più né ci siamo mai sentiti da quel giorno del maggio 2008. Al mio posto in Giunta entrò un tale Grioni (pure della Lega, ndr ) che approvò la delibera di Giunta per il centro commerciale». Silurato Zinni, il leghista intransigente, quindi l'esecutivo segratese ha potuto continuare sul progetto in questione. Ma la tangenti sono un'ipotesi verosimile? Secondo l'ex lumbard, contiguo al sindaco per anni, «Alessandrini e il suo assessore Orrico erano sempre lì con 'sto Di Caterina. O meglio, Di Caterina era molto spesso negli uffici del Comune. Certo, era titolare di un servizio, quindi la sua presenza poteva essere spiegata così. Non so che cosa facevano, né posso dire di averne sentore. So solo che in questa storia l'unico a pagare sono stato io. E pensare che ho sempre seguito la linea del mio partito... Nell'interesse dei segratesi»..

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