L'altra sera, in Consiglio Comunale sono state approvate e recepite le curve isofoniche e le zone di rispetto, concordate dalla SEA e da tutti i Comuni attorno allo scalo di Linate. Quello che ci ha colpito è la reale ignoranza dei più, sulla materia e sulle conseguenze possibili e certe, di quello che andavano ad approvare.
Ormai è diventata la norma,che i consiglieri di maggioranza alzino il ditino, ed approvino delibere di cui non sanno assolutamente nulla,documenti di cui ignorano addirittura l'esistenza.
Ma a cosa serve quello, che cosi superficialmente, i consiglieri hanno approvato?
Per prima cosa,è essenziale per andare a definire il piano regolatore generale.
Per seconda, è in base alle fasce,se si è dentro o fuori,che si ha diritto alle compensazioni anche economiche e alle opere di mitigazione.
Quello che sorprende ancor di più, e che tali fasce non sono state costruite su dati reali e su reali misurazioni delle centraline ,promesse dal Sindaco e mai collocate.
Queste fasce sono sviluppate su simulazioni e dati presunti,cioè su desideri e sogni non verificabili e che forse, mai e poi mai , si realizzeranno.
Sogni su cui verrà sviluppato l'azzonamento acustico ed il piano regolatore,quindi il futuro stesso di Segrate e del suo territorio.
Sappiamo già che i voli su Linate verranno aumentati,si sa già la percentuale,che non tenendo conto fra l'altro, dei voli previsti per il nuovo centro commerciale, andra a peggiorare ulteriormente la situazione reale e non sognata e desiderata. PIANO REGOLATORE Dalla lettura approfondita del disegno (che noi abbiamo da tempo), si puo notare che alcuni quartieri ed alcune vie,avrebbero diritto alle compenzazioni,al contempo parti dello stesso quartiere o delle stesse vie, se va bene sono in fasce diverse, se va male come per Redecesio est,si è completamente fuori da ogni beneficio e da ogni limite edificatorio.
Qui nasce il primo dubbio,come mai Redecesio est, che subisce egualmente e pesantemente lo stesso disagio generato dal rumore degli aerei,risulta fuori da ogni fascia?
Alcune Zone di Novergro di Redecesio e di altri quartieri, potrebbero veder aumentare notevolmente i disagi, diminuire la loro qualità di vita,veder aumentare in modo esponenziale il rischio per la propria salute,non avendo diritto a nessuna compensazione o opere di mitigazione.
Crediamo che non si possa decidere su questioni cosi importanti senza conoscere i dati reali sul rumore,fù per questo, che a suo tempo avevamo chiesto al Sindaco l'installazione di due centraline.
Centraline che l'amministrazione aveva promesso di installare e che si è quardata bene dal farlo.
Altre amministrazioni ( Cernusco S/N ), forse più interessate ed attente alla salute e agli interessi dei suoi cittadini,si son comportate diversamente, installandole in proprio e non fidandosi dei rilevamenti di chi è al contempo il controllore ed il controllato.
Ancor più strano e che mentre la sera di mercoledi scorso in consiglio comunale si chiedeva di approvare il futuro di Segrate su dati presunti o su sogni inrealizzabili,nel pomeriggio gli stessi soggetti, venditori di sogni, si riunivano per valutare i dati ed i disegni dei tracciati.
Incredibile quello che si può dedurre dall'osservazione del disegno stesso,ancor più difficile continuare a credere che il sogno si possa realizzare,e che si è cercato di vendere l'isola che non c'è e non ci sarà mai.
Ma vi è qualcosa di ancora più sconcertante ed incredibile,vi è l'enorme interesse dimostrato dai consiglieri di maggioranza,che chiamati a decidere del futuro della loro città e della salute dei loro cittadini, rimanevano instancabilmente presenti ed attenti.
Gli stessi consiglieri ,che tenacemente hanno chiesto e torneranno a chiedere, il voto nei quartieri maggiormente colpiti, hanno prestato fin dai primi minuti la massima attenzione e presenza.
Incredibile che torneranno con coraggio a richiederlo il voto, ancor di più che nessuno ha avuto il coraggio di denunciare questo antico ed inossidabile malcostume.
Nemmeno chi è adibito per regolamento e per incarico,a far rispettare le regole.
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